Angry

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Richiesta di xokotly_
Spero ti piaccia, scusa l'attesa! Buona lettura!

ReaderFem x Souya Kawata
Genere: Soft

Motore
Fem

T/N POV
Sospirai frustrata ero appena uscita dal liceo che frequentavo e come ogni giorno la mole di materiale da portare era davvero troppa e troppo ingombrante. Posai gli occhi sul mio cellulare per controllare l'ora mentre un altro sbuffo aveva lasciato la mia gola. Avevo la cartella sulle spalle ma per fortuna la ringhiera dietro di me stava attutendo il peso di quel macigno. Il sole colpiva in modo incessante il marciapiede mentre alcune auto passavano per la via secondaria in cui mi trovavo. Avevo salutato alcuni miei compagni e professori che stavano andato a casa per mangiare finalmente un pasto decente mentre io ero ancora lì ferma immobile ad attendere che il mio ragazzo si palesasse. Ringhiai per poi maledire mentalmente il nostro appuntamento, avevo perso il bus perché avevamo un incontro ma a quanto pare se ne era dimenticato. Avevo provato a chiamarlo più volte ma mi dava sempre la segreteria e i messaggi nemmeno gli arrivavano. Quindi controvoglia iniziai a camminare lasciandomi alle spalle l'edificio scolastico per raggiungere un forno che si trovava poco distante. Il cibo in quel posto non era male e mi sentivo a mio agio dentro a quel negozietto accompagnato da un grande via vai di studenti. Prima di raggiungere la mia meta però una moto aveva iniziato a suonare il  clacson e subito dopo erano compare altre motociclette che avevano affiancato quella del mio ragazzo. Lo osservai poco convinta, mi piaceva andare in moto ma non sapevo proprio dove far stare la mia roba. Lui intanto era sceso dal suo bolide per poi guardarmi con occhi attenti. I suoi compagni per qualche motivo avevano deciso di unirsi a noi non lasciandoci nemmeno un po' di intimità.
Angry:"Allora? Non vieni?"
Posai gli occhi su di lui per poi sospirare e stringere le bretelle del mio zaino tra le dita, con passi lenti lo avevo raggiunto selendo subito dopo sulla sua moto. Allacciai le miei braccia al suo busto per non cadere durante il tragitto e seppelli il viso nella spalla annussando l'odore del suo abito nero, che riportava in modo fiero le scritte della Toman come "casa" d'appartenenza. La vettura era partita a tutta velocità lasciando che il vento fresco mi accarezzasse la pelle mentre la mia stretta sul suo corpo si era fatta più pesante, l'asfalto veniva mangiato delle ruota con frenesia lasciando come sottofondo il suono del rombo del motore che si espandeva per le vie di Tokyo. I palazzi slittavano vicino a noi lasciando che la nostra aggregazione contente 450 persone si mostrasse imponente nella città. Da quando la Valhalla si era unita a noi grazie alla mediazione di Kisaki l'ambiente sembrava più teso, meno Toman. Eppure ero dell'idea che avremmo potuto insegnare a quelli della vecchia Valhalla come si è un vero membro della Toman, la nostra Gang non era impostata sulla violenza o sul potere ma su altri principi. L'amicizia, l'auto reciproco. Eravamo come una banda di bandierine colorate di quelle delle preghiere buddiste che venivano sventolate dal vento che le portava con sé come un canto che soffiava tra le strade e si dissoleveva. Ci eravamo fermati davanti a un ristorantino di sushi, i clienti avevano guardato spaventati i verso di noi e un commesso si era affrettato a raggiungerci per chiedere spiegazioni del nostro arrivo.
Mitsuya:"Abbiamo prenotato"
Il commesso ci aveva guardato implicato osservare i tavoli ormai completi. Era palese che non c'era posto per noi, il ristorante era al completo e il cameriere stava cercando una qualche scorciatoia per la paura che gli stavamo facendo. Non che avessimo un comportamento intimidatorio era solo strano vedere una grande quantità di persone all'apparenza losche insieme. Afferrai la mano del mio ragazzo per poi trascinarlo lontano dai suoi amici, mi ero tolta di dosso la cartella posandola sulle sue mani lasciando che fosse lui a portare quel peso.
T/N:"Andiamo via"
Lui aveva annuito per poi raggiungere la sua moto con la mia cartella sulle spalle, osservai i ragazzi della Toman che stavano osservando in modo burbero il cameriere. Un sorriso era nato sul mio viso a quella scena quasi comica mentre con passi lenti avevo raggiunto nuovamente il bolide di Souya. Così eccoci nuovamente in marcia col sole a farci compagnia e le foglie ormai ingiallite degli alberi che cadevano al suolo. Eravamo usciti dalla città raggiungendo i dintorni di Tokyo, nonostante la stagione in cui ci trovavamo non faceva troppo freddo e gli strascichi dell'estate si facevano ancora sentire invadenti. Sentii un grido uscire dalle labbra del mio ragazzo mentre finalmente potevamo sentirci liberi, senza nessuna costrizione, non c'era nulla di meglio di un bel giro tra quelle vie poco pulite e con le piante a farci compagnia, gli animali al pascolo ormai erano in procinto di raggiungere le stalle mentre l'influsso marino che si sentiva nella capitale stava svanendo lasciando il posto a una vita di campagna. Si era parato davanti a noi un albero situato in mezzo a un campo ormai privo di grano o frumento, Angry aveva accostato per poi spegnere il motore e ridacchiare. Senza aspettare altro tempo mi ero fiondata verso quel posto che pareva essere magico, le mie scarpe sprofondavano nel terreno fertile del campo mentre le mie gambe avevano incontrato a muoversi con ampie falcate. I passi pesanti del mio ragazzo erano arrivati alle mie orecchie accompagnati da imprecazioni contro la pesantezza del mio zaino mentre poco dopo mi aveva raggiunto e insieme ci eravamo seduto sotto a quel albero maestoso che donava riparo dai raggi del sole.
Souya:"Ma cosa ti porti a scuola?"
Sospirai ricordando il peso del mio materiale per poi posare un bacio sulla sua guancia in segno di gratitudine.
T/N:"Grazie"
Souya:"Ah di nulla"
Sentii la mano del mio ragazzo intrecciarsi con la mia mentre il calore che creavano le nostre pelli a contatto mi stava facendo venire le farfalline nello stomaco. I suoi capelli azzurri venivano spostati di qua e di là dal vento e le foglie secche offrivano come un materasso sotto ai nostri corpi ora accasciati al suolo. La fame che poco prima mi stava divorando era come svanita lasciando spazio a quel momento tutto nostro. A pochi metri da noi c'era la strada con parcheggiata accanto la moto che spesso era protagonista nei nostri viaggi. Nonostante tutto adoravo quella vettura, non che me ne capissi molto di motori ma avevo imparato col tempo ad apprezzare quel mezzo e sentire il suo motore era come arrivare a casa dopo una lunga giornata. Ormai riuscivo persino a riconoscerne il suono, era diverso da quello di altri motori, più graffiato aveva come un tintinnio finale che lo caratterizzava. Era il suono che mi portava a Souya, il nostro cuore pulsante era un motore  500 di cilindrata con le ruote consumare dal suolo e dai metri percorsi. Mi voltai verso Souya sorridendo, il calore che sentivo al petto in sua presenza era come la marmitta calda della sua vettura.
T/N:"Ti amo"
Lo sentì sbuffare, il leggero rossore si era fatto spazio sulle sue guance mentre con fare burbero aveva distolto lo sguardo da me.
Souya:"Anche io ti amo"

Parole: 1199

È passato un mese dalla mia prima one shot!
             (つ≧▽≦)つ
Grazie di cuore a tutti!
              (灬º‿º灬)♡

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