Richiesta di PolloSupremacy
Scusa per l'attesa! Spero ti piaccia buona lettura!Wakasa Imaushi X ReaderFem
Genere: SoftMimosa
T/N POV
Quando ti innamori di una persona che non trova nulla di appassionante nella vita sai già che il tuo amore non avrà mai luogo, come un frutto che non è destinato a maturare. È il frutto che cade al suolo prima di raggiungere una forma succosa che attira a sé le api e le vespe golose di glucosio, è un destino che non si compie. Mi ero da poco avviata verso la scuola, il clima primaverile che si respirava tutto attorno mi aveva aiutata a liberarmi dalla stanchezza che ancora mi portavo appresso. La strada per arrivare a scuola era circondata da alberi e le auto parevano essere lontane. I bus affollati mi facevano pensare ad un posto caldo e con un odore sgradevole... invece i petali che fiorivano stavano dando vita a un dipinto come una boccata d'aria fresca. Le api svolazzavano pigre ricordando ancora il lungo inverno sulle loro ali intorpidite. I germogli che iniziano a nascere erano stati nutriti con la pioggia che nei giorni precedenti si era abbattuta sulla metropoli. Mi ero passata con fare stanco una mano sopra agli occhi. Il mio amore per quanto non corrisposto mi faceva stare bene, vederlo mi faceva stare bene. Era come assaggiare una fragola, non riuscivo a trovare nulla di negativo nei miei sentimenti perché anche se non ricambiati mi donavano calore. Lui era i raggi del sole di quella stagione nascente che illuminavano timidi la terra che ancora sonnecchiava. Arrivata a scuola avevo sospirato per poi raggiungere con passi svelti la mia classe. Wakasa era costantemente annoiato dalla vita come se nulla in tutto il Mondo lo avesse mai appassionato a tal punto da illuminargli il viso con un sorriso. Mi ero lasciata cadere sulla mia sedia levandomi finalmente dalle spalle il peso eccessivo dei libri che avevano iniziato a pizzicarmi la pelle. I banchi dei miei compagni erano ancora quasi del tutto vuoti e mi sentivo insolitamente sola in quel momento. Wakasa era una camicia a quadretti, era una camicia colorata a quadretti, però i colori che la tingevano non erano accesi, non somigliavano per nulla quelli vivi degli anni 80. Però se ti avvicinavi a quella maglia potevi notare che quei quadranti avevano tutti delle sfumature, ogni quadrato aveva una sua sfumatura. Wakasa aveva dichiarato il suo totale disinteressamento verso il mondo, magari pensava che la Terra si fosse dimenticata di lui. Ma non potevo fare a meno di pensare che nonostante le sue parole fossero aride come un frutto rinsecchito i suoi occhi erano vivi, i suoi occhi erano frutti maturi. I suoi occhi mangiavano il mondo, le sue pupille non scordavano nessuna piccola sfaccettatura della vita, come per volerla imprimere su una pellicola indelebile. Mi ero innamorata di quello sguardo, del modo infantile in cui dichiarava il suo disinteressamento, ma veniva tradito dai suoi occhi che non era così. I suoi occhi erano il suo peggior nemico come un amico di cui ti fidi che ti tradisce all'improvviso. Non era nato solo per combattere, le sue mani erano calde e soffici e a volte magari in modo incosciente dedicava alle persone delle piccole attenzioni che parevano giganti per me. Mi ero innamorata della sua gentilezza celata. Lui era un ossimoro, una camicia a quadri senza bottoni ma appartenente al modello che andava portato abbottonato. Ma andava bene così, il suo stile trasandato era una camicia senza bottoni, come se fossero stati strappati via dal vento. Lui che diceva di odiare il mondo in realtà era appassionato da esso, mente io che mi lasciano stupire da ogni cosa mi circondasse ritrovavo il mio mondo solo in lui. Sentii alcuni rumori provenire dal corridoio probabilmente stavano arrivando i miei compagni. Poi il silenzio si era abbattuto sull'aula come se ogni oggetto e ogni persona lì dentro avesse trattenuto il respiro, persino la natura che incombeva su di me dalla finestra aperta pareva essersi ammutolita. Le api avevano smesso di ronzare e il gatto rosso che gironzolava attorno all'istituto non miagolava più. Ogni rumore era diventato muto. Osservai il vento che muoveva con delicatezza i rami fioriti degli alberi, il suo suono era appena udibile come una canzone cantata a cappella.
...:"T/N"
Mi ero girata di scatto per poi notare una montagna di puntini gialli che andavano restringendosi. Dietro quel mazzo ingombrante era celata la figura di una ragazzo di cui era possibile vedere solo le spalle e la parte inferiore del corpo. Mimose. L'8 marzo era passato quindi non aveva senso regalare oggi le mimose. Insomma non c'era nulla di male nel prendere un mazzo molto cospicuo di quello che sembrava polline condensato ma era il simbolo di una festa ed era inusuale regalarlo dopo tale usanza.
....:"T/N"
Con alcuni passi incerti la figura velata dei fiori si era avvicinata al mio banco mentre io come messa sotto pressione mi ero sistemata sulla sedia. Il profumo delle mimose mi aveva investito come una brezza mentre il leggero chiacchiericcio dei pochi compagni che affollavano l'aula era solo un ricordo lontano. Il mazzo era stato appoggiato con lentezza sul mio banco lasciandomi finalmente vedere il viso della persona nascosta dietro tutto quel giallo. I miei polmoni si erano fermati come intasati del troppo polline mentre le mie iridi scorrevano irrequiete sulla sua figura. Wakasa.
Wakasa:"Sono per te.... Non mi sembra logico che l'unico giorno per le mimose sia l'8 marzo. Non c'è bisogno di un solo giorno per festeggiare"
Sentivo la bocca impastata dalla saliva mentre non ero riuscita a nascondere il sorriso che mi era nato sul viso. A modo suo aveva fatto qualcosa di davvero inusuale ma estremamente tenero. Avevo afferrato con timidezza l'ingombrante fioritura che mi aveva regalato, sentivo le guance calde.
T/N:"Grazie"
Lui aveva accennato a un sorriso per poi appoggiare una sua mano sulla mia guancia accarezzandola coi polpastrelli morbidi. Aveva accennato a un sorriso per poi piegare leggermente la testa di lato. Sentivo il cuore palpitare mentre lui continuava a riversare le sue attenzioni su di me. Per ogni persona esisteva un recipiente che cambiava a seconda dell'individuo, era il recipiente che cercava di contenere l'amore non corrisposto e in quel preciso momento quella ciotola era strabordata riempita del mio affetto nei suoi confronti. Ero pronta a dichiararmi a parlare col cuore in mano e rischiare il tutto per tutto.
Wakasa:"Mi piaci"
Avevo settato con forza la mascella per non rischiare di rimanere a bocca aperta come un pesce. La mia gola era stretta in una morsa mentre le mie orecchie avevano incominciato a pizzicare.
Wakasa:"Mi piaci T/N"Parole: 1102
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Tokyo revengers
FanfictionRichieste chiuse! Tokyo revengers x Reader One shot FemxFem MalexMale MalexFem Iniziata il 16 settembre 2021 Risultati migliori: 19° Reader 22 settembre 2021 Grazie mille! 3° Richieste 27 settembre 2021 12° Toman 16 ottobre 2021