Mikey Lemon

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Richiesta di Ray_Hanagaki
Grazie mille per l'attesa spero ti piaccia buona lettura e buona estate!
(。・・。)♡

Manjiro Sano X ReaderMale

Genere: Lemon

MIKEY POV
T/N ed io siamo cresciuti assieme ma lui ha sempre conservato quegli occhi da bambino, abbiamo litigato più volte ma mai mi sono sentito di lasciarlo andare...semplicemente non posso farlo, nessuno rinuncerebbe a guardare un mondo perfetto o quantomeno migliore. Amo guardare il mondo riflettersi nei suoi occhi e come se acquistasse dei nuovi significati, nuove tinte di colore che lo sporcano, eppure quello che per molti viene considerato sporco per me è salvezza. Questo è il mondo che T/N racchiude gelosamente nelle iridi, guarda quello che lo circonda e ruba le idee, le sensazioni ma senza rapirle per davvero, le assimila e poi le trasforma come il corpo umano fa con le proteine. E lui lo sa, sa di avere gli occhi di un bambino, sa che il mondo per quanto sia violento e rude non lo ha cambiato, lo considera un complimento e sorride tutte le volte che gli faccio notare questa sua peculiarità. Forse la verità è che T/N è stato più forte di me, il dolore lo ha lacerato il mondo gli ha chiuso la porta in faccia ma ciò nonostante non si è arreso, io invece sembro un manichino che viene spostato da un porto all'altro, viene messo in valigia e spedito in posti lontani. Ma ora T/N l'ho perso. T/N ha sempre avuto dei problemi coi colori non che non fosse bravo a colorare o disegnare ma quando colorava qualcosa lo faceva come più preferiva, non gli importava dei colori reali di quella determinata cosa. Per lui il cielo non era azzurro e il prato non era verde, lui colorava le cose per come era lui, non per come erano loro. E se oggi si sentiva che il prato doveva essere blu allora lo faceva blu. Sospirai pesantemente guardando verso il suolo diversi metri sotto di me, il terrazzo dove mi trovavo sovrastava la città le persone parevano essere formiche che con fare diligente camminavano verso la loro destinazione. Il vento era leggero e il sole ormai stava per tramontare per poi sorgere in un altro posto del mondo, di un mondo che non era il mio. Quel grattacielo era di qualche compagnia di cui nemmeno mi ricordavo il nome, mi ero infiltrato al suo interno cercando di non dare nell'occhio. Ci sono giorni in cui mi sento appassire, giorni in cui vorrei che piovesse per poter continuare a vivere, ma lo stesso sole che appartiene a un mondo che non è il mio non intende smettere di sorgere e tramontare. Ero saltato giù dal cornicione tornando sul terrazzo per poi raggiungere con passi lenti la porta che riconduceva all'interno del palazzo, la sigaretta che stavo fumando si era ormai esaurita ma nella gola riuscivo ancora a percepire quel leggero sapore di fumo. Sapevo con ogni frammento della mia pelle che per me non poteva che essere T/N, che per me c'era solo lui, che avevo perso quanto di più caro avevo, lui era in grado di vedere i mostri dentro al mio armadio, se sapeva sconfiggerli non lo so, ma almeno li combattevamo assieme era sempre stato lì, ma ora lo avevo perso. Non era come un oggetto o una collana che la si perde nella sabbia o in una gita improvvisata lo avevo perso a pezzi, come se la collana fosse stata composta da un innumerevole quantità di ciondoli che via via si erano sfilati a causa di un minuscolo punto di rottura nella catenina. Così senza nemmeno accorgermene avevo perso ogni ciondolo che componeva quel gioiello e quando finalmente i miei occhi si erano accorti dell'accaduto era ormai troppo tardi, i posti dove avevo smarrito quei tesori erano innumerevoli e non riuscivo a ripercorrerli tutti. T/N aveva un mondo tutto suo e io non ero in grado di vederlo se non riflesso nei suoi occhi, il riflesso del suo mondo era il mio, ma forse è proprio questo il punto, forse non abbiamo bisogno di qualcuno che veda il mondo come lo vediamo noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci lasci vedere il mondo coi nostri occhi. Avevo percorso la prima rampa di scale del passaggio antincendio, il rumore dei miei passi sovrastava il silenzio di quel posto lasciando che il vuoto si facesse strada tutto attorno. Osservai con curiosità la figura di un ragazzo seduta su uno dei gradini, stava in disparte in quel posto che da quanto avevo potuto vedere non era frequentato, le sue spalle erano ricurve verso il passo e stessa sorte era toccata alla sua testa. I suoi occhi si erano scontrati coi miei facendomi fremere, in un secondo il mio mondo, il mio vero mondo era tornato sotto le mie iridi come se una ventata di aria lo avesse trasportato fino a quelle scale.
Mikey:"T/N"
La sua schiena si era irrigidita di colpo mentre il suo busto si era torso verso di me lasciando che le sue pupille corressero sulla mia figura in cerca di prove della mia reale presenza. Erano passati dieci anni dall'ultima volta che ci eravamo visti, dieci anni che lui aveva impiegato a fuggire e nascondersi da me, dieci anni da quando l'avevo perso. Dieci anni che erano stati un susseguirsi di albe e tramonti senza pioggia in un mondo che non era il mio, come se negli ultimi dieci anni avessi vissuto in una realtà distorta che mi aveva allontanato sempre di più dal mio mondo. Dieci anni che avevo passato ad appassire, a sporcare il suo prato blu di rosso.
T/N:"Mikey"
Con veloci falcate mi era avvicinato a lui che si era alzato allarmato la sua schiena si era attaccata alla parete di cemento, i suoi occhi erano spalancati nei miei, la sua guancia era calda e soffice, il suo respiro irregolare mi accarezzava la pelle e le labbra. Avevo piegato la mia bocca in tenue sorriso lasciandogli il tempo di abituarsi alla mia presenza al mio tocco che da tanto tempo non aveva più sfiorato la sua pelle. Le sue mani timide si erano posate sul mio collo accarezzando i miei capelli decolorati con lentezza avevano raggiunto le mie gote sfiorandole come punto. I suoi occhi erano ancora quelli di un bambino, occhi grandi che guardano il mondo senza guardarlo per davvero.
Mikey:"Sai che sei mio? Non ti perderò mai più ora non hai più via di fuga"
Come sempre T/N mi aveva salvato la vita senza fare nulla di speciale, mi bastava la sua sola esistenza per poter proseguire, forse era per questo che alla fine avevo pensato a lui a come mi sarebbe piaciuto rivederlo almeno una volta, anche da lontano, ma vederlo. Così sul cornicione di quel grattacielo a un passo dalla morte la mia mente aveva pensato a lui e T/N mi aveva salvato da quel passo che mi avrebbe distrutto, e come se lui avesse sentito i miei pensieri eccolo qui stretto tra le mie braccia. Come ogni volta era corso in mio soccorso. Avevo premuto con forza le mie labbra sulle sue afferrando i suoi fianchi scavando coi polpastrelli nella sua maglia lasciando che si increspasse con nuove piegature.
T/N:"Aspetta Mikey... Io ti amo, però se dovessimo di nuovo sbagliare tutto se anche questo fosse un errore?"
Le sue guance erano tinte di un tante color porpora e i suoi occhi cercavano un modo di scappare dai miei, le sue iridi volevano scappare ma non riuscivano a farlo erano come legate alle mie. La sua fronte calda si era posata sulla mia guancia lasciandomi come una scossa sulla pelle.
Mikey:"Allora voglio cadere nei nostri errori, annegare sotto la pioggia e non vedere mai più il sole. Mi bastano i tuoi occhi per poter vivere, mi basta lo specchio che si crea nelle tue pupille"
Avevo premuto con forza le nostre labbra insieme, era un gesto lento e calmo. Il susseguirsi di baci umidi che ci dedicavamo era tremendamente tenero. Lui aveva arricciato il naso per poi miagolare contro alle mie labbra chiuse sulle sue. La scalinata dove ci trovavamo era vuota ma al contempo piena di noi, era una stanza troppo piena anche se vuota come un bicchiere stracolmo senza fluidi all'interno. La tensione che sentivo scorrere sotto pelle era simile a quella che si percepisce prima di un esame importante, il secondo prima di uccidere e macchiare il mondo di rosso. Il proiettile che colpiva in pieno petto un uomo lasciando che il sangue si impadronisse della sua maglia, la vita che gli scorreva davanti come in un racconto illustrato, sapevo bene che sensazioni si provavano a vedere una persona morire, a spegnere la vita nelle iridi di qualcuno. E T/N su di me aveva lo stesso effetto copiato dai suoi occhi modificato e adattato al suo essere. Le mie mani avevano percorso guardinghe il suo corpo cercando di accarezzare la sua pelle velata dalla maglia. I suoi vestiti ruvidi mi graffiavano i polpastrelli lasciando quasi una sensazione fredda sulle mie mani, le sue labbra si erano nuovamente unite alle mie lasciando mescolare assieme le nostre lingue. Il mio ginocchio si era insinuata tra le sue gambe giocando col cavallo dei pantaloni, il suo profumo mi aveva attirato come un fiore faceva con le api ed io ero stato rapito da quelle sensazioni tanto appaganti da scordarmi totalmente di quella scalinata. T/N era il mio inizio e la mia fine era una bomba ad orologeria che avrebbe spazzato via ogni mia particella, se era vero che nulla si crea e nulla si distrugge lui avrebbe contrastato anche quella legge fisica demolendo il mio essere eliminando la mia intera esistenza da quel mondo per cui non sentivo nulla. I nostri corpi si scontravano tra loro in modo fugace impauriti da quelle sensazioni che ci stavano mangiando, la sua pelle era entrata in collisione coi miei occhi facendomi scaldare il sangue, i suoi pantani erano scivolati sulle sue gambe lasciandolo esposto alle mie iridi che vivevano solo per poterlo osservare. Avevo lasciato uscire il mio membro già duro, rendendomi conto solo in quel momento di avere ancora i vestiti addosso ma non avevo la forza per aspettare. I suoi gemiti si mescolavano con la polvere di quelle scalinate sporche il cemento che ci circondava rinfrescava l'ambiente circostante mentre con lentezza mi eri fatto spazio nel suo corpo assaporando la sua voce che si faceva sempre più distorta.
Mikey:"T/N ti amo... io non sono bravo ad esprimere quello che provo lo so che sono una frana ma non mi lasciare anche tu"
Le parole erano scivolate sulla mia lingua senza il mio controllo dando adito ai miei pensieri che mi trascinavo dentro da anni. Lui aveva accennato a un sorriso, era un sorriso che non avevo mai visto prima, era stracolmo di tenerezza ed affetto, le sue labbra erano curvate verso l'alto e i suoi occhi velati da uno strato di lacrime sembravano brillare.
T/N:"Non avere p-paura M-Mikey"
Il suo corpo aveva preso a tremare sotto il peso delle nostre azioni lasciando che i suoi lamentassi aumentassero di intensità le sue mani si erano intrecciate con le mie mentre quel sorriso era ancora sul suo viso. Osservai il mio mondo nelle sue iridi godendomi l'estasi nelle sue iridi raggiungere il culmine, il nostro climax ci aveva sovrastato senza lasciarci via di fuga. Non potevo rinunciare al mondo che vedevo nei suoi occhi e adesso non lo avrei mai più perso forse alla fine mi serviva la morte per poterlo riavere con me, mi serviva un cornicione e un prato ormai rosso per poterlo riavere con me.

Parole:1910

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