Smiley

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Richiesta di opshoshi
Ti chiedo scusa ti ho fatto aspettare un mese! GOMEN!

Nahoya Kawata x ReaderFem
Genere: Soft

T/N POV
Mi ero rigirata tra le dita il piccolo frammento colorato che avevo trovato poco prima, era ancora scivoloso a causa dell'acqua che fino a poco tempo fa lo stava plasmando. Le onde del mare cercavano un sottofondo che mi aveva fatta rilassare le spalle mentre i miei piedi erano leggermente sprofondati nella sabbia di sassolini. L'aria di sale che si respirava era calda ma per sfortuna non si poteva dire lo stesso dell'acqua marina che era ancora troppo fredda per poterci fare il bagno. L'impulso di entrare in quel grande bacino e fregarsene del freddo presente mi era balenata in testa più di una volta ma poi a vincere era stata la mia parte freddolosa. Così mi limitavo a fare lunghe camminate vicino alla riva, osservavo il mare e mi lasciavo cullare del suo suono. Poco distante da me c'era un gruppo di ragazzi che stava scherzando con gioia. Il sole stava ormai scendendo sul mare creando dei giochi di colore con l'acqua. Mi ero messa a sedere sulle pietre fini, lasciando che le onde del mare mi bagnassero i piedi. Il sole tenue mi colpiva il viso e la mia pelle si stava nutrendo della vitamina che i raggi del sole gli donavano. Un suono improvviso mi aveva fatta voltare di scatto mentre uno dei ragazzi che avevo notato poco prima era finito a mollo. I suoi amici che probabilmente lo avevano lanciato in acqua contro la sua volontà ora erano scappati via a gambe levate. Il ragazzo in questione era riemerso dalla superficie del mare con i capelli sugli occhi e con un sorriso sadico sulle labbra. Successivamente un forte starnuto era uscito dalla sua gola facendomi ridere di gusto. Sembrava uno di quei cani con la pelliccia troppo folta che quindi gli copriva gli occhi. Nonostante la sua espressione arrabbiata, non aveva nulla di minaccioso in quella situazione. I suoi capelli rosso pastello tendente al rosa erano stati tirati all'indietro e con velocità si era fatto largo nell'acqua nuotando verso la riva. Avevo osservato tutta la scena con un sorriso dipinto sulle labbra, tra le dita stingevo ancora il vetro di mare che avevo trovato, oramai si era totalmente asciugato e la sua frescura era stata spazzata via. Con passi lenti il ragazzo si era accasciato sulla sabbia sospirando frustrato per via dei vestiti bagnati che gli si erano appiccicati al corpo, a quanto pare i suoi amici non avevano esitato nemmeno un istante nel gettarlo a motto tanto che ci era finito con ancora addosso le scarpe e il telefono. Aveva estratto dalla tasca dei suoi pantaloni zuppi il suo cellulare per poi ringhiargli contro, probabilmente era da buttare. Aveva posato il suo dispositivo sulla sabbia per poi levarsi le scarpe e la giacca, il suo collo era scattato verso il mare mentre la sua testa si era voltata nella mia direzione lasciando unire i nostri occhi per una frazione di secondi. Appena le nostre iridi si erano scontrate avevo abbassato lo sguardo come scattata, mi aveva colta con le mani nel sacco. Sentì le guance farsi calde mentre l'imbarazzo mi aveva colpita in pieno. Osservai il vetro levigato che avevo preso per provare a smorzare quelle sensazioni, in tanto i suoi occhi non si erano ancora decisi a lasciarmi andare ed erano ancora ancorati alla mia figura. Lo sentì sbuffare per nascondere una risata mentre era ritornato con la testa china immersa nel levarsi i vestiti troppo bagnati. Alzai in modo frettoloso il viso per poi cercare nuovamente la sua figura i suoi occhi mi avevano già bruciata una volta ma il mio corpo non poteva fare a meno di ricadere sul suo corpo. I suoi occhi erano come un fuoco all'aperto di notte, gli occhi ti iniziano a bruciare per via della luce intensa che emana e anche a causa del troppo calore, ma ciò nonostante non riesci a togliere gli occhi di dosso da quelle fiamme che cambiano forma e colore. Il vento soffiava leggero mentre ormai il tramonto si era riflesso nel mare.
....:"Hey"
Alzai di colpo il volto per poi ritrovarmi davanti i suoi occhi. Era vicino a me a un paio di passi dalla mia figura, dal suo corpo gocciolava ancora dell'acqua mentre le sue guance si erano arrossate per il freddo.
T/N:"Hey"
Mi ero accorta solo ora che sulla spiaggia già sfoglia di persone era rimasta ancora meno gente. La situazione era insolita, non ero brava a parlare con le persone, soprattutto se non avevo confidenza con loro. I suoi occhi si erano incollati al vetro di mare che stringevo tra le dita. Non so come mai ma in quella situazione mi veniva in mente Dante Alighieri. Non capivo molto dell'amore ma nonostante ciò molte delle parole di quell'artista racchiudevano i miei pensieri, però non mi era mai piaciuto. Insomma Dante non aveva mai avuto il coraggio di dire a Beatrice i propri sentimenti li teneva celati, nascosti sotto una teca di vetro. Protetti dalle intemperie, invece per me l'amore era come il vetro di mare che stringevo tra le falangi una lotta continua, un intemperia senza sosta. Teti che si dimenava senza sosta per scappare da Peleo. Era la teca che veniva fatta esplodere dalle emozioni e non l'opposto, non doveva essere la teca ad assopire i sentimenti. Dante invece aveva limitato il suo amore a un libro, i suoi scritti per quanto belli non avevano mai preso vita era come parlare di una vita mai vissuta. Invece l'amore per quando doloroso andava vissuto erano i frammenti di teca che finivano in mare per trasformarsi in gioielli. Ma in un mondo di gioielli colorati io che non capivo l'amore ero un sasso. Uno di quei sassi che non usi nemmeno per farlo rimbalzare sulla superficie candida dell'acqua. Ma il ragazzo vicino a me, lui che era ancora avvolto da uno strato di sale, lui era un vetro marino. Lo sapevo perché brillava assomigliava a quello che avevo trovato poco prima e che ancora tenevo stretto nel palmo.
T/N:"È bello non trovi?"
Gli avevo sventolato davanti agli occhi il mio bottino composto da un solo frammento colorato. Lui lo aveva esaminato con fare interessato per poi sbuffare a guardare con attenzione il terriccio composto da pietre di diverse dimensioni. I suoi polpastrelli avevano accarezzato con incertezza alcuni vetri di mare per poi finire come attratti da un sasso non troppo grande. Lo aveva stretto con forza per poi sorridere.
...:"Io preferisco le pietre, dovresti vedere casa mia è piena. Quando capita qualcosa di importante ne cerco sempre una e me la porto via."
T/N:"Questa serve per ricordarti di uccidere i tuoi amici?"
....:"Si"
Avevo riso di gusto per poi piegarmi a riccio su me stessa. Lui aveva sospirato per poi mugugnare impensierito.
....:"Ma servirà anche per ricordare il nostro primo incontro"
Arrossì in modo incontrollato per poi alzare il capo e osservare i suoi occhi luminosi che parevano fuoco. Lui aveva sorriso con naturalezza porgendomi la sua mano.
....:"Ora però dobbiamo fare in modo che questa pietra ricordi solo il nostro primo incontro... quindi vieni con me che vado ad ammazzare quei bastardi"
Sorrisi per poi unire le nostre mani, il suo palmo era insolitamente caldo e morbido e sentirlo a contatto con il mio mi aveva tranquillizzata. Poteva nascere l'amore tra un sasso e un tesoro del mare? .....Non importa se poteva o no, avrei vissuto a pieno quelle emozioni. Eravamo la storia d'amore tra Dante e Beatrice solo che la nostra l'avremmo vissuta.
....:"Cazzo li ammazzo"

Parole: 1253

Posso morire? Oggi ho avuto un'interrogazione è tema (su Dante) (si, ho preso molto spunto da quello che ho scritto nel tema di oggi) fatemi sapere se vi piace, perché se così fosse ho la speranza che sia andata bene! ٩( >ω< )و (speriamo)
Domani quindi tra poco ho la verifica di inglese e dopo domani verifica di fisica.
La mia sanità mentale è messa a dura prova╭( ๐_๐)╮

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