Taiju

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Richiesta di LaMaddyna7

Spero che possa piacerti, io quando ieri ho scoperto queste cose ero tipo:╭( ๐_๐)╮
E successivamente ho imprecato contro la mia mente. Ok ti lascio alla lettura!

Taiju Shiba X ReaderFem
Genere: Soft

Occhio

T/N POV
Il suo locale era uno dei locali più prestigiosi di Tokyo. Nemmeno io riuscivo a capacitarmi del colosso che aveva tirato su. Non ero molto pratica nel senso: non sono una ragazza che gira molto nei club di notte, anzi la mia esperienza in merito a ciò è davvero misera. Però quella sera era importante, il mio migliore amico stava cercando di riallacciare i rapporti con suo fratello maggiore. In realtà anche sua sorella nonché mia grandissima amica era su quella stessa linea d'onda. Quindi mi ero munita di tutto il coraggio che possedevo e li avevo scortati fino alla festa, sapevo di essere fuori dal mio solito habitat, ma con loro due al mio fianco mi sentivo più a mio agio. Il frastuono che si univa tutto attorno mi aveva fatto venire mal di testa ed inconsciamente avevo iniziato a cercare un posto più appartato e tranquillo dove passare la serata. I miei amici quindi capendo le mie intenzioni avevano subito puntato un tavolino abbastanza distaccato e così come due pitbull lo avevano raggiunto contrassegnando il territorio come proprio. Avevamo parlato in modo tranquillo lasciando che la musica forse eccessivamente ritmica si mescolasse alle nostre voci. Eravamo come muti in mezzo alle nostre urla, le corde vocali ormai erano logorate dallo sforzo. Le bevande scivolavano giù dalla mia gola donandomi un innato senso di euforia e di piacere per la continua usura della voce. Un ragazzo si era avvicinato con passi lenti al nostro divanetto, assomigliava a una lince i suoi passi erano felpati ma trasudava rispetto da tutti i pori, nonostante la sua corporatura, manteneva una nota di eleganza che lo avvolgeva di mistero. I miei amici che prima erano abbandonati sulla superficie morbida del sofà si erano drizzati trattenendo il fiato e gonfiando il petto. Io notando le loro reazioni avevo riflesso il loro modo di fare, nonostante sentissi l'alcol scorrermi nelle vene ed annebbiarmi i sensi avevo cercato di darmi un contegno. Il ragazzo si era palesato davanti a noi arrestandosi a pochi passi dal nostro tavolo, le sue iridi avevano esaminato tutti i presenti sul divano con attenzione. I suoi occhi avevano catturato ogni minimo dettaglio poi il suo oro tendente al nocciola si era fermato sulla mia figura che risultava essere goffa. Mi ero avventata sulle bevande per cercare di liberarmi dalla tensione e ora ne portavo le conseguenze addosso, le mie guance bruciavano e il rosso che sapevo tingerle mi aveva fatto abbassare gli occhi a disagio.
.....:"Siete venuti"
Hakkai:"Ci hai invitato tu"
Lui si era schiarito la gola alla ricerca delle parole successive, ero a conoscenza delle vicende che avevano visto protagonista quella famiglia e potevo immaginare che non era semplice per nessuno di loro trovarsi lì. Avevo conosciuto i due membri più piccoli della famiglia Shiba dopo che il Taiju se ne era andato quindi per me il suo era un volto nuovo che collegavo ad innumerevoli storie.
Taiju:"Non credevo che sareste venuti per davvero"
Hakkai:"Perchè non ci volevi? Se era così potevi evitare di recapitarci l'invito"
La gola di Taiju aveva ringhiato con violenza, tutta la timidezza che aveva usato prima per proseguire la conversazione era svanita.
Taiju:"Se vi ho invitato è perchè desideravo avervi qui, non avrei sprecato nemmeno un briciolo del mio tempo per persone che non voglio avere intorno"
Il suo tono brusco aveva fatto tirare indietro le spalle al mio migliore amico che con quel gesto cercava di farsi più imponente. Yuzuha aveva guardato torvo suo fratello maggiore sistemandosi successivamente la maglietta. Bastava una parola sbagliata per mandare a puttane i buoni propositi della serata e tutti in quel gruppo composto principalmente da consanguinei lo sapevano. Io che ero l'unica estranea in quel quadretto di famiglia mi sentivo sia sollevata che di troppo, una parte di me voleva solo scomparire mentre l'altra sentiva il desiderio repentino di sistemare le cose, io ero un'estranea e la mia opinione nonostante gli innumerevoli pareri negativi poteva essere ancora plasmata.
T/N:"Beh qui non è niente male... insomma non frequento night club però è carino, di certo le bevande sono forti"
L'attenzione di tutti era atterrata su di me mentre sul viso del proprietario era comparso un leggero ghigno, il frastuono della musica ci colpiva in pieno ma con un gesto della mano Taiju aveva imposto al Dj di abbassare il volume. Aveva il pieno controllo su quel locale e i suoi suoi sottoposti, in quel gesto quasi insignificante ci avevo letto una grande autorità, come se donando pace ai miei timpani avesse ottenuto il mio rispetto.
Taiju:"Serviamo anche analcolici"
I suoi occhi dorati erano ancora incollati alla mia figura, il sorriso che portava sulle labbra sembrava volermi provocare, stava testando di che pasta era fatta l'amica dei suoi adorati fratelli. E io capendo il suo gioco non me la sentivo di negargli un tale divertimento, così facendo sarei riuscita anche io a capire chi si celava dietro a quelle pupille dilatate ma attente. Aveva ruotato il busto raggiungendo il bancone del bar per poi parlare col barista, i suoi occhi saettavano con morbosità da me al suo sottoposto. Non sapevo come mai ma il suo sguardo mi aveva fatto tornare in mente un fatto; quando osserviamo qualcosa, quando il nostro occhio capta dei segnali dall'esterno li riflette sulla nostra retina al contrario. In realtà il nostro occhio vede le cose sottosopra, o forse è il nostro cervello a volerci far vedere le cose sottosopra, forse le cose sono davvero al contrario. Forse il cielo è in basso e la terra in alto. D'altronde tutti sono ciechi, c'è una piccola area nera nella nostra retina dove non ci sono fotorecettori, quest'area è un punto cieco, tutti c'è l'hanno, ma il nostro cervello, lo stesso che capovolge il mondo ci impedisce di non vedere. Il nostro cervello gioca, come se avesse tanti puntini vicini che insieme creano un'immagine e lui con una biro li unisse, ecco cosa fa unisce i puntini, ci limita, ci impone che cosa vogliamo vedere. E in quel momento quello che la mia psiche mi voleva far vedere era un mostro incapace di amare, un mostro che si creava sotto lo spazio minimo tra quei puntini, le voci dei miei amici, i racconti che mi avevano confidato erano l'inchiostro per quello schema. Ma presa dalla foga di quel punto cieco per una frazione di secondo la mia mano era slittata, ero uscita fuori dai bordi. Mi ero alzata dal divanetto barcollando in modo impercettibile, forse era proprio la presenza di alcol nelle mie vene ad indebolire il controllo della mia mente sulla mia vista, era proprio in quella fuga alcolica che forse avevo trovato la forza di ribellarmi dalla sua immagine già prefissata nella mia mente.
T/N:"Tu! Tu non sei uno stronzo!"
Lui mi aveva mostrato i suoi canini appuntiti per poi portare con un movimento ondulatorio del polso. Il bicchiere alle sue labbra, lasciando che il liquido scarlatto scivolasse sulla sua gola. Aveva sospirato godendosi a pieno il sapore del vino, poi la sua mano era scivolata sulla sua guancia reggendo il peso della sua testa che era ricaduta stanca sul suo palmo.
Taiju:"E tu? Tu come sei?"
Mi ero accomodata sullo sgabello di fianco al suo mentre i miei due pitbull avevano avanzato verso di noi, il barista mi aveva appoggiato davanti una bevanda dicendo: Lo offre la casa o meglio il boss. Avevo sorriso grata per quel gesto afferrando con entrambe le mani il vetro freddo, ma prima che riuscissi anche solo a prenderne un sorso una mano mi avevano portato via il drink.
Yuzuha:"Lasciala fuori lei"
Avevo guardato in modo torvo la mia amica, lasciando che intraprendesse una gara di sguardi col fratello.
Yuzuha:"Non ti lascerò ferire pure T/N"
Le pupille si dilatano fino a sei volte la loro dimensione se stimolate. Gli stimoli più comuni sono dati dalla luce o dalla mancanza di luce, ma esistono anche alcune eccezioni alla regola. Le emozioni in un certo modo manipolano le nostre pupille se vediamo qualcosa che ci piace loro si allargano in modo incontrollato.
T/N:"Ti sbagli... Lui... Lui non è malvagio"
Lei aveva addolcito lo sguardo per poi accarezzare la mia guancia che bruciava a contatto con la sua pelle fresca.
Yuzuha:"Lo so"
Avevo sempre amato mettermi sottosopra, lasciar penzolare la testa giù dal divano e mettere le gambe dove era usanza appoggiarci la schiena. Nell'immediato sembrava strano ma se ci passavo qualche minuto tutto acquistava come un nuovo significato, il soffitto della stanza diventava il pavimento e stessa sorte toccava al pavimento.
T/N:"Se lo sai... Allora concedigli un occasione per redimersi"
Cosa avevo visto in Taiju Shiba non lo so. Ma non ero quello il punto, il punto non era cosa io avessi visto in lui, il punto era cosa io non avevo visto.

Parole: 1485

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