Akuun

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ReaderFem x Akuun Sendo
Genere: Soft

Fem
Salto nel vuoto

T/N POV
Erano passati dieci anni, il ricordo delle medie però era ancora vivido nella mia mente. Come una fotografia in digitale, se volevo potevo zoomare e osservare ogni particolare di quel periodo. Ma il mio occhio come attratto dalla forza di gravità finiva sempre su un solo soggetto, Akuun. Non sapevo che fine avesse fatto e spesso mi ritrovavo a pensare a lui, era una cosa talmente naturale che non me ne accorgevo nemmeno. Mi ritrovavo con le sue immagini nelle pieghe del cervello e per quanto impegno ci mettessi non riuscivo mai a scacciarlo. Così dopo essermi vestita, avevo iniziato a camminare per le strade di Tokyo. Essere una poliziotta aveva i propri vantaggi soprattutto se eri alla ricerca di un fantasma. Certo non era una questione molto semplice da risolvere ma avevo fatto le più spericolate peripezie per ritrovarlo. Era qualcosa di più grande di me come un sentimento che non potevo contrastare nemmeno col mio orgoglio. Le strade deserte e il buio della notte mi inglobavano facendomi accapponare la pelle, mi stavo dirigendo in uno dei quartieri più malfamati della metropoli, la cosiddetta zona dell'amore. Ricca di luci abbaglianti e dai colori più vivaci e con un forte odore nell'aria simile a miele e olio, la tensione che si sentiva in quell'ambiente troppo diverso da me era tanta. Mi ero fatta spazio in quelle strade per poi notare in lontananza due figure a me note che stavano imboccando la mia stessa direzione. La voglia di corrergli incontro era tanta, ma non volevo essere eccessivamente avventata, ci avevo messo mesi per reperire tutte le informazioni necessarie a quella ricerca, e averla tenuta nascosta era stato davvero difficile. Non potevo mettermi a fare ricerche su mafiosi a caso nemmeno nel mio ambiente lavorativo, era bene non fidarsi di nessuno e dubitare dei poliziotti. Così mi ero tenuta a distanza di sicurezza stringendo la presa sulla mia pistola, sentite quel materiale metallico a contatto con la pelle dei polpastrelli mi dava un insolita sicurezza. Così avevo percorso i metri successivi con passo felpato e cercando di non dare troppo nell'occhio. Naturalmente non ero in divisa e avevo cercato di mescolarmi ai civili con abiti da sera adatti a quel luogo. Li osservai entrare in un albergo dall'aspetto imponente che era provvisto di due buttafuori a fianco alle porte principali. Era un posto pieno di sfarzo e mi sentivo fuori luogo in quelle strade. Arrivata davanti all'ingresso di quell'albergo avevo sorriso ai due uomini che leggermente titubanti mi avevano permesso di entrare. Il lusso interno mi aveva colpita come una freccia sulla schiena, aumentato il mio disagio. Era davvero diventata questa la casa di quel ragazzo dolce e innocente? Il chiarore poco invasivo delle lampade e la grande quantità di colori caldi ed accoglienti che si mischiavano tra loro, donavano all'ambiente un senso di tranquillità. Tranquillità che non potevo dire di possedere o sentire. Oggetti di grande valore che erano esposti su mensole e davanzali mi fissavano facendomi sentire insolitamente piccola. Al centro della sale erano presenti un divanetto rosso e alcune poltrone che erano animate da cuscini gialli disposti in modo minuzioso. I miei occhi si erano scontrati con una figura slanciata, mentre il ragazzo in questione aveva iniziato ad avanzare nella mia direzione, non avevo avuto il coraggio di alzare la testa ma in un gesto quasi automatico avevo stretto la pistola. L'ansia che mi aveva assalito mi mandava come delle scosse al cranio che mi impedivano di pensare in modo razionale. Ero andata nella tana del lupo alla ricerca di una persona che amavo, ma che con tutte le probabilità era cambiata in modo drastico. Una voce a me familiare si era fatta largo nelle pareti facendo fermare i movimenti dell'uomo che mi stava raggiungendo. Le mie unghie erano conficcati nella soffice pelle dei miei palmi mentre il mio corpo stava lottando contro i tremori.
.....:"T/N"
Una voce dolce ed estremamente piacevole mi aveva fatto vacillare, avevo alzato il capo notando in lontananza un ragazzo sciupato e con l'aria stanca sorridere nella mia direzione. Dense lacrime avevano preso a scivolarmi sulle guance, i suoi occhi erano gli stessi, gentili. Ero venuta a salvare il mio cavaliere e ci sarei riuscita, non importava se era un'impresa ardua e quasi impossibile.
Akuun:"T/N finalmente sei venuta da me"
Annuì debolmente con la testa per poi puntare i miei occhi nei suoi. Avevo asciugato in modo frettoloso le mie lacrime, il mio corpo stava fremendo dalla voglia di corrergli incontro, ma non ero sicura fosse la cosa migliore da fare. Eravamo due opposti, come due nemici che si abbracciavano nonostante le grandi differenze ideologiche. Lui era un membro affermato della malavita e io cercavo con tutte le mie forze di sconfiggere le persone come lui. Il mio desiderio di salvarlo dal suo quotidiano era qualcosa che non mi era parso più tanto facile dopo averlo visto.
Akuun:"T/N vieni da me"
Era un supplica come se finalmente dopo un tempo infinito avesse avuto la forza di chiedere quello che voleva realmente. Il nodo alla gola che mi premeva la trachea mi impediva di respirare normalmente, le mie gambe come spinte dal vento si erano mosse verso di lui. Poi la sua carne calda era entrata in contatto con la mia facendomi sorridere mentre la mia goffaggine ci aveva fatto cadere al suolo. Il suo corpo che era sempre stato snello ma ora pareva essere privo di muscoli. Il suo odore era cambiato, non era più quello del gel per capelli, ora era più maturo, come un dopobarba e l'acre odore di nicotina delle sigarette. Le sue braccia erano strette attorno alla mia figura, mentre le sue mani ne studiavano la forma come per imprimessela sui polpastrelli.
Akuun:"T/N non sai quanto ti ho aspettata"
T/N:"A-akuun"
Avevo seppellito il viso nell'incavo del suo collo rimanendo sdraiata sopra di lui, godendo a pieno di quella vicinanza tra i nostri corpi. Le lacrime avevano ripreso a scendere dai miei occhi mentre il peso di tutti quegli anni senza di lui avevamo preso a farsi pesare sulle mie spalle, volevo maledire tutto, maledire il mondo per averci fatto incontrare e per averci successivamente sperato. Di tutta la mia vita era lui, lui era la parte più bella, la parte che mi aveva reso più me stessa di chiunque altro. Era un salto nel vuoto ma, dio se volevo farlo, non importava se era solo una caduta infinita se serviva per averlo al mio fianco avrei continuato a cadere.
Akuun:"T/N ti prego non lasciarmi mai più...."
Le mie dita si erano strette alla sua maglietta, avrei lottato contro tutti per stare insieme a lui. Il suo petto tremava, lasciando mescolare assieme i nostri lamenti.
T/N:"Mai... Non ti lascerò mai"

Parole: 1144

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