Angry Lemon

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Richiesta di Nadignacia22
Scusa! Mi sono accorta solo dopo che l'avevo scritta che non ti ho chiesto se la volevi Fem o Male. È scritta con il punto di vista femminile ma se la volevi Male fammelo sapere e ne scriverò un'altra il prima possibile. Scusa ancora ma sono alle prime armi e sono svampita.

ReaderFem x Souya Kawata
Genere: Lemon

Fem Lemon
Contiene scene sessuali

T/N POV
Mi ero appena coricata a letto dopo una giornata di lavoro. Avevo finito da poco la scuola e anche se mi doleva ammetterlo a volte mi mancava quell'ambiente familiare fatto di banchi e compagni. Certo non rimpiangevo le verifiche ma a quel tempo era tutti più semplice. Soprattutto perché stavo con lui, lo amo, eppure lo odio così tanto che se lo avessi davanti lo prenderei a pugni. Non ero mai stata una ragazza molto violenta ad incline alle azzuffate ma sapevo che per lui avrei potuto fare un'eccezione, uno strappo alla regola. Nonostante il suo aspetto scontroso e spesso difficile era totalmente diverso da come appariva, certo non era una metamorfosi totale ma cambiava quel poco che lo rendeva estremamente unico ai miei occhi. Quei piccoli gesti che parevano nulli ma che in realtà erano ricchi di parole che a voce non sarebbero mai venute fuori. Erano passati due anni da quanto ci eravamo lasciati e nonostante il tempo fosse continuato a scorrere io mi sentivo come bloccata nel tempo come se il mio corpo mi stesse gridando contro i peggior insulti per la mia codardia. Lui però probabilmente si era già dimenticato di me e aveva proseguito la sua vita come se il nostro noi non fosse mai esistito. Ringhiai frustrata per poi rotolarmi sul mio letto sbuffando. L'appartamento dove vivevo non era male, abbastanza grande e luminoso e era perfetto sia per gli inverni rigidi che per le afose estati. Una leggera pioggia aveva incontrato a cadere colpendo il terrazzo del mio palazzo. Io ero situata all'ultimo piano dell'abitazione per questo riuscivo chiaramente a sentire il tintinnio della pioggia che si schiantata contro il cemento del palazzo. Mi alzai pigramente dal letto convincendomi nel levarmi i vestiti per potermi mettere qualcosa di più comodo e confortante. Un rimbombó si era fatto spazio nel silenzio dell'abitazione facendomi venire i brividi, con passi felpati avevo raggiunto la superficie ruvida della porta appoggiandoci sopra il palmo della mano. Respirai a fondo cercando di calmare il mio fiato irregolare data l'ansia che mi attraversava il corpo. Poi con delicatezza avevo aperto la porta puntando i miei occhi sulla figura possente che si era fatta spazio davanti a me. I capelli bagnati gli ricadevano sulle guance mentre i vestiti si incollavano alla sua pelle creando un ulteriore velluto sopra di lui. I suoi occhi si erano uniti coi miei mentre il suo respiro irregolare arrivava leggero alle mie orecchie. Angry. Il fiato che fino a poco prima era di mio dominio si era fatto estremamente irregolare mentre la mia mente era stata annebbiata da quelle sensazioni inebrianti che mi facevano sentire come un naufrago in mezzo al mare. Mi passai la lingua sulle labbra cercando di far tornare normale la mia salivazione che si era fatta assente e cercai di calmare il leggero tremore che mi attraversava il corpo. Osservai il suo corpo avvicinarsi al mio mentre le sue braccia forti si erano strette attorno alla mia figura facendo combaciare le nostre carni. Il suo odore di pino è pioggia mi invase i polmoni costringendomi ad annaspare in cerca di sollievo da quel bruciore ai bronchi. Le mie dita si erano intrecciate con la sua felpa nera mentre la mia faccia era affondata nel suo collo. Eravamo entrati in casa lasciandoci il pianerottolo alle spalle, il rumore della pioggia ci aveva circondato come una melodia di un pianoforte.
Angry:"T/N scusa...ma io non posso rinunciare a te...ti voglio, ti voglio al mio fianco, sono egoista e non me ne frega nulla se la mia vicinanza ti causerà dei problemi. Ho provato ad allontanarti ma non posso vivere se tu non sei con me..."
Sentii le lacrime affollarmi la vista mentre in un gesto disperato mi ero stretta maggiormente a lui. Lui era l'unica conchiglia in una spiaggia ed era quel tepore che emana la stufa dopo che torni a casa d'inverno. Certo se la sabbia ti finisce negli occhi ti dà fastidio ma sono disposta ad avere la sabbia che mi soffia contro pur di avere quella conchiglia al mio fianco. Sono disposta a bruciarmi per mettere in pezzo di legna nel camino se il tepore che mi regala è così intenso. Le sue mani erano finite sotto le mie cosce mentre con noncuranza mi aveva sollevata da terra facendomi allacciare le gambe alla sua vita. Era cambiato in questi due anni, era più alto e la sua figura si era fatta più imponente.
Angry:"Allora sei disposta ad amarmi?"
La sua voce graffiata era arrivata come miele alle mie orecchie, come una caramella per la gola. Il suo profumo si stava facendo spazio sulla mia pelle mischiando i nostri aromi facendoli diventare una cosa sola. I suoi occhi azzurri erano oscurati dalla sua pupilla che si stava dilatando mentre quel solito bagliore non li abbandonava. Era come guardare l'acqua del mare su cui si riflette la luce del sole, quelle luci che attraversavano le sue pupille erano come una danza di colori che ti attirava a se. Posai la mia fronte contro al suo petto per poter ascoltare meglio il suo battito e per poter di nuovo assaporare il suo respiro irrequieto.
T/N:"Certo Souya... Come pretendi che dopo di te io possa innamorarmi di qualcun altro eh?"
Il suo respiro si era fermato appena il suo nome era scivolato fuori dalla mia bocca mentre le sue mani come per riflesso si erano strette maggiormente sulle mie gambe. Un ringhio aveva abbandonato la sua gola, mentre le mie dita si erano insinuate furtive nei suoi capelli assaporandone la morbidezza, non aveva mai lasciato a nessuno il privilegio di giocare con le sue ciocche ribelli e sentivo sembra una strana sensazione di orgoglio tutte le volte che glieli incasinavo.
Angry:"Il letto?"
Gli avevo fatto un cenno con la testa per fargli capire la direzione da seguire mentre con passi pesanti aveva preso a procedere verso la mia stanza. Alcuni lampi invadevano irruenti l'abitazione illuminando talvolta il nostro carpo. Il parquet scricchiolava leggermente sotto ai piedi di Souya, la tempesta che si era abbattuta su Tokyo in un'attimo ci aveva travolto. Affondai leggermente sulla superficie morbida del materasso, il piumone color cannella era stropicciato e i cuscini del mio letto erano sparsi in malo modo sulla coperta. Le finestre che si aprivano sull'esterno ci regalavano quei attimi di luce che ci permetteva di vederci negli occhi. Sentii la maglia scivolare sulla mia pelle mentre alcuni brividi avevano percorso la mia carne calda. Le sue mani erano finite sui miei fianchi mentre con fare avido ed affamato le sue dita erano scivolare verso il mio basso ventre. Osservai assorta i miei pantaloni finire sul pavimento mentre quel caldo di cui era forgiata la mia pelle non faceva che aumentare. I miei occhi non avevano potuto fare a meno di cercare la sua figura ritrovandola ancora in piedi a fissarmi con imponenza, i suoi occhi azzurri erano stati inglobati dalle pupille lasciando visibile solo un anello di quel blu cielo che tanto amavo. Aveva fame, fame di avermi. Dopo due anni di astinenza l'uno dall'altra era come il bisogno irrefrenabile di ossigeno che lega gli esseri venti alla vita. Le sue mani erano finite sulla coperta vicino alla mia pancia mentre i suoi occhi si erano ritrovati più vicini ai miei, senti la sua intimità coperta colpirmi la coscia mentre un irrefrenabile rossore si era fatto spazio sui miei zigomi facendolo ghignare. Si era sfilato con lentezza la maglia lasciando in vista il suo copro più maturo mente le sue mani erano successivamente scese verso i sui jeans. Si era messo in ginocchio sul letto per evitare di cadermi addosso nel gesto di spogliarsi e dopo essere rimasto in intimo aveva riportato le sue attenzioni su di me. Le sue falangi si erano insinuate dietro alla mia schiena slacciando il reggiseno che in quel momento era di troppo poi come da manuale era sceso verso il mio linguine facendo scorrere via dalla mia pelle le mutande. Mossi leggermente i fianchi nella sua direzione cercando in modo disperato il suo corpo, poi in un gesto rapido si era fiondato sulle mie labbra umide. La pioggia che ancora impremiava il suo corpo e scivolava su di me sotto forma di goccioline fredde mentre le sue mani calde creavano un piacevole contrasto a quella sensazione di frescura. Soffocai un gemito nella sua bocca appena percepì il suo membro affondare dentro la mia carne. Lui si era prontamente allontanato da me portando la sua attenzione su un mio bocciolo esposto incominciando a baciarlo con avidità. Mi morsi con violenza il labbro cercando di soffocare le mie lamentele mentre lui aveva preso a muoversi in modo lento. La sua bocca si era spostata sul mio collo mentre il suo fiato caldo aveva iniziato ad accarezzarmi l'orecchio.
Souya:"Fammi sentire"
Le nostre pelli si sfioravano mentre quella vicinanza venne azzerata lasciandomi con un senso di amaro un bocca. Le sue mani si erano stazionate sulle mie cosce afferrandole con forza facendomi quasi male ma ignorati quel senso di affanno. Mugugnai sorpresa ritrovandomi coi polpacci appoggiati alle sue spalle mente la sua figura si era fatta più grande. Aveva aumentato il ritmo lasciandomi inerme sotto di lui a vomitare gemiti incontrollati mentre un ringhio si era fatto strada nella sua gola in modo sempre più potente. I tuoni coprivano le nostre voci mentre il tintinnio della pioggia ci accompagna in quel gesto tanto passionale quanto romantico. Non era semplice sesso era fare l'amore era l'esatto momento in cui due colori si mescolavano tra loro creandone un altro. Era una tela incompleta che l'artista aveva dimenticato di finire e che dopo tempo si era ricordato di avere.
T/N:"S-Souya"
Sentii uno strano calore pervadermi il corpo che mi costrinse a portare indietro la testa, sentii successivamente le labbra di Angry posarsi sulla mia gola mordola con forza. Un liquido caldo aveva preso a colarmi sul collo mentre quel gesto tanto violento mi aveva fatta sentire meno sola come se mi avesse dato un pizzicotto per farmi capire che non era un sogno. Aveva preso a muoversi sempre con maggior intensità mentre una sensazione estremamente piacevole si era fatta spazio nelle mie cellule facendomi perdere ogni minimo controllo sul mio corpo. Le mie dita erano finite tra i suoi capelli tirandone le ciocche ribelli che si incastravano con le mie falangi. I miei fianchi avevano iniziato a muoversi accompagnati dai gesti del mio amato, mentre la mia bocca era diventata come una chitarra che lasciava uscire da essa i suoni più belli e particolari creando dei nuovi riff.
Souya:"T/N"
Le mie guance avevano preso colore mentre il ragazzo sopra di me aveva rilasciato il suo climax facendomi contorcere le budella in una dolce morsa che mi aveva lasciata a boccheggiare affamata di ossigeno. Deglutii a fatica cercando di regolare la salivazione accelerata mente il mio corpo veniva pervaso da alcuni sparsi che mi facevano tremare. Un terribile freddo mi aveva avvolta il corpo mentre la mia pelle non poteva fare a meno di desiderare ancora quella di Angry a contatto con la mia. Sentii qualcosa di umido posarsi sulla mia tempia mentre alcune carezze avevano iniziato a farsi spazio tra le mie ciocche.
Souya:"Ti amo"
Mormorai stanca mente il mio corpo si stava secondo dopo secondo spegnendo a quelle sensazioni di protezione e di stanchezza che mi avevano divorato.
T/N:"Anche io ti amo Souya"

Parole: 1904

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