Richiesta di Nagix_
Gomen!!!! Ti ho fatt* aspettare una vita intera!Naoto Tachibana x ReaderFem
Genere: LemonContiene scene sessuali
Sbocciare
T/N POV
Il leggero tintinnio delle catene pareva essere impercettibile rispetto a prima. La luce color seppia invadeva la stanza facendo calare la camera in un'atmosfera retrò. I sospiri riempivano quella camera angusta dandole una canzone da cantare. L'unica finestra che donava luce alle pareti era spalancata. L'afa di quel giorno primaverile aveva fatto sbocciare i petali colorati delle piante, mentre alcuni germogli timidi si preparavano a mostrare i fiori. Le nostre labbra si erano scontrate tra loro in modo vorace. I polmoni bruciavano alla ricerca di ossigeno ma le nostre bocce erano pigre e non trovavano né la forza né la voglia di separarsi. I nostri corpi erano uniti insieme come appiccicati dalla colla, le nostre pelli si scontravano con fare insistente lasciando che il sudore che imbrattava i nostri corpi si mescolasse. I miei polsi trovavo un leggero sollievo da quel calore fuori luogo grazie alle manette che mi cingevano i polsi. Le mie labbra erano torturate con insistenza dai miei denti per impedirmi di lasciar fiato ai miei gemiti. Le labbra di Naoto si erano posate sulla mia clavicola tracciando una scia di baci umidi che mi avevano fatto venire la pelle d'oca. I suoi polpastrelli vagavano incontrollati sulla mia carne lasciando una scia invisibile. I suoi pantaloni premevano contro i miei creando attrito tra i nostri vestiti. Il mio corpo quasi totalmente esposto ai suoi occhi era perforato dalle sue pupille come se avesse avuto davanti agli occhi uno di quei casi incasinati che lui tanto amava. Stava esaminando tutte le prove con fare minuzioso dedicando più tempo del dovuto a ogni particella del mio corpo. Amavo quel suo modo di fare, era come se fare l'amore con lui avesse acquistato un'importanza tale che lo assorbiva totalmente da pensieri esterni, era qualcosa di talmente serio che chiunque non avrebbe osato intrometterci. Eppure nonostante la solennità di quelle carezze, di quei baci; si sentiva sempre quella sensazione di divertimento che si mischiava con l'ossigeno in quantità talmente minima che era quasi difficile da percepire ma era presente, c'era in ogni nostro respiro era un gas che si espandeva per poter occupare ogni superficie a sua disposizione. Sentii uno strattone da parte sua che mi aveva fatta riemergere dai miei pensieri lasciandomi con la bocca spalancata per la sorpresa , osservai con una nota di imbarazzo i miei pantaloni scivolare al suolo lasciando le mie cosce nude esposte sotto ai suoi occhi curiosi. Il modo con cui mi fissava, gli sguardi che mi riservava in quei momenti....era come se mi vedesse in quelle situazioni per la prima volta tutte le volte. L'ingordigia nelle sue iridi era simili a una lama che mi tagliava pezzo per pezzo per poter avere una conoscenza maggiore su di me. Era Socrate che scomponeva in tante piccole particelle un oggetto per poterne avere una conoscenza più ampia e poi le rimetteva assieme. Era il partire dal concetto di mare per poi arrivare da acqua salata a vita. Miagolai contro al suo petto scoperto per poi far scivolare le mie braccia dietro al suo collo, le manette che mi costringevano i polsi mi costringevano a movimenti scoordinati. Le manette erano come un estensione delle sue mani che si rifiutavano di lasciarmi andare, era quello strattone che mi teneva ancorata alla terra pur facendomi girare la testa come in un vortice. Il mio intimo aveva ben presto subito la stessa sorte dei miei pantaloni mentre il suo corpo imponente aveva preso a farsi spazio tra le mie gambe lasciando una scia di baci sul mio interno coscia, alcuni versi strozzati si erano fatti largo nella mia ugola mentre i suoi ringhi possessivi mi perforavano le orecchie come miele colato. Il leggero tintinnio delle manette si era fatto più prepotente mentre le mie dita si erano strette con forza tra le sue ciocche scure, lasciai scivolare la testa all'indietro mostrando il mio collo e la mia trachea che si muoveva con frenesia alla ricerca di ossigeno. Il sangue che mi pompava nelle vene era bollente e mi lacerava la carne, ma non potevo fare a meno di volere di più da quella sensazione tremendamente appagante. Il suono quasi sussurrato della cerniera dei suoi pantaloni era stata come una bomba a ciel sereno, un fulmine era troppo poco per descrivere quel sentimento di vuoto che mi aveva preso in ostaggio la mente. Non ero più capace di avere pensieri razionati e tutto quello che ricordavo era solo una parola: Naoto. Tutta la vergogna e l'orgoglio di cui era forgiato il mio spirito si era dissolto mentre i suoi: "Ti amo" che sussurrava come una preghiera buddista avevano preso a riecheggiava nella piccola stanza che era incapace di contenere il nostro amore. Avevo sentito la sua intimità premere contro la mia. Il suo busto si era elevato sopra al mio corpo che era abbandonato con fare stanco sul materasso, le lenzuola si erano aggrovigliate attorno alle nostre figure. I suoi occhi si erano uniti ai miei facendomi fremere mentre le sue mani erano risalite sulla mia pelle per poi raggiungere i miei polsi. Aveva passato con delicatezza i polpastrelli dei suoi pollici sulla parte ormai arrossata della mia pelle.
Naoto:"T/N"
Mugugnai incapace di parlare per poi lasciar sfuggire dalla mia bocca alcuni suoni per chiamarlo.
T/N:"N-Naoto"
Avevo trattenuto il fiato mentre il suo membro si era fatto spazio nella mia carne facendomi tremare le gambe. Il rumore delle catene era attutito dalla sua presa salda. L'unico suono che ci circondava era il cozzare continuo dei nostri bacini. I suoi fianchi schioccavano con forza contro ai miei lasciando che i miei succhi scivolassero invasivi sulla nostra pelle. I miei piedi erano finiti sulle sue spalle, facendolo raggiungere alcuni cuscinetti di sensibilità che mi avevano fatto gemere in modo incontrollato. Sorrisi leggermente nella sua direzione per poi osservare con nostalgia le manette che avevo ai polsi. Era iniziato tutto a causa di un paio di manette. Anni prima ci eravamo ritrovati in centrale assieme io sotto la veste dell'arrestata mentre lui con la divisa. Insomma era stato un incontro alquanto inusuale. E ora i fiori tra di noi erano sbocciati, non eravamo più germogli troppo timidi. Ormai i petali ci avevano circondano lasciando sulla nostra pelle quella sensazione di euforia che precedeva la caduta. Ma dopo ogni fioritura, dopo ogni inverno anche sé i petali cadevano e la neve incombeva, in primavera sarebbe ricominciato tutto. I fiori sarebbero rinati ancora più belli e forti rispetto all'anno precedente. I suoi polpastrelli si erano fermati sui miei fianchi aumentando il leggero movimento del mio bacino. I suoi occhi erano ancora collegati ai miei mentre quella posizione per quanto appagante ci impediva di baciarci dandoci un senso di vuoto alla bocca dello stomaco. Le sue mani avevano preso a vagare con fare indisturbato sul mio corpo assaporando ogni piccolo pezzo di me. I miei occhi erano appannati da un leggero strato di lacrime mentre le mie mani disperate si aggrappavano alle sue braccia. Il leggero ondeggiare delle catene richiamava il mare e quel passato che ci aveva unito come una tela e il colore. Le sue membra stanche erano ricadute sulle mie, permettendo finalmente alle nostra labbra di incontrarsi. I nostri corpi che ancora bruciavano per la passione non avevano smesso di muoversi erano come spinti da una forza esterna.
T/N:"N-Naoto..."
Avevamo raggiunto il nostro climax assieme unendo le nostre labbra e mescolando insieme i nostri occhi. Il leggero tintinnio delle catene si era ormai calmato come in una tempesta passata, i petali creavano un manto rosato al suolo ma nonostante l'inverno, sapevamo che sarebbero sbocciati di nuovo.Parole: 1273
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Tokyo revengers
FanficRichieste chiuse! Tokyo revengers x Reader One shot FemxFem MalexMale MalexFem Iniziata il 16 settembre 2021 Risultati migliori: 19° Reader 22 settembre 2021 Grazie mille! 3° Richieste 27 settembre 2021 12° Toman 16 ottobre 2021