Capitolo 33

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"Ti prego smettila!" dico all'uomo che mi sta picchiando. "Devi soffrire ragazza di fuoco. Hai fatto del male a tutti. La pagherai per questo" urla. Prende la pistola e spara. "NO!" grido mentre mi sveglio dall'incubo. Sono tutta sudata. E' da quattro giorni che non mi lavo. Vorrei solo sentire l'acqua fresca sulla mia pelle. "Già sveglia?" chiede Jacob mentre apre la mia cella. "Non riesco a dormire molto" dico. "Si, si, certo. Ora alzati" dice. "Dove mi porti?" chiedo. "Ti porto a farti  bella" risponde. "Come?" domando. "Oggi andrai in diretta nazionale, e dovrai essere abbastanza presentabile" dice. Lo fisso per qualche secondo, poi decido di alzarmi e uscire dalla cella. Jacob mi porta in una stanza molto grande con un lettino al centro e un tavolo su cui ci sono alcuni cosmetici. Mi stendo sul lettino ed attendo. Dopo qualche minuto arrivano delle persone che iniziano ad imbrattarmi la faccia. Mentre svolgono il loro lavoro, io inizio a pensare a quello che dovrò dire nel mio discorso. Sicuramente mi daranno un copione o qualcosa del genere, ma dovrò comunque inventarmi qualcosa per permettere a Thomas di svolgere l'operazione. Dopo circa mezz'ora mi fanno alzare dal lettino e mi danno dei foglietti in mano. "Dovrei dire queste cose?" chiedo. "Esatto ragazzina" dice una delle donne che mi ha truccata. Inizio a leggere le prime righe del discorso. "E se non volessi dire queste cose?" chiedo. "Be, la pagherai" risponde Rosalin Snow entrando nella stanza. "Ma guardati, sei davvero carina. Per fortuna non hanno coperto molto le ferite. Dovranno vedere quello che ti stiamo facendo" dice. "Sei davvero sicura che ti daranno quello che vorrai?" domando. "Si, ne sono sicura. Perchè, sai, se non mi daranno quello che voglio, ti dovrò uccidere" risponde. "Ormai non m'importa più di vivere. Forse starei meglio nell'aldilà. Non avrei più problemi, e non dovrei più soffrire per la morte dei miei cari" dico. "Sapevo che mi avresti risposto in questo modo. Sei un ragazza tosta, questo lo sanno tutti. Ma hai un punto debole, ed anche questo lo conoscono tutti...Peeta. Cosa faresti se iniziassimo a picchiarlo fino a farlo sanguinare così tanto, da farlo morire" dice. Il battito del mio cuore inizia ad accellerare. Non possono uccide Peeta. "Io...io..." inizio a balbettare non sapendo cosa dire. "Lei si difenderà. Ed anch'io la difenderò. Perchè è questo che facciamo noi due, ci proteggiamo a vicenda" dice Peeta irrompendo nella stanza. Appena i miei occhi grigi incontrano i suoi blu, inizio a sorridere. "Oh, ma che cosa davvero dolce" dice Rosalin "ora smettete di fare i piccioncini, dovete fare un discorso e convincere tutti". "Ad una sola condizione" dico. "E quale?" domanda Rosalin. "Io e Peeta potremo vederci almeno una volta ogni giorno" rispondo. "Questo te lo puoi scordare" dice lei. "Okay, allora niente discorso" dico. "Allora più torture per Peeta" dice. "Non m'interessa. Neanch'io dirò il discorso se non ci farete incontrare almeno una volta al giorno" dice Peeta. "Che c'è Rosalin? Ti abbiamo messo in difficoltà? Sai, senza di noi non otterrai nulla" dico. Solo ora mi sto accorgendo che questa è stata un'ottima tattica per perdere tempo e far svolgere, a Thomas, il suo lavoro con calma. "Daccordo. Ora andate a fare il vostro discorso" dice. Mi avvicino a Peeta e gli prendo la mano, ma sono costretta a lasciarla perchè subito ci ammanettano. Ci portano in una stanza simile a quella in cui avevamo fatto l'intervista con Caesar e ci fanno sedere su una poltrona. "Prima parlerà Peeta, e poi tu, Katniss. Appena vedete questa lucina rossa accesa, iniziate il vostro discorso" dice il "cameraman". Dopo qualche secondo la luce si accende e Peeta iniza a parlare. "Salve popolo di Panem. Siamo Peeta Mellark e Katniss Everdeen i vincitori dei 74° Hunger Games. Come sapete tutti, da poco abbiamo annunciato il nostro fidanzamento, e siamo venuti qui, a Capitol City, per raccontare a tutti i dettagli del nostro matrimonio. Ma siamo stati ingannati, ci hanno rapito ed ora ci stanno torturando". Si volta e mi guarda, aspettando che continui. "La sorella del defunto presidente Snow, Rosalin, ci ha presi come ostaggi e ci ha minacciati di morte. Ciò che vuole è il potere su tutta Panem, e noi chiediamo, anzi supplichiamo, la presidente Paylor di fare qualcosa per salvarci". Peeta mi prende la mano, anche se abbiamo tutti e due le manette e mi guarda negli occhi per annunciarmi che è il momento di dire la nostra battuta finale. "Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre". 

Il dente di leone che fiorisce a primaveraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora