Capitolo 14

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Quando mi sveglio sono già le due del pomeriggio. Scendo giù per cercare Peeta. Lo trovo vincino ai fornelli che sta preparando da mangiare. "Lascia faccio io" dico distraendolo da quello che sta facendo. "No non preoccuparti, mi piace cucinare" dice. "Lo so ma hai già preparato la colazione, quindi ora faccio io" dico. "E se ci dividiamo i compiti? Io continuo a fare quello che stavo facendo e tu taglia le verdure" chiede. "Va bene ci sto" rispondo. Nel giro di poco tempo abbiamo preparato un pasto molto buono. Dopo passiamo un pò di tempo davanti alla tv, ma a un certo punto veniamo distratti dal suono del telefono. Peeta va a rispondere e mi lascia da sola sul divano. "Katniss vieni è per te" dice dopo poco. Mi alzo e lo raggiungo. "Pronto" dico prendendo il telefono in mano. "Catnip! Sei tu?" dice la voce dall'altra parte del telefono. Il suono di quella voce mi fa rabbrividire tanto da non riuscire più a muovermi. Solo una persona può chiamarmi così. Guardo Peeta impaurita. Lui mi sorride ed alza un pollice. "G-Gale?" dico con la voce che mi trema.  "Si sono io. Oddio non sai quanto mi sei mancata!" dice. "Come hai fatto ad avere il mio numero?" chiedo. "Sta mattina mi ha chiamato Peeta e mi ha parlato di come state nel 12...allora è vero che vi sposate?" dice. "Si" rispondo. "Ed io non sono invitato giusto?" domanda. "Em...be insomma sai, il nostro rapporto non è più quello di prima" dico. "Lo so Catnip, ma vorrei tanto sistemare le cose. Non verrò al matrimonio, se è quello che vuoi, ma per favore vediamoci" dice quasi supplicandomi. "Non lo so Gale" dico. "Ti prego...posso anche venire per un paio d'ore, basta che ci vediamo" dice. Non so cosa fare. Una parte di me vuole vederlo ed un'altra no. "Domani pomeriggio puoi essere qui?" chiedo pentendomi subito di quello che ho detto. "Certo! Starò li solo qualche ora poi me ne andrò" dice. "Daccordo, allora a domani" dico abbassando la cornetta. Raggiungo Peeta che si trova sul divano. "Allora?" mi chiede. "Ma sei impazzito?! Come cavolo ti è saltato in mente!" dico. "Scusa...pensavo di farti una sorpresa" dice mortificato. "Be si è stata una sorpresa! Ma ti avevo detto che non volevo vederlo e nemmeno sentirlo" dico. "Scusa" dice. "Okay, non fa niente" dico sedendomi accanto a lui "Verrà qui domani". "Perfetto. Andrete nei boschi?" domanda. "Non lo so, forse" dico. "Sono felice per te" dice dandomi un bacio sulla guancia. "Non ti da fastidio?" chiedo. "Cosa?" domanda. "Gale. Non capisco perchè lo stai facendo" dico. "Katniss...è da qualche giorno che ho notato nei tuoi occhi grigi una punta di tristezza. Mi sono chiesto, forse sono io che non le do abbastanza, e così ho deciso di chiamare qualcuno che forse poteva togliere quella piccola parte di tristezza che io non voglio vedere" dice. "Perchè pensi queste cose? Tu mi dai tutto. Sei tu che mi fai affrontare le giornata con coraggio. Senza di te io sarei già morta" dico. "No non dire questo, non posso sopportare nemmeno il pensiero delle mia vita senza di te" dice. Io lo bacio. "Nemmeno io posso sopportarlo, quindi smettila di dire queste cavolate" dico baciandolo di nuovo. Questo è il tipo di bacio che amo di più. Siamo solo io e lui e nessuno può interromperci. Questo è il tipo di bacio che te ne fa desiderare altri, il tipo di bacio dove possiamo esprimere quello che proviamo l'uno per l'altro anche senza parlarci. 

Il dente di leone che fiorisce a primaveraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora