Chiusi il libro e mi sedetti accanto a Luke sul letto «Ora che abbiamo finito di studiare...che ne dici di fare qualcosa di più divertente?» chiesi con sorriso malizioso intanto che gli mettevo le braccia al collo.
Chiuse anche lui il suo libro e lo appoggiò sul comodino «Cosa intendi per divertente?» sorrise sornione.
«Bhe...non so...forse possiamo iniziare così...» sussurrai con tono sexy mettendomi a cavalcioni su di lui.
Si morse il labbro «Mmm...e forse possiamo continuare così...» afferrò i capi della maglietta e me la tolse lentamente per poi buttarla sul pavimento.
«E magari io potrei fare questo» dissi e la sua t-shirt raggiunse la mia. Lo contemplai per qualche secondo. Non avevo ancora completamente realizzato che ora il suo corpo e tutta quella perfezione erano miei. Miei e non di quella stronza di Kate.
«E io questo.» mi spinse con forza facendomi cadere di spalle sul letto. Gemetti. Si mise su di me e iniziò a baciarmi il collo. Diamine, le sue labbra...erano un qualcosa di indescrivibile!
Il mio battito era a mille.
Portò le mani dietro alla mia schiena accarezzandomi la spina dorsale. Brividi percorrevano tutto il mio corpo.
Dio, era così eccitante. Solo la sua presenza, il suo più piccolo tocco mi facevano impazzire. Non avevo molti termini di paragone, ma fare l'amore con lui era un qualcosa di paradisiaco.
«Dio, sei così...fantastica» mi baciò le labbra mentre le sue mani mi accarezzavano dolcemente i fianchi.
E lui era così...così tutto. Diamine, lui era perfetto. Anche con quelle sue battutine stupide che non facevano ridere nessuno, mi piaceva così com'era, il modo in cui sopportava la mia agitazione notturna, il modo in cui mi proteggeva, il modo in cui teneva a me...era così speciale.
Mi separai un attimo da lui per incrociare quel suo sguardo ricco di passione, di un azzurro così freddo che non lo rispecchiava per niente. Ma quell'azzurro era anche così bello, così profondo che incantava.
Ad un tratto si sentirono dei rumori provenienti dal piano di sotto «Ragazzi, siete in casa?» chiese una voce femminile, piuttosto familiare...
«Mamma?!» esclamò Luke sorpreso separandosi da me. Si alzò subito e mi afferrò per le mani aiutandomi a rimettermi in piedi. Si infilò la maglietta raccolta da terra, coprendo quel magnifico corpo che si ritrovava. «Ma non doveva arrivare domenica sera?» domandò leggermente scosso.
Mi alzai facendo spalucce «Non mi ha detto niente» riferii iniziando a rivestirmi.
«Vado a salutarla, sveglia Debby e portala giù, per favore» disse prima di stamparmi un bacio sulle labbra e uscire dalla stanza.
LUKE'S POV
«Ciao mamma!» salutai con enfasi una volta scese le scale.
Sorrise «Luke! Oddio, sei diventato più alto?» domandò analizzandomi per poi abbracciarmi forte. Iniziò a baciarmi e a stringermi a sé come se non ci fosse stato un domani.
«No, non credo!» risposi ridendo e contraccambiando l'abbraccio con affetto.
«Perché hai un profumo femminile addosso?» chiese con espressione confusa mentre si divideva da me.
Oh cazzo.
«Colpa di Veronica, sparge profumi floreali per tutta casa, non parliamo poi dei detersivi che usa!» mentii. Era meglio non dirle niente per ora.
«A proposito di Veronica, dov'è?» chiese sorridente «Oh, eccola!» disse guardando un punto alle mie spalle.
«Salve Liz» salutò la mora con quel suo sorriso stupendo mentre teneva Debby tra le braccia che era mezza addormentata.
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Due settimane con Hemmings
FanfictionPREMESSA: HO SCRITTO QUESTA STORIA PIÙ DI SETTE ANNI FA, TENETE PRESENTE CHE AVEVO 14 ANNI NEL CRITICARLA, ERO PICCOLA E NON SAPEVO AFFRONTARE CERTI TEMI PREQUEL DI "Un'altra settimana con Hemmings" Dove la diciassettenne Veronica Hamilton accetta u...