19. Scuse

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«Siete proprio bravi a basket, credo...bhe, siete più bravi di me sicuramente» complimentai quando Luke e Cal si avvicinarono a me che ero seduta sulle gradinate a lato del campo da basket all'aperto che si trovava nel cortile della scuola.

«Grazie.» fecero entrambi una specie di inchino.

«Come va con la gamba?» chiese il biondo mentre si metteva l'asciugamano sulle spalle.

«Bene, penso di riuscire a camminare...ora andiamo a casa? Devo finire i compiti!» scongurai con le mani in segno di preghiera.

«Sì, vado solo dieci minuti in spogliatoio così mi rinfresco e mi cambio, ok?» mi diede un bacio dopo che ebbi annuito «Calum, vieni anche tu?» domandò.

«No, rimango qui a fare compagnia a Veronica» rispose gentile.

«Va bene...torno subito!» salutò per poi correre verso l'edificio scolastico.

«Allora...come va tra te e Luke?» chiese Cal quando il biondo era piuttosto lontano.

«Benissimo, perché?» inarcai un sopracciglio.

«Si vede, ha una tale energia ora. Posso dire che gli fai un buon effetto, penso che se va avanti così vinceremo senza problemi la partita di sabato» confessò e mi sentì lusingata.

«Io invece non posso dire lo stesso dei miei voti» risi.

«Bhe, Luke andava e va ancora male, non c'è nessuna diferenza» spiegò tra le risate. «Vado a prendere la bottiglietta d'acqua dalla borsa, arrivo subito» disse prima di alzarsi ed andare verso lo zaino che era poggiato sulle scalinate, un po' lontano da noi.

Mi voltai verso l'entrata della palestra e vidi uscire Kate su tutte le furie vestita da cheerleader, forse di ritorno dai suoi allenamenti. Incrociò il mio sguardo e corse verso di me più in fretta possibile.

Tentai di alzarmi, ma poggiando il piede a terra sentii di nuovo una tremenda fitta così fui obbligata a risedermi. Pensavo che mi fosse passato!

«Stronza» urlò a circa due metri da me «Perchè sei andata a dire alla preside che non sono venuta alla punizione e che ti ho spinta?! Ora sono stata sospesa come capitana cheerleader per due settimane e sabato c'è la partita!» si lamentò incazzata nera.

«Forse è meglio se rifletti prima di fare cazzate!» spiegai nervosa.

Strinse i denti «Ora vedi come te la faccio pagare!» alzò un braccio in aria e io portai le mani di fronte al volto per evitare di essere colpita.

Passarono un po' di secondi ma lo schiaffo non arrivò «Hey!» urlò lei.

Tolsi le mani dalla visuale e vidi Cal che la teneva per il polso impedendole di farmi male mentre lei si dimenava per liberarsi.

«Kate! Ora la devi smettere! Sarai anche il capo delle cheerleader ma questo non ti permette di fare tutto quello che ti passa per la mente!» la sgridò lasciandole il braccio. Lei si afferrò il polso facendo capire che la stretta di Calum era stata fin troppo stretta «Devi capire che ormai non ti sopporta più nessuno, e se dico nessuno è nessuno! Eppure eri diversa un tempo, come ricordi eravamo anche amici. Non so cosa ti sia successo ma ti sei rovinata da sola, sei una così bella ragazza eppure dentro sei così vuota e stupida, mi fai quasi pena...» la guardò dispiaciuto mentre lei distoglieva lo sguardo dai suoi occhi.

Sorrise amara «Bhe, Cal, devi capire che in questa società di merda o sei così» mi indicò «o sei così.» indicò sé stessa.

«In questo caso preferisco di gran lunga Veronica, lei non offende le persone, non le sminuisce...tu invece fai tutto questo e molto peggio. Guardati un attimo e rifletti, eri sul punto di picchiarla e di rischiare una sospensione. Questa non sei tu. E poi ti comporti da stupida per cosa? Per tentare di difendere qualcosa che non è mai stato tuo. Rassegnati, Luke è innamorato di Vero, non di te» disse duro, tentando di farla ragiomare.

Due settimane con Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora