Per una sbronza...

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Questa storia è ispirata da un film ed altre storie lette su wattpad... legata ad un evento scritto in un libro della Gazzola . Qui Alice e Claudio non convivono, ma lei lavora fuori, precisamente a Domodossola, come nel libro... e torna un sabato da Claudio. La storia è più lunga del normale perchè essendo una oneshot non potevo staccare.

Alice
Claudio mi manca tantissimo nonostante non lo vedo solo da 15 giorni. La settimana scorsa dovevo tornare ma sono dovuta andare ad un congresso al posto del responsabile, una grande responsabilità oltre al grande onore, però intanto non sono potuta tornare a Roma. Questa volta dovevo rimanere per un lavoro, ma sono riuscita a terminarlo prima, modestamente è venuto bene, anche se fatto di fretta... L'ho fatto visionare dal responsabile che mi ha dato il via. Pertanto sono riuscita a comprare il biglietto della treno e a volare verso Roma venerdì dopo pranzo. Vorrei fare una sorpresa a Claudio a cui avevo detto di non poter riuscire a venire, perciò non lo avviso, tanto ho le chiavi di casa sua. Ci vogliono 7 ore e mezza per arrivare a Roma termini, poi devo prendere per forza un taxi perché non c'è la fermata del bus vicino la casa di Claudio. Però posso vedere se mio fratello sì trova nei dintorni per accompagnarmi da Claudio. Per fortuna Marco è libero e può venirmi a prendere alla stazione.
"Sorellina non lo sai che è meglio non fare sorprese ?"
"E perché? Io mi fido di Claudio."
"Se vuoi ti aspetto!"
"Non ti fare preoccupare, ho le chiavi."
Così Marco mi aiuta a salire il trolley per le scale poi va via mentre io aspetto Claudio che non è a casa nonostante sia tardi. Lo chiamo, ma non risponde.

Claudio
È stata una giornata terribile cominciata stamattina col ritrovamento di un bambino in una situazione veramente tragica, mai vista... Non mi è mai capitato un caso simile, eppure ne ho viste tante. Il brutto però è stato effettuarne l'autopsia, sul corpo straziato di quel bambino... Non mi sono mai sentito così impotente. La prima cosa che ho fatto dopo aver scritto il referto per togliermi il pensiero è stato scolarmi una bottiglia di whisky che tengo sempre nella mio studio, ma non sono ancora ubriaco del tutto. Riesco a guidare fino a casa... Il mio pensiero è quello di ubriacarmi fino a dimenticare tutto... tanto domani posso arrivare più tardi al lavoro. Non ho neanche guardato il telefono, generalmente finito il lavoro mando almeno un messaggio ad Alice, poi più tardi ci sentiamo. Entro in casa e vedo la luce accesa, l'ho dimenticata stamattina? Sono diventato così rimbambito? Vado direttamente a prendere una bottiglia ed inizio a bere senza prendere il bicchiere, ho ancora quella scena davanti agli occhi. Ma all'improvviso vedo Alice uscire dal bagno, è forse un miraggio? Mi guarda sconcertata, poi sempre più arrabbiata quando sì rende conto che sto bevendo lo scotch... Io non riesco a smettere mentre lei parla, non capisco niente... Sono perfettamente sbronzo, è stata la giornata più sbagliata per lei di ritornare... Non avrei mai voluto che mi vedesse così.

Alice
Claudio è completamente ubriaco, io gli chiedo cosa sia successo e lui biascica parole senza senso. Evidentemente non ha neanche guardato il telefono, uscito dal lavoro chissà che avrà fatto, chi avrà incontrato per ridursi così. Già è un miracolo che sia arrivato sano e salvo a casa. Ora gli faccio un caffè per smaltire la sbornia, ma lui non ne vuole sapere, anzi sì butta sul divano, devo prendergli la bottiglia dalle mani per evitare che beva ancora. Ci vuole il bello ed il buono per prenderla, anche così ubriaco, Claudio ha ancora tanta forza. Forse il caffè non basta, sempre se riesco a farglielo bere. Infatti non ci riesco. L'unica soluzione oltre a lasciarlo stare... facendolo dormire sul divano è quella di buttarlo sotto l'acqua fredda, compito non tanto semplice visto quanto è restio e quanto pesa. Dopo tanto tempo e fatica riesco a trascinarlo praticamente fino al bagno e dopo averlo spogliato lo infilo nella doccia, mi spoglio anch'io per non bagnarmi... Ma lui con tutta l'ubriachezza sì divincola ed esce dalla doccia per andarsi probabilmente a buttarsi sul letto, io cerco di fermarlo, ma lui mi trascina con sé sul letto. Voglio convincerlo ad andare in bagno o perlomeno a raccontarmi cosa sia successo, ma lui sembra non ascoltarmi, poi mi mette la mano sulla bocca per non farmi parlare. Lui parla ma io non capisco cosa dice, poi inizia a muoversi sopra di me dicendo "ho bisogno di te", o almeno sembra quello. Subito capisco cosa voglia fare, ma io non voglio, non è consapevole, puzza di alcol, è pesante, mi manca l'aria, continua a tenermi ferma, mi sento impotente, non e' per niente il Claudio che conosco, non avrebbe mai fatto una cosa del genere... io sto male cerco di divincolarmi ma lui è forte, lo subisco ed ad un certo punto lo lascio fare tanto e' inutile, lui è più forte di me. Mi tiene costantemente la mano intorno al collo è una sensazione orribile. Dopo aver terminato sì gira da un lato e mi rendo conto che si è addormentato. Io scendo dal letto e mi chiudo in bagno. Sono terrorizzata, ho ancora tanta paura in corpo che non riesco a pensare. Non avrei mai immaginato che Claudio fosse capace di comportarsi così, voglio solo  scappare da qui. Faccio una doccia, mi vesto in fretta ed esco fuori tirandomi il trolley dietro. Non posso chiamare Marco o a casa, sì preoccuperebbero. Chiamo Silvia sperando che sia sola. Almeno in questo la fortuna mi aiuta, lei mi risponde e mi viene a prendere. Aspetto sulle scale finché non arriva e vado fuori. In auto le racconto tutto tra le lacrime. Mi porta a casa sua e mi prepara una camomilla per calmarmi. le sembra impossibile il comportamento di Claudio che regge bene l'alcol mentre a me sembra un incubo. Con non poca difficoltà mi addormento ed il giorno dopo mi faccio accompagnare a Sacrofano da nonna a cui immancabilmente racconto tutto. La nonna è dispiaciuta da morire ma afferma...
"Al dottorino è successo sicuramente qualcosa di grave per comportarsi così."
"Nonna non lo puoi giustificare, è stato terribile, ho ancora la tachicardia."
Non so cosa fare, non lo posso vedere, ho una paura addosso che non so spiegare.

Oneshot allievaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora