Il primo referto

974 33 5
                                    

Questo racconto è ispirato ad uno stralcio letto nel libro  Arabesque della Gazzola. Chi ha letto il libro capirà.  Per chi ha visto la fiction invece si tratta di quando Alice e Claudio stanno insieme dopo la specializzazione di lei. Non c è però Sergio come Pm, ma una donna che già ha lavorato in precedenza con Claudio.

Alice
Come al solito sto chiacchierando con Silvia per sfogarmi su Claudio assente e il caso che sto seguendo. Parlo di questo caso come Calligaris invece che come medico legale... se mi sentisse Claudio.  Lui è lontano ad un congresso e non vuole essere disturbato.  Io ho delle indecisioni sul referto... e vorrei avere dei consigli dal mio mentore nonostante mi sia specializzata... mi sento insicura... ed invece non risponde ai messaggi uffa'.....
Spero che sia dovuto davvero all' interesse verso i relatori e non verso le dottoresse... con lui ho sempre dei dubbi... stiamo da poco insieme... e mi fa stare sempre nell' incertezza... non mi dà sicurezze... ogni tanto spara delle frasi ad effetto sotto le quali cado come una pera cotta... e poi il niente assoluto... poi la nuova PM mi sta addosso per il referto, forse anche lei è tirata per i capelli dall' alto... ma io non vorrei consegnarlo prima di aver sentito Claudio... non voglio fare una figuraccia.... guardo il telefono, dannazione ancora non ha letto... talmente che sono nervosa che nemmeno la sessione di shopping è riuscita a calmarmi.... quando vedo sfrecciare una bambina nel parco... ma io l' ho vista da qualche parte... ma dove? Si... ecco... era nella cornice sulla scrivania della nuova PM... mi guardo intorno... mannaggia.. c' è pure lei? Invece la vedo raggiungere in lontananza da un uomo... fasciato in un completo di quelli che usa il mio CC... ma quello mi sembra...  proprio Claudio... non può essere...
"Guarda Silvia.. non è Claudio quello?"
"Vieni qua, non farti vedere, penserà che lo stai seguendo."
E mi trascina dietro un albero... certo sarebbe il primo pensiero di Claudio... che io lo spii... ma come.? E' tornato e non mi ha detto niente?  Oltre a non rispondermi? E perché è con quella bambina? Mi ha mentito sul congresso... vuoi vedere che ha una figlia con la PM? So che si conoscevano, ma non fino a questo punto... perché non me l' ha detto? Silvia sembra leggermi nel pensiero, in fondo mi conosce fin dall' asilo...
"Ci sarà un motivo per non dirtelo."
"Certo,  voleva nascondermelo .... perciò non mi risponde, per non far capire che è qui..."
"Meglio che ce ne andiamo."
Mi sprona Silvia...
"No.. io lo chiamo... voglio vedere che fa."
Lo chiamo, ma il telefono è spento... mannaggia... vorrei raggiungerlo e fare una piazzata,  ma forse davanti alla bambina non è il caso, per cui desisto e vado a casa. Da Claudio silenzio stampa... il presunto congresso dovrebbe terminare domani... o dopodomani.? la mia memoria perde i colpi... sono furiosa.. ma comunque da lui silenzio assoluto... mi fa andare in bestia...
Il giorno dopo la PM mi chiama... vuole novità,  ma io non mi voglio sbilanciare, se sbagliassi farei una figuraccia, vorrei chiederle di Claudio,  ma lei mi mette soggezione perfino a telefono.... e poi un modo di vendicarmi dell' ipotetica storia con Claudio è farle un dispetto e farla aspettare. Il giorno dopo ricevo da lui un breve messaggio...
"Sto ritornando, ne parliamo da vicino."
Che bugiardoooo e poi un tale messaggio breve e freddo, nonostante lui non ne scriva mai di troppo affettuosi, ma questo è sinonimo di arrabbiatura... quando dovrei essere io quella arrabbiata..
La PM intanto mi telefona, ma io non mi sbilancio, le dico che il giorno dopo le mando il referto per togliermela di torno... tanto oggi parlo con Claudio per essere sicura... a me qualcosa non torna e ho bisogno della sua opinione... anche se mi ha mentito su una cosa cosi importante.  So che è riservato e non vuole parlare dei fatti suoi... ma una figlia, con la PM poi... non è una cosa di poco conto... quegli occhi mi hanno colpito, quando ho visto la bambina nella foto ... se fossi stata da sola ieri non sarei scappata come una ladra, convinta da Silvia... l' avrei raggiunto per vedere la sua faccia con quella bambina e non sarei ancora qui a rosolare come un pollo allo spiedo. Ne parlo di nuovo con Silvia e nonna... ed entrambe mi dicono che non devo trarre conclusioni affrettate come di solito faccio, ma di aspettare il ritorno di Claudio. Io smetto di inondarlo di messaggi ... sono davvero stufa di questo suo comportamento strafottente... aspetterò quando si deciderà a richiamarmi o farsi vedere e gliela farò pagare... certo che gliela farò pagare... primo lo manderò in bianco... per non so quanto tempo... non so se ci riuscirò,  ma ci proverò,  sempre se quella non è sua figlia... se lo è invece, lo manderò a quel paese... non posso stare con uno che mi nasconde una cosa del genere...
A metà mattinata finalmente Claudio si fa vivo...
"Sacrofano sto a lavoro, perché non vieni qui a prendere un caffè?  Visto che hai quest' urgenza..."
"Visto che hai capito che era urgente, perché non mi hai chiamato prima?"
"Forse perché non era possibile? "
"In auto non eri solo?"
"Lo sai che odio stare al telefono mentre guido."
"Vuoi avere sempre ragione."
"E tu vuoi sempre polemizzare, vuoi venire o no durante la mia pausa?"
E vabbè finisco col cedergli, voglio chiudere con questa storia, non con lui, ma con il referto e con la bambina... vedremo che dirà... intanto ho fatto un altro esame per essere sicura delle mie ipotesi... ed avevo ragione... ma voglio farlo leggere anche a lui... per vedere cosa pensa e poi  nel frattempo ho scoperto che lui aveva già lavorato a questo caso con la PM quando lei è arrivata a Roma ed io non vorrei scavalcarlo, so quando CC sia permaloso e dispettoso. Prima di incontrarlo saluto Lara e Paolone che stanno facendo il dottorato... mi manca tanto la quotidianità dell'istituto e chiacchierare con loro... io purtroppo per colpa della Wally non sono riuscita a rispondere a tutte le domande dell' esame, conoscendomi bene mi ha messo in difficoltà,  per cui sono fuori da quest' istituto... mentre vado da Claudio mi sommergono i ricordi di quando ero qua, ma cerco di non commuovermi, devo essere fredda e lucida per confrontarmi con Claudio.  La porta è chiusa ed io senza pensarci due volte entro senza bussare, tanto mi sta aspettando. 
"Sacrofano...e ti pareva.."
"Che saluto caloroso.."
"Chiudi la porta che ti saluto come si deve."
Così si alza e mentre chiudo la porta me lo ritrovo addosso...  mi abbraccia da dietro... e poi girandomi si avventa sulle mie labbra... è capace di farmi dimenticare tutto... tutto ciò che avevo deciso... di tenergli il punto... invece mi sono sciolta come burro fuso fra le mani... e le mie mani sono intorno a lui ... sotto il camice...
"Mmm... mi sei mancata.."
"Mi avresti chiamata.."
"Non ricominciamo... dai parlami di questo referto e facciamola finita."
Esclama mettendo la mano avanti in attesa... io tiro fuori i fogli dalla borsa e glieli porgo...
Lui li siede e dopo averli  attentamente lo sento esclamare...
"E brava sacrofano,  complimenti... vedi che da sola rendi bene... e soprattutto con l' ansia da prestazione... mi hai mandato un' infinità di messaggi."
"Ma una risposta decente no, eh?"
"Se questo è il risultato,  lo farò sempre."
"Non ti permettere."
"Stavo scherzando sacrofano,  dai andiamoci a prendere il caffè. "
"No.... Non è finita qui.."
"Che altro c' è? "
"Che mi dici della PM?"
"E che ti devo dire? È... mmmm"
"La conosci vero?"
"Certo, ci sono andato diverse volte."
"Mi hai capito, dicevo personalmente. "
"Beh..."
"Claudio... c' è qualcosa che non mi dici."
"Veramente.."
"Quella bambina c' entra qualcosa?"
"Quale bambina?"
"Quella del parco, ti ho visto, è la stessa nella foto sulla scrivania della PM."
"Tu sei pazza... quale parco.?"
"Sei tornato prima dal congresso e l' hai vista."
"Non ci posso credere... "
"Dimmi la verità... è tua figlia?"
"Dovrei arrabbiarmi.. secondo te non ti avrei detto di avere una figlia..? Dalla PM poi?"
"E che ci facevi al parco con lei?"
"Non ero io."
"Secondo te ... non ti so riconoscere?"
"Avrai visto mio fratello, ci somigliamo molto."
"Tuo fratello? Non sapevo neanche avessi un fratello."
"Ho anche una sorella se è per questo, lo sai che sono riservato."
"E la bambina?  E sua figlia allora?"
"Si... Giacomo era sposato con la PM e hanno avuto Chiara, si sono separati qualche anno fa."
"Non era più semplice dirmelo subito?"
"Non è facile per me parlare della mia famiglia. "
"Io con te l' ho fatto."
"Siamo diversi Alice, ancora non te ne sei resa conto?"
Ma il mio cervello sta lavorando anche in un altro senso...
"Ahhhh... Perciò la PM mi chiedeva di te... voleva mettermi in difficoltà. "
"Mettere me, non te.. le piace mettere zizzania... ma già sei brava di tuo a farti i film."
"Mmmm... scusami."
"Cosa? Cosa? Che ho sentito?"
"Scusa Claudio , ma tu neanche mi hai aiutato rispondendomi."
"Ero impegnato sacrofano,  lo sai come funziona ai congressi. "
"Non è che hai incontrato qualcuna?"
"Ahhhhhh... non cominciamo con la gelosia mo'... fra poco finisce la pausa e non abbiamo bevuto sto caffè. "
Cosi ci andiamo a prendere al caffè al distributore  e poi mi avvio all' uscita per andare dalla PM a portare il famoso referto... e lui esclama...
"Allora ci vediamo stasera, ti porto a cena sacrofano."
"Ti devi far perdonare dottore?"
"Io? Tu forse... per avere dubitato di me."
Sbuffo...
"E va bene... mi farò perdonare anch' io. "
"Farai tutto per me?"
Mi stringe... quando mi guarda con quegli occhi... non capisco più niente... sta diventando malizioso.
"Tutto..."
Ribadisco e capisco cosa intende... con tutto...  festeggeremo come si deve... mi guardo intorno, casualmente non c'  è nessuno, allora me lo tiro per il camice dandogli un bacio come antipasto...
"Mmm...  sacrofano quando t' impegni..."
"A stasera CC. "
"Eh?"
"Niente... niente.. "
"Fammi sapere che ti dice quella."
Seeeee... glielo farò sapere stasera,  gli devo sempre rendere pan per focaccia, così impara. 

Claudio
La sera quando Alice viene a casa ricominciamo a parlare di quella storia, ma a me non va di parlare del matrimonio di mio fratello... né di mettere in cattiva luce la sua ex, Valentina... deve lavorare con lei.. e anche se mi rendo conto che sono abbastanza dispettoso... sul lavoro mi devo controllare, per fare carriera mi devo porre dei limiti e avviso anche le di non strafare con Valentina, rischierebbe di non essere richiamata, questo potrebbe essere il suo primo, ma anche ultimo incarico.
"Non ti preoccupare,  non le ho detto niente... ho cercato di farmi gli affari miei ...."
Mi risponde...
"Brava, hai capito, dobbiamo festeggiare."
"Il primo referto è andato a buon fine?"
" Si... ed anche il tuo ritrovato buon senso."
"Non l' ho mai avuto veramente. "
"Ahaha... non volevo infierire, ma almeno lo sai."
"Mmmm.. dai festeggiamo."
"Ora apro la bottiglia."
"Non lo voglio il vino, voglio te, mi sei mancato."
"Il mio corpo.. o il mio aiuto?"
Le dico stringendola a me...
"Cretino... mi sei mancato tu!'
E poi non c' è stato più bisogno di parole... si sentono solo i nostri sussurri ed il rumore dei nostri vestiti che cadono a terra... ed infine una musica movimentata e passionale , una via di mezzo tra Beethoven e Mozart. 

Non sono propriamente soddisfatta di questa storia, la scrivo da un mese a pezzi, ma ormai l' ho scritta e la posto, non me la sento di cancellarla dopo tanta fatica. Ho letto questa storia nel libro e ho voluto cambiare le reazioni di Alice e Claudio, che all' epoca mi fecero venire il nervoso.

Oneshot allievaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora