Capitolo 26

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T/n's Pov

Sentivo le mani sudate, la gamba continuava a tamburellare senza controllo. Che cavolo di caldo c'è in sto dirigibile? Il fucile che mi aveva dato Sasha è accanto a me, tenerlo in mano non era proponibile.

Jean: " Ohi, tutto bene? Forse era meglio se rimanevi a casa".

Si sedette vicino a me e mi spostò una ciocca dei capelli che mi dava fastidio.

T/n:"Sto bene, è la divisa nuova che mi da un po' fastidio"

Cazzata.
E lo sapeva anche lui.

Jean:"Recuperiamo quel pazzo suicida e torniamo indietro non sei obbligata a.."

T/n:"A cercarlo? Ho bisogno di parlare con lui"

Non tentai neanche di guardarlo negli occhi. Era il mio chiodo fisso da quattro anni ormai.
Jean mi passò un braccio dietro al collo e mi tirò a lui, pure lui aveva paura, altrimenti un gesto del genere, così davanti a tutti non l'avrebbe fatto.

Jean:" Fa come credi, trova Reiner se ti fa stare bene, ma non farti ammazzare, ti prego".

Gli passi le braccia attorno alla vita e lo strinsi forte.

T/n:"Neanche te".

Ci abbiamo messo quattro fottuti anni a organizzare un piano perfetto per attaccare Marley e quel deficiente di Eren deve mandare all'aria tutta per non so che quale motivo. Il corpo di ricerca dopo le grosse perdite subite aveva nuovamente parecchi soldati, anche volontari. Mi liberai dal braccio di Jean e iniziai a camminare per il dirigibile. Ho bisogno di riordinare le idee.

Soldato1: "Moriremo...morirò...perché mi suono arruolato...perché"

Floch:"Noi non moriremo, noi distruggeremo tutti coloro che ci odiano ed Eren ci ha spianato la strada arrivando prima!"

Cazzo, quel ciuffo di merda non mi ha mai convinto, mai è un esaltato convinto di sapere tutto quando in realtà non sa nulla. Mi avvicinai a loro e non feci nulla, lo lasciai prima terminare.

T/n:"Nessuno verrà sterminato, né noi né i civili che abitano questa città. Dobbiamo solo portare Eren a casa"

Floch:"MA NON CAPISCI? È la nostra occasione e tu hai fraternizzato troppo con il nemico"

So esattamente a cosa si stava riferendo. Lo presi per il collo e lo attaccai alla parete del dirigibile, il suono del suo corpo contro il ferro fece girare tutti.

T/n:"Osa ancora una a volta , rivolgerti così a un tuo superiore e giuro che dovrai aver paura di me e non degli abitanti di Marley. CI SIAMO INTESI?!?"

Ha finalmente cambiato espressione, non me ne frega un cazzo se si incazza non mi è mai piaciuto.
Sasha appena si accorse di ciò che stava succedendo, venne a prendermi e mi allontanò da lui.

Sasha:"Stai calma, non è il caso di ammazzarlo ora e poi se perdi lucidità chi mangerà con me i frutti di mare cucinati da Niccolò?"

Mi misi a sedere accanto a lei e Jean. Lui mi guardò abbastanza storto e gli feci cenno per fargli capire che non doveva giudicarmi. Guardai fuori dal portellone ed eravamo arrivati in città.
Guardai i miei amici e il terrore di non vederli più ora si che era vivo in me. La squadra coordinata da Sasha entrò in azione prima, avevano il compito di posizionare tutte le luci di posizionamento per Armin e anche per evitare inutili spargimenti di sangue.
Passarono altri 10 minuti quando dal centro ghetto di Liberio si alzò un immenso lampo di luce seguito da un frastuono: Eren.
Jean e io ci guardammo, dovevamo andare. Con le nuove divise eravamo più protetti ma dovevamo stare comunque attenti. Attaccammo alle spalle alcuni soldati, è brutto da dire ma queste pistole sono molto più efficaci delle lame.
Ci spostavamo da un palazzo all'altro evitando ogni scontro non necessario ma alle nostre spalle un boato ci dilania dentro: un intero palazzo stava crollando davanti ai nostri occhi.

I'll find you again - You're not a warrior, you're you [ReinerXreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora