Capitolo 28

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T/n's pov

Il braccio mi fa malissimo però sembra che sia stato medicato decentemente. Non mi aspettavo tutto questo riguardo nei miei confronti.
Riabbracciare Reiner dopo tutti questi anni , sentire il suo profumo mi sta facendo vacillare. Non voglio illudermi un'altra volta, non posso, non per lui. In quattro anni siamo cambiati, a livello fisico è palese tale cambiamento ma come sarà lui ora? Chi non mi dice che sia tutta una recita per usarmi nuovamente. A suo favore però c'è la lettera.

Non voglio più sprecare un solo istante con te

Oh basta! Basta continuare a rimuginare sulle sue azioni, se devo soffrire nuovamente d'accordo ma ora devo trovare un modo per tornare a casa. Jean e gli altri staranno dando di matto e non possono permettermi di perdere altro tempo in questa stanza. Questa potrebbe essere l'occasione giusta: Reiner mi ha lasciato in stanza da sola e una volta uscito non ho sentito i soliti passi di chi si metteva di guardia.
Appoggiai l'orecchio alla porta, effettivamente non sento nessun rumore, Reiner si ancora così tanto di me?
Ritornai sul letto a guardarmi le ferite. Se provassi a scappare adesso mi prenderebbero subito.

"Spero solo che stiano tutti bene"

La porta si aprì nuovamente: è Reiner. Reiner mi fa sempre lo stesso dannato effetto. Mi passò la tazza di tea, prese una sedia e si mise accanto a me. E' più teso di prima, come se dovesse dirmi qualcosa. Guardai verso la porta e non sono così furbi: intravedo delle ombre.

T/n:"Puoi fargli anche entrare"

Reiner:"Sei sempre stata la migliore ad analizzare le situazioni. Ragazzi entrate"

A sentire quel suo complimento così genuino e spontaneo rese le mie guance caldissime, merda odio arrossire davanti a lui e la situazione peggiorò ulteriormente quando mi girai verso di lui e vidi il suo sorriso.
Dio quanto mi è mancato quel sorriso.
Nella stanza fecero il loro ingresso in due: una ragazza dai capelli lunghi scuri, il suo sguardo è segnato dalle occhiaie profonde e nonostante le evidenti difficoltà nel camminare sul suo volto era disegnato un sorriso rassicurante, il ragazzo invece non è così sereno, cercava di mostrarsi 'cattivo' attraverso uno sguardo vitreo. Porko Galliard e Pieck Finger, respettivamente i posessori del gigante Carro e del Mascella. Per un secondo rimasi quasi felice di vederli feriti, vuol dire che il nostro attacco ha funzionato ma al tempo stesso avevo schifo di me stessa per aver causato tutto questo dolore.

Pieck:"Ti fa niente se mi siedo?"

Lo disse con un sorriso e un tono di voce così gentile che non potevo rifiutare. Sì adagio sul letto appoggiando accanto a lei le stampelle. Siamo stati io e Jean a ridurla così.
Che schifo la guerra.

T/n:"Perdonami, siamo stati io e un'altro a conciarti così male. Scusa davvero tanto"

Pieck:"Non fa nulla, anche noi stavamo cercando di uccidervi. Ora però dobbiamo parlare di Eren"

Cercai nuovamente lo sguardo di Reiner, non so perchè ma saperlo accanto a me mi rassicurava, potevo parlare con loro senza timore di essere usata come arma.

T/n:"Eren ha perso la testa, dobbiamo fermarlo"

Porko:"E' lui che ha organizzato tutto?"

T/n:"No, il piano era totalmente diverso. Sì, beh, l'idea di attaccare c'era ma non in questo modo. Eren è venuto qua da solo e non sapevo bene cosa avesse in mente. Non pensavamo che avrebbe fatto la stessa cosa...che avete fatto voi a noi"

Le parole mi si bloccarono in gola. Nel giro di poche ore abbiamo distrutto delle vite, non ci siamo rivelati tanto migliori dei Marliani. Continuammo a parlare per qualche ora di cosa avevamo scoperto e di quale è il nostro vero obiettivo: la pace e la fine della persecuzione verso noi abitanti di Paradis.

I'll find you again - You're not a warrior, you're you [ReinerXreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora