Capitolo 6 - disastro

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*BangChan pov*
Salutai Valentina con un piccolo bacio, presi Jisung per mano, e mi diressi verso la sala da ballo.
Al suo interno c'erano già Hyunjin e Felix perché stavano facendo una diretta in cui ballavano, mentre tutti gli altri si lamentavano della convocazione.
"Allora, Stray Kids. Come ho già detto ad Han Jisung, non potete pensare di iniziare una relazione con chi vogliate, e a causa della sua scenata sono costretto a retrocedere la mia decisione: BangChan, mi spiace, ma se non riesci a controllare i ragazzi, vuol dire che non sei un leader valido".
Quelle parole mi fecero star male, guardai Jisung dritto meglio occhi che ricambiò lo sguardo con aria disperata. Non sono arrabbiato con lui, non ne può niente.
Jisung corse verso il manager ponendo la faccia a due centimetri dalla sua, mentre Felix e Minho lo afferrarono per i polsi.
Si voltò, prese una sedia e la lanciò verso lo specchio, frantumandolo in mille pezzi.
"HAN JISUNG, LEI È SOSPESO!" urlò il manager con un tono di autorità.

Il povero ragazzo uscì dalla sala correndo.
"È un grande errore, signore. Con tutto il rispetto, ma quel ragazzo ha una voce pazzesca ed è uno dei migliori ballerini" dissidi con tono deciso.
"Hai visto cos'ha appena fatto? Non gli basteranno sei mesi per riflettere" concluse l'uomo voltandosi e andandosene.
"Non possiamo perdere Jisung" disse Felix con voce triste.
"Ognuno di noi deve combinare qualche guaio per farlo arrabbiare, non può sospenderci tutti" continuò Hyunjin.
"Ma può licenziarci" chiuse il discorso Changbin.
Iniziammo a riflettere su cosa potessmo fare per aiutarlo, e nel frattempo spazzammo il pavimento per raccogliere i vetri in un angolino.

Mi arrivò un messaggio da Valentina:
-Channie, abbiamo un problema. Jisung è impazzito, non riusciamo a calmarlo. Ci ha raccontato in breve cos'è successo, e ha detto a Nika che è meglio finirla, spezzandole il cuore.
Corsi fuori dalla stanza, senza dire niente, mentre gli altri continuavano a cercare una soluzione.

Vidi le due ragazze sedute su una panchina, con le lacrime agli occhi.
Guardai il cellulare, e vidi che la notizia della sospensione di Jisung era già virale.
Ad un certo punto squillò il telefono di Veronika.
"Ehi Jungkook", rispose lei in lacrime.
Il membro dei BTS intuì che la notizia riguardava anche lei, e cercò di consolarla.

*Veronika pov*
Jungkook chiamò proprio nel momento giusto, avevo bisogno di qualcuno, e quel qualcuno era Jisung, ma ho capito che tra di noi non potrà mai funzionare.
"Sei proprio bella quando piangi", disse il ragazzo con cui ero al telefono. Come faceva a vedermi? Alzai lo sguardo e vidi davanti a me la sagoma di un ragazzo appoggiato a un albero dall'altra parte della strada. Corsi da lui e i nostri corpi si unirono in un grande abbraccio. Con una mano mi sostenne dai fianchi, mentre l'altra la passò tra i capelli.
Ci staccammo per un attimo, ci guardammo negli occhi, e con le dita mi asciugò le lacrime.
"Prometto che farò qualsiasi cosa per farti sentire meglio" disse gentilmente, facendomi sentire speciale.
Continuai ad abbracciarlo, mi sollevò per i fianchi e mi fece fare un giro in aria. Guardai Valentina che racambiò lo sguardo con emozione, mentre BangChan la prese per mano e la strinse forte.
"Che ne dici di andare a fare un giro?" Chiesi riportando l'attenzione su di lui.
"Certo principessa" rispose.
Facemmo una passeggiata per Seul, e dopo decidemmo di guardare un film. Lo condussi all'hotel per passare un po' di tempo da soli. Quando arrivai davanti alla porta sentii dei rumori, si, quel genere di rumori, per esempio il cigolio del letto.
Io e Jungkook ci guardammo scoppiando a ridere, ci stavano dando dentro.

*Valentina pov*
Tutto lo stress che avevamo addosso è scivolato via grazie all'amore.
"Ti amo tanto baby, farò di tutto per stare con te" sussurrò BangChan al mio orecchio, mentre continuava ad oscillare dentro di me.
Mi aggrappai al suo collo e gli diedi dei piccoli baci sulle clavicole. Passò le dita sul seno, scendendo fino alle cosce. Tutto ciò era molto eccitante. Una volta terminato il magico momento, decidemmo di rilassarci un po' nel letto facendoci le coccole, senza parlare.
"Oh, è tardi, devo andare al dormitorio, domani sarà una giornata pesante" disse il coreano interrompendo il silenzio.
"Cosa devi fare?" Chiese la mia curiosità.
"Beh, al mattino dobbiamo assolutamente parlare con il manager, mentre al pomeriggio abbiamo le prove per il nuovo album."
"Wow, posso venire a vederti?"
"Non hai gli allenamenti?"
"Si, ma posso andarci al mattino."
"Va bene tesoro, allora ci vediamo domani pomeriggio, buonanotte amore." Ricambiai la buonanotte e mi misi sotto le coperte.

*BangChan pov*
Mi vestii, diedi un ultimo bacio a Valentina e mi diressi verso la porta. Quando la aprii mi apparirono davanti agli occhi Veronika e Jungkook.
"Divertiti?" Chiese Jungkook con impertinenza.
Arrossii, e mi passai la mano tra i capelli. Me ne andai senza dire niente, e quando entrai nell'ascensore notai che il membro dei BTS appoggiò le mani al muro contornando la migliore amica delle ragazza che amo. Si avvicinarono e si baciarono, credo che Veronika si sia dimenticata in fretta di Jisung, ma d'altronde è stato lui a lasciarla scappare.

Tornai al dormitorio, dove i miei compagni di stanza erano ancora svegli.
"Jisung non si è più fatto sentire" sbotto Changbin.
"Come? Non è qui?" Chiesi ingenuamente.
"No, non abbiamo idea di dove sia, il manager ha mandato degli uomini a cercarlo" continuò Hyunjin.
"Capisco la vostra agitazione, ma non preoccupatevi, credo di sapere dove sia andato" contestai.
"E dove?" Chiese Changbin con curiosità.
"Un giorno si confidò con me, mi portò nel luogo in cui si ispira per scrivere le canzoni o per fuggire dalla realtà, e quel luogo non è altro che casa sua, con la sua famiglia" risposi.
Dopo alcuni minuti sentimmo bussare alla porta, mi alzai dal letto e andai ad aprire: era il ragazzo dalle guance da scoiattolo. Tuttavia il suo viso era graffiato, aveva dei lividi in tutto il corpo e i vestiti strappati.
"Diamine! Dove sei stato?" Chiesi pretendendo una risposta.
"Non ha importanza".
Si avvicinò a me, mi abbracciò e mi disse che non ci avrebbe abbandonati mai più. Non ho idea di cosa gli sia successo, quindi lo abbracciai forte mentre lui si abbandonò in un pianto sfrenato, dopo di che lo riaccompagnai al dormitorio, dove Felix e Minho si occuparono delle sue ferite.

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