Capitolo 10 - crollano le certezze

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*Veronika pov*
Mi trovavo alla Big Hit Entertainment per vedere le prove dei BTS, ed ebbi la fortuna di ascoltare alcune canzoni del nuovo album, prima della sua uscita. Quando terminarono di ballare fecero una lunga doccia, e Jungkook terminò per primo.
"Che ne dici?" Chiese speranzoso. "Lo adoro" esclamai con il viso colmo di gioia.
Sentii il telefono squillare: era Valentina, ma decisi di non rispondere per non rovinare il momento.
"Che vuoi fare stasera?" Chiese non stando più nella pelle. Era emozionatissimo per il nuovo album, ci ha messo tanto impegno.

"Ciao ragazza dei cavalli!" Disse ridacchiando
Yoongi e distogliendomi dai miei pensieri.
"Veramente non sono io che vado a cavallo" dissi per puntualizzare.
"Lo so, stavo scherzando, che ne dite di cenare con noi stasera?" Continuò.
"No, stasera siamo impegnati" rispose immediatamente Jungkook.
"Non ti ha ancora risposto" precisò Yoongi che ascoltò la conversazione.
Mi sentii in leggero imbarazzo ma alla fine risposi: "beh ecco, potremmo uscire tutti insieme e poi dividerci dagli altri, che ne dici?".
"Va bene" rispose Jungkook non molto convinto.
Lo presi per il braccio e gli chiesi che problema avesse. Fino ad un momento fa era la persona più dolce del mondo, e ora sembra essere innervosito dalle mie proposte.
"Non ho niente, è solo che speravo di poter passare una serata con te, come si deve, da fidanzati" rispose alzando lo sguardo per gairadmi dritta negli occhi.
A quelle parole mi pietrificati, sbaglio o mi aveva appena chiesto di stare insieme? Forse l'avrebbe fatto stasera, e intendo scoprirlo.
"Scusami, non ci avevo pensato" risposi sinceramente abbassando lo sguardo dalla vergona.
"Ecco, vedi, sembra quasi che non ti interesso, stai forse pensando ancora a Jisung?" Esclamò alzando la voce e stringendo i punti lungo le sue gambe.
"Cosa? No! Cioè, sinceramente ci sto ancora male, ma sto cercando di superarlo, e grazie a te ci sto riuscendo" risposi imbarazzata, continuando a tenere lo sguardo puntato sul pavimento.
Sospirò dicendo: "scusami, non volevo urlarti addosso". Credo che avesse notato le lacrime che mi stavano per straripare dagli occhi. Accettai le scuse e dopo avergli fatto segno di avvicinarsi, lo abbracciai e lo strinsi forte, affondando le unghie sulla sua schiena e aggrappandomi alla felpa che stava indossando.
"Dove mi vuoi portare stasera?" Domandai entusiasta guardandolo dritto negli occhi.
"Cosa? Quindi vuoi uscire solo con me?" Chiese dubbioso allontanandosi leggermente dal mio corpo.
"Si, hai capito bene" replicai.
"Vestiti elegante, vedrai che bel locale!" Disse esplodendo di gioia.
Sorrisi e mi diressi verso la porta per uscire e tornare all'hotel.

Presi il telefono per ascoltare un po' di musica durante il tragitto in pullman, ma vidi trentadue chiamate perse da Valentina. Decisi di richiamarla e mi pentii di non averlo fatto subito, magari era successo qualcosa. E se si fosse fatta male? Non potrei perdonarmelo.
Il telefono squillò, ma non rispose nessuno.
Prima di preoccuparmi inutilmente, decisi di aspettare di arrivare in Hotel, per vedere se mi stesse aspettando li.
Quando aprii la porta non vidi nessuno, quindi la richiamai.
"Nika! Finalmente riesco a contattarti!" Urlò la ragazza dall'altra parte del telefono.
"Scusami, è che sono stata con Jungkook oggi" risposi dispiaciuta.
"Lo immaginavo, tranquilla. Ho una cosa da darti" rispose con tono deciso.
"Che cosa?" Chiesi curiosa.
"Una lettera, da parte di Jisung". A quelle parole il mio cuore accelerò all'impazzata, e sentii delle farfalle svolazzarmi nello stomaco. Questo vuol dire che sono ancora innamorata di lui?
"Nika? Mi senti?" Chiese la ragazza non avendo ottenuto una risposta.
"Si, è che non me l'aspettavo. Quando me la porterai?" Chiesi speranzosa.
"Voglio dartela il prima possibile, sei a casa?"
"Si, ti aspetto".
Terminammo la chiamata, e tempo 10 minuti, la mia migliore amica si presentò davanti alla porta della camera d'hotel.

"Ecco, prendila" disse facendo uscire il pezzo di carta dalla borsa.
Guardai la lettera, poi spostai lo sguardo sulla mia migliore amica, e sentii le lacrime ricoprirmi gli occhi.

Ho assolutamente bisogno di parlarti. Ti lascio il mio numero di telefono, nella speranza che un giorno, anche se lontano, tu possa tornare da me. Avrei voluto dartela io stesso, ma sapevo che non avresti voluto vedermi. Attendo una risposta,

~Jisung

Scoppiai a piangere e Valentina mi strinse forte a sé per consolarmi.
"Stasera ho un appuntamento con Jungkook, non posso disdire, è stato così carino con me...cosa posso fare?" Chiesi disperata alla mia migliore amica.
"Fai quello che ti dice il cuore" rispose semplicemente.
"Non credo che Jisung meriti il mio perdono, ma voglio sapere cos'ha da dirmi. Potrà aspettare" decisi.
"Ciò vuol dire che prima ti vedrai con Jungkook?" Chiese la ragazza accanto a me.
"Si, lui mi ha sempre trattata bene, se lo merita" annunciai convinta delle mie parole.
"Spero solo che tu stia facendo la cosa giusta" replicò abbassando lo sguardo e appoggiandomi una mano sulla coscia.
"Che vorresti dire?" Domandai inarcando un sorpacciglio.
"Non ti sei fatta due domande? Perché Jungkook si è fatto dei graffi sulle nocche proprio nel momento in cui Jisung è tornato a casa pieno di lividi in faccia?" Sbottò la ragazza con cui condividevo la stanza.
"Cosa vorresti dire? Che sia stato lui a picchiarlo? Impossibile, non lo farebbe mai! E poi si è fatto male qui, mentre era con me, sono stata io a medicarlo" Risposi offendendomi per l'accusa e staccandomi velocemente da lei.
"Come fai a dirlo? Per caso hai visto le mani prima dell'incidente?"
A quella domanda mi pietrificai. Effettivamente quella mattina, quando mi svegliai, il ragazzo indossava dei guanti, e solo dopo che sono andata in bagno se li è tolti. Il mondo mi crollò addosso, com'è possibile che fosse potuto accadere.
"Nika, mi dispiace tanto" disse la mia migliore amica avvicinandosi nuovamente a me per consolarmi.
Mi lasciai andare in un pianto disperato, non sapevo più cosa fare.

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