Capitolo 42 - addestramento 2

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"Caio Tae" dissi con voce annoiata

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"Caio Tae" dissi con voce annoiata.
"Non volevi vedermi?" Chiese con tono scherzoso.
"Diciamo che non sei la prima persona che avevo in mente" contestai in tono sarcastico.

"Che stavi facendo?" Chiese senza dare importanza alla mi risposta.
"Ho insegnato il comando seduto a questo cucciolone" risposi soddisfatta dando una carezza a Bam.

Il ricciolino si diresse in cucina, e tornò verso la sala con una bottiglia di vino rosso in mano.
"È vino italiano" annunciò sedendosi accanto a me appoggiando due calici sul tavolino.
"Fammi vedere" esclamai contenta.
Esaminai l'etichetta e notai con piacere che si trattava di vino piemontese: Barbera.

Stappò la bottiglia e iniziò a versarne un po' nel mio bicchiere.
Feci roteare il calice, annusai l'aroma fruttato del succo d'uva, e ne bevetti un sorso.
"È davvero buono" dissi sorridendo. A quel punto, Taehyung versò dell'altro vino nel mio bicchiere e riempì anche il suo.
Brindammo, e iniziammo a bere il pregiato vino rosso italiano.
"Parlami un po' di te" disse il membro dei BTS.
"Beh, in realtà io vorrei sapere di più su di te. Non sono una tua fan, quindi non conosco nulla della tua carriera" ribattei appoggiando il bicchiere sul tavolino.
"Come sarebbe a dire che non sei una mia fan?" Continuò il ragazzo sorpreso.
"Non mi sono mai interessata del kpop, tantomeno dei BTS" rivelai schietta.

Il ragazzo abbassò lo sguardo e iniziò a ridere.
Lo guardai confusa e gli chiesi il perché stesse ridacchiando in un modo così divertito.

Se c'è così tanto da ridere vorrei ridere anch'io.

"Molto male, non meriti la mia presenza" rispose. "Nessuno ti ha chiesto di venire" sbottai colpendolo dritto al cuore.
Smise di ridere e si alzò dal divano.
"Forse allora è meglio che vada" contestò prendendo la giacca di pelle che aveva lasciato sull'apprendiabiti.
"Aspetta, non volevo offenderti" ribattei afferrandolo per una mano.

Quando le nostre dita si sfiorarono, sentii una scossa attraversarmi il corpo: sentii i muscoli della schiena irrigidirsi, le guance andare a fuoco e le mie mani inziiarono a sudare.
Lui mi guardò con uno sguardo triste, come se avesse rinunciato di provare a fare amicizia con me.

Abbassò la testa, e poi tornò a guardarmi negli occhi: erano così belli, puri e sinceri; il suo sorriso mi faceva letteralmente impazzire, ma purtroppo in questo momento non era felice.
Notai che le sue labbra aprirono un piccolo spiraglio, mentre i suoi occhi continuarono a fissare i miei.

Lasciai la presa dalla sua mano e feci un piccolo inchino per scusarmi. Il ragazzo venne verso di me, avvicinando il suo viso a due centimetri dal mio. Con una mano mi accarezzò la guancia e, successivamente La passò tra i miei morbidi e lunghi capelli.

"Ehm, oh, guarda Bam!" Borbottai indicando il cucciolo per liberarci da quella situazione imbarazzante.
"Ha imparato a fare i bisogni nel posto giusto" continuò Tae per cambiare argomento.

Tornammo a sederci sul divano, e continuammo a bere il vino.
"Quindi? Non mi parli di te?" Insistette.
"Beh, sono piemontese, la mia passione sono i cavalli, e mi trovo in corea perché ho vinto i nazionali" spiegai molto semplicemente. Mi chiese di mostrargli qualche video delle gare, e a quanto pare fu sorpreso nel vedere ciò di cui mi occupo.

"Quando farai la prossima?" Domandò curioso.
"Questo weekend, vuoi venirmi a vedere?" Chiesi immediatamente, senza riflettere.
"Mi farebbe piacere, fortunatamente siamo appena tornati dall'America e non siamo colmi di impegni, per ora" rispose entusiasta.
"Allora ti faccio sapere a che ora gareggerò" continuai, bevendo ancora un sorso di vino.
"E come farai? Non hai il mio numero" precisò il ragazzo, fin troppo attento ai dettagli. Ci scambiammo i numeri di telefono, e lui stesso si salvò V con un cuore viola; non so quanto possa fare piacere a Chan questa cosa.

Continuammo a parlare per qualche ora e finimmo di bere il buonismo vino.
"Non ti gira la testa?" Chiese leggermente intontito.
"Un po' si, lo devo ammettere" risposi ridacchiando, appoggiando una mano sul suo petto.
Il suo sgrando si proiettò su quel gesto, e presa dall'imbarazzo, lasciai immediatamente la presa della sua felpa.

Mi sorrise, e passo nuovamente una mano tra i miei capelli, spingendomi delicatamente la testa verso di lui: ci ritrovammo molto vicini, con le mie labbra a pochi millimetri dalle sue; i miei occhi che non riuscivano a smettere di fissare la sua bocca; il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, facendomi percepire le famose farfalle nello stomaco.

"Bam! Cucciolo mio, vieni da papà!" Urlò la voce di Jungkook quando aprì la porta di casa.
Feci un salto all'indietro e mi misi seduta in una posizione un po' forzata.
"Ciao ragazzi, tutto bene? Oh cazzo Tae, quel vino avrei dovuto berlo con Veronika stasera" annunciò Jungkook rimproverando il suo amico, che però non sembrava sentirsi per niente in colpa.

"Beh, allora vado" dichiarai alzandomi dal divano.
"Ciao ragazzi!" Esclamò la mia migliore amica non appena valicò la porta d'entrata.
La salutai, presi la borsa e mi misi la giacchetta che mi ero portata dietro.

"Dove pensi di andare? Fermatevi a mangiare qui, non voglio farti stare da sola" supplicò Veronika.
"Sei da sola?" Chiese Taehyung venendo verso di me e afferrandomi le mani.
"Si, Chan ha molto lavoro a causa di Empire, quindi si è dovuto fermare all'agenzia" ammisi abbassando lo sguardo.
"Già, per questo voglio che tu ti fermi qui" continuò la ragazza accanto a me.
"Sono invitato anch'io?" Domandò Tae rivolgendosi alla mia migliore amica.
"Certo, però pulisciti la bocca, si vede la bava che lasci dietro la mia migliore amica" sbottò Veronika dandogli una piccola spinta all'indietro.

Il ragazzo arretrò, e diventò completamente rosso in faccia, mentre io per poco non scoppiai a ridere.

Veronika è una ragazza molto timida, ma a volte fa delle uscite sorprendenti!

"Cucini tu amore?" Chiese Veronika rivolgendosi a Jungkook.
"Quindi tu inviti le persone a mangiare da noi, ma poi devo cucinare io?" Domandò ironicamente stringendole una guancia tra due dita.

Preparammo il tavolo, mentre Jungkook cucinò dei Noodles e della carne.
"Avevo del buonissimo vino piemontese per stasera, ma gli ospiti hanno deciso di berlo" confessò Jungkook scusandosi con Veronika, che però gli disse di stare tranquillo.
"In compenso c'è della birra" contestò Taehyung.
"Adesso frughi anche nella dispensa?" Chiese il suo amico dandogli un pugnetto sul braccio.

Dopo la cena ci sedemmo sul divano per gaurdare un film, ma i due innamorati si addormentarono subito.
"Mi dispiace che tu sia da sola" confessò il cantante dei BTS che non riusciva a smettere di pensare a quella frase.
Gli sorrisi e subito dopo rigirai lo sguardo per concentrarmi sul film.
"Vuoi venire a dormire nel dormitorio da me?" Domandò tutto ad un fiato.
"Cosa? No! Cioè, si mi farebbe piacere, ma non posso dormire con te, cosa penserebbe BangCan?" Domandai sconvolta per quella domanda invadente.
"Beh, hai già dormito con me. E poi, dormire non vuol dire necessariamente fare sesso" contestò con un piccolo ghigno.

"Credo che dormirò a casa mia, ti ringrazio lo stesso per l'invito" risposi.
Tuttavia non avevo molta voglia di dormire da sola: dopo quell'incubo, dalla quale ancora non mi sono ripresa totalmente, non riesco più ad addormentarmi da sola.
"E se dormissimo qui?" Chiesi infine.
Mi lanciò uno sguardo ammiccante, si coricò leggermente su un fianco, e mi fece segno di avvicinarmi.

Prima di farlo svegliai la coppia, che decise di andare nel letto.

A questo punto avremmo avuto il divano tutto per noi.
Taehyung si distese completamente, e io sgattaiolai tra le sue braccia.

"Buonanotte baby" sussurrò il membro dei BTS al mio orecchio. Ricambiai la buonanotte, appoggia la testa sul suo petto, e in pochi minuti mi addormentai, scacciando via tutti i pensieri negativi.

𝓜𝔂 𝓤𝓷𝓲𝓿𝓮𝓻𝓼𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora