E io sento te - ALL I WANT

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Consiglio: fate partire il video di YouTube dal Nelson's POV, ho cercato di aggiungere un video a metà storia, ma in anteprima non me lo mostra🙄, quindi è meglio se ne metto solo uno.
Grazie per l'attenzione e buona lettura 🤙🏼

Cesare's POV

Apro gli occhi, Nelson non è qui.
Mi guardo intorno ma niente.
Tendo l'orecchio per captare qualche strascico della sua risata iniziando a sentirmi perso, iniziando a sprofondare nelle torbide acque di un fitto abisso.
Lo cerco con lo sguardo in ogni direzione senza scollarmi dal divano ma nada, nisba, nothing, niet.
Poi lo vedo.
Smetto di sentirmi perso e risalendo in superficie, mi ritrovo.
È alla sua scrivania che parlotta con i regaz. Come se l'avessi chiamato a gran voce si volta e accenna un sorriso.
Mi alzo con un balzo, saluto sbadigliando e mi chiudo in bagno per concedermi la "pipí del mattino" anche se sono le diciotto. Ho dormito un'ora intera e ora mi sento pieno di energie.

Una pallina di carta bagnata mi colpisce la spalla: "Tonno sei un pezzo di fango!"
"Ecco! Subito il colpevole è Tonno! Siamo cinque cristiani qui fuori, e tu te la prendi con il povero Tonno! Sei ingiusto!"
"Povera stella! Quindi non sei tu che mi hai lanciato una bombetta di carta mentre sono qui col pipo di fuori?"
"Mmm Proprio così. Passavo di qui e ho sentito il mio nome invano. Vecchiooo che fai le cosacce?"
"No piscio deficiente, o almeno ci provo, visto che mi arrivano palline di carta!" Inizio a spazientirmi.
"Palline dici? Al plurale... peccato che quella era una sola pallina. Queste invece...sono tanteeee!!" Cerco di ripararmi come posso meditando vendetta.
"Stronzoide come esco da qui, vedi!"
"Uuuuh! Che pauraaa!" La porta sbatte.
Chiudo la zip dei jeans e sbircio dallo spioncino per vedere se è ancora lì pronto a tendermi un agguato. Nessuno all'orizzonte. Scarico, apro la porta e mi lavo le mani.

Esco guardingo ma di Tonno neanche l'ombra. Gli altri sono concentratissimi per portare a casa la giornata. Mi sento una merda, ma il senso di colpa dura meno di un battito di palpebra. Devo trovare il biondo.
Bic alza la testa e volge gli occhi in direzione del portellone poi torna serio sul PC. Lo ringrazio con un cenno del capo.
Avanzo lentamente verso l'ingresso, quatto quatto ma nella stanza ci sono solo il solito disordine e l'immancabile odore stantio di chiuso.
Una tenaglia mi afferra le palle. Sale un dolore boia e caccio un urlo tenendomi i gioielli come se stessero per cascare. Tonno è piegato a terra scompisciato.
Nel rotolamento perde una Crocs; l'agguanto e gliela scaglio contro ripetutamente mentre strisciando si asciuga le lacrime.
Mi sollevo e simulo dei calci contro il suo sterno: "È così che si usano gli oggetti che compriamo per registrare le puntate? Eh? Pezzo di fango!"
Mi tuffo su di lui a mo' di WWE, schiacciandolo...e John Cena, muto.
Invoca pietà, urla perdono, ma lo ignoro e continuo con il mio gioco manesco: "Perché non metti anche queste percosse in Around? Eh?"
Solo quando appare stremato mi rialzo soddisfatto, sistemo i pantaloni e torno verso la postazione.
Dietro di me sento dell'aria e mi vedo sfrecciare il biondo di fianco: "Chi è l'infame?" Ansima squadrando tutti come se avesse il detector di Vegeta.
Nessuna risposta ma Tone insiste. Nic esplode in una sonora risata e si dà alla fuga. Li schivo entrambi per un soffio e guardo in direzione degli altri: Frank scuote il capo sconsolato, poi sbatte lo schermo del PC: "Basta rega! Andiamocene fuori dalle palle!" Ripone il portatile nello zaino e aggiunge: "Oggi mi avete proprio frantumato i maroni. Ho solo voglia di stendermi sul divano con una pinta e morire!"
Dario aggiunge carne al fuoco: "Un comportamento deplorevole! Vanno bene dieci minuti, mezz'ora con molta libertà, ma un pomeriggio intero, no. Così non si lavora. Non c'è rispetto per chi invece si sbatte!" Mi sento responsabile del loro nervosismo e mogio vado verso la postazione per recuperare i miei effetti personali.
Nelson accenna un sorriso che ricambio flebilmente tenendo il viso basso per evitare uno scontro diretto con Frank, il quale intanto si è messo giacca e cappellino.
Ci avviamo verso l'uscita e spegniamo le luci...

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