Cap. 22 - Scelte

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SCELTE








Gabriel e Selene attendevano con Vilsius il ritorno di Sinus dalla bi­blioteca.

Dopo poco tempo si udirono i battenti del grande portone della sala aprirsi e l'Anziano comparve di fronte ai ragazzi.

«Dovreste tornare da Viktor, penso vi stia cer­cando», suggerì, mentre attraversava la stanza per arrivare al suo imponente scranno.

«Avevate detto che avreste voluto parlarci una volta recuperate le forze...», replicò Gabriel.

«Ho incontrato tuo fratello nella biblioteca... ho cercato di trasmett­ergli ciò che volevo, ma a questo punto sta a lui fare la pros­sima mos­sa. È dubbioso sull'incarico che gli è stato affidato, e fin­ché non sarà certo di andare oltre, non potremo costringerlo. Per quanto mi riguar­da po­tete restare al monastero per il tempo che ritenete necessario.»

«Pensavamo fosse qualcosa che riguarda anche noi...»

«Vi riguarda, infatti. Voi siete gli ingranaggi che fanno agire Viktor, senza di voi lui sarebbe perso: tutto quello che ha fatto e che farà gli sarà possibile solo grazie a voi. Sono le persone care al suo fianco che possono trasmettergli l'energia necessaria a svol­gere la sua missione: voi due non potete far altro che incentivarlo ad andare avanti.»

Selene e Gabriel si scambiarono un'occhiata reciproca, sorrisero e an­nuirono: se questo era stato il volere degli dei, loro lo avrebbero ri­spettato.

Decisero di tornare subito da Viktor per par­largli e Vilsius li accom­pagnò giù per le scale dopo che Sinus lo ebbe congedato con un ge­sto della mano.

L'Anziano rimase a osservare silenziosamente e con lo sguardo as­sente la fitta neve che non smetteva di scendere. «Spero solo che ce la farete», si disse.

******

Il tepore dell'appartamento si fece subito apprezzare dai due giovani infreddoliti.

Viktor si affacciò dalla porta della sua camera, poi l'aprì del tutto, rincuorato di non essere più da solo.

«Dov'eravate? Ho provato a cercarvi...»

«Siamo andati dall'Anziano», spiegò Gabriel.

«Ah, già... ho dimenticato che avremmo dovuto andare da lui, ma non importa, l'ho incontrato e credo di sapere di cosa vi ha parlato.»

«Cosa pensi di fare?», chiese Selene fissandolo negli occhi.

Viktor non mantenne il contatto visivo, percosso da un insolito sen­so di imbarazzo.

«Proverò a combattere. Tenterò di essere all'altezza delle aspettativ­e: sarà un modo per far rimangiare la parola alla gente che mi accusa di non essere in grado di sostenere delle responsabilità.»

Si voltò di nuovo, stavolta sorridendo, poi rientrò nella sua stanza.

«È una mia impressione o non è stato particolarmente difficile con­vincerlo?», disse Gabriel rivolgendosi alla ragazza.

«Aveva già scelto, a quanto pare. Meglio lasciarlo solo per un po', a ogni modo... sarà meglio preparare qualcosa per il pranzo!»

Selene si tolse il cappotto che aveva indosso e si diresse verso la cu­cina, mentre Gabriel fissava alcuni quadri affissi ai muri dai colori puli­ti e da sconosciuti luoghi ame­ni.

La porta della stanza di Viktor si aprì e, tanto si­lenzioso quanto scu­ro in volto, si diresse verso la cucina. «Viktor...»

«Sì?»

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora