Cap. 23 - Ritorno

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RITORNO








Lezhen era impregnata dell'odore dell'edera e del muschio, dell'erba e dell'imminente primavera.

Tornare a respirare quell'aria così fresca e pulita alla quale erano stati abituati da sempre costituiva per i ragazzi la prova tangibile del loro trovarsi realmente lì, a casa, nel posto che li aveva cresciuti.

Discesero la collina sul limitar del bosco e seguiro­no un sentiero di terra battuta fino a costeggiare i campi coltivati.

Le alte spighe torreggiavano sopra i ragazzi e la loro sola vista ricor­dò a Viktor la sera in cui, con l'intento di fuggire da Se­lene, aveva attra­versato il campo di granturco verso il carro del padre.

Gabriel diede un'occhiata alla fat­toria nel momento in cui rasentaro­no da un lato la struttura: nes­sun rumore, tranne il nitrito di un caval­lo.

Selene non riuscì a vedere bene il carro per via della vi­suale che ne copriva l'immagine, ma la ruota cigolante di legno e fer­ro dietro un ce­spuglio bastò a rievocare in un attimo tutti i momenti vissuti dalla par­tenza da Lezhen.

Quando il gruppo si lasciò alle spalle i campi del villaggio per rag­giungere il centro abitato, Gabriel dovette risistemarsi l'arco e la fare­tra, che cominciavano a dargli i nervi.

Lo infastidiva lo sfregarsi della corda dell'arco messo a tracolla che continuava a grattare sul petto a ogni movimento.

Finalmente, i ragazzi raggiunsero il centro del villaggio.

Il rumore dello sgorgare dell'acqua cristallina del ruscello ven­ne so­vrastata solo da alcune grida di benvenuto da parte di alcuni passanti intenti a fare le ultime compere prima del calare delle tenebre.

Viktor, Gabriel e Selene salutarono affettuosamente i compae­sani, senza però dare molte spiegazioni e dettagli in merito alla loro as­senza.

Il timore di non essere creduti era grande.

Si diressero rapidi verso la casa dei ragazzi.

«Vederla è come tornare nel proprio nascondiglio dopo un lungo pe­riodo di caccia in terre sco­nosciute», commentò Gabriel.

Quando spalancarono la porta di casa, trovarono First intento ad ar­meggiare con degli utensili sul tavolo della cucina.

La porta dell'abitazione si chiuse con un cigolio e in quell'attimo il padrone di casa li scorse.

I suoi occhi s'inumidirono e scintillarono di gioia, si tuffò sui propri figli e li cinse entrambi con le braccia nerborute.

I tre si strinsero sempre di più in quella morsa d'affetto.

Rimasero abbracciati, senza parlare, per un tempo che ai ragazzi parve troppo breve.

First sorrise facendo balzare lo sguardo da Viktor a Gabriel, poi notò Selene. Si avvicinò, le sorrise e le poggiò una mano sulla spalla. «Voglio sapere tutto ciò che è successo!», disse con la voce rauca.

«Siamo stanchi e affamati. Ne riparleremo domani, quando il sole sarà alto in cielo... e Trust sarà con noi», rispose Selene.

First bevve dell'acqua, si schiarì la gola e si portò di nuovo da­vanti al figlio maggiore. «Trust? Vuoi raccontare tutto anche a lui?»

«Trust è un amico di famiglia e per giunta era con me quando sono stato portato via a Beleth...»

First era palesemente incuriosito da ciò che era accaduto e fre­meva dalla voglia di conoscere la realtà dei fatti.

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora