Cap. 33 - Ancora un passo

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ANCORA UN PASSO








«Flama!», urlò ancora Viktor, la luce del sole morente si ri­fletteva sulla riva umida del lago azzurro.

Una piccola sfera di fuoco nacque sul palmo aperto del ragazzo, flut­tuando lentamente sopra di esso prima di sfrecciare contro Vroel.

«Druira!», esclamò lui, scagliando sulla piccola sfera luminosa un getto d'acqua che andò a dissolvere l'incantesimo e a colpire il suo evo­catore.

Viktor cadde all'indietro e rotolò nell'acqua bassa.

«Flama», fece Vroel, illuminando le cinque dita della mano con di­verse sfere di fuoco che saettarono verso il bersaglio.

Le sfere di magia si rigeneravano da ogni estremità delle dita per poi lanciarsi verso il povero ragazzo, che annaspava nell'acqua in cerca del­la sua arma.

«Druira!», urlò a quel punto Viktor, attingendo l'acqua dal lago per creare uno scudo contro gli attacchi di Vroel.

Continuava a cercare tastoni Siride per farsi strada verso il bersa­glio. Il pensiero di un'ustione, al calore emanato dalle sfere di fuoco che s'in­frangevano contro il suo scudo, gli diede un motivo per sbrigarsi.

Sentiva le forze abbandonarlo, consapevole che quell'incantesimo gli stava prosciugando molto mana. Quando credette di doversi arrendere, le sue dita strinsero l'elsa della spada.

Scattò in corsa verso Vroel, la spada leva­ta in una mano e lo scudo di magia nell'altra.

A una spanna dal volto, la lama di Siride fu fermata da uno dei ba­stoni che Devanorth aveva dato al compagno.

Viktor spinse più che poté per tentare di disarmare il mezzo vampi­ro, ma proprio allora notò la mano di questi poggiarsi sul suo scudo d'acqua e le labbra serrate storcersi.

«Sithra!», si sentì echeggiare sulla riva del lago.

Piccole scosse elettriche percorsero la superficie dello scudo d'acqua, riversando l'in­cantesimo su Viktor.

Lo scudo liquido scoppiò in una miriade di schizzi e il ra­gazzo si tro­vò spaesato a pochi passi da Vroel, il quale si avvicinò e sferrò un rapi­do colpo a mano aper­ta sullo sterno del poveretto, che cadde al suolo privo d'energia.

«Non alzarti subito, recupera lì a terra. A ogni modo, meglio dell'alt­ra volta, sebbene lo scudo d'acqua abbia richiesto quasi tut­to il tuo mana. Non sei ancora pronto per mantenere a lungo un incan­tesimo», valutò Vroel porgen­do Delir ed Eren a Devanor­th, che lanciò un'occhia­ta a Selene.

Intuendo la volontà di Devanorth, lei andò a chinarsi su Viktor per curargli le ferite.

«Deve solo avere la forza per rialzarsi, non è difficile. Puoi far­lo an­che solo con la volontà, cercando di non utilizzare le rune», disse poi Vroel.

«Lo so, l'ho già fatto», rispose la ragazza, mentre imponeva le mani su Viktor per ripristinare un po' della sua forza.

«Va bene così», decretò Viktor alzando un braccio. «Perché non cu­rarmi completamente ogni volta?», si lamentò, osservando Selene tor­nare al suo posto di fianco a Deva­north.

«Sarebbe un allenamento troppo semplice, altrimenti. Il tuo corpo deve essere abituato al combattimento e le tue forze vanno ampliate», commentò il mezzo vampiro.

«In cinque settimane abbiamo fatto passi da gigante, mi pare», os­servò Viktor.

«Sì, ma non sono ancora i passi di un gigante poi così grosso.»

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora