LE CIVILTÀ DEL DESERTO
Erano le prime ore del mattino quando Viktor e Amir ripresero il viaggio attraverso il deserto. Le temperature avevano ripreso a salire e presto il freddo della notte sarebbe stato solo un ricordo.
Verso mezzodì, oltre un'alta duna apparve un piccolo agglomerato di case ed edifici costruiti in mattoni grezzi ed escoriati dai quali trapelavano decadenza e miseria.
«Da questa parte la gente non se la passa molto bene», chiarì subito Amir. «Coraggio, andiamo», esortò poi, scivolando sulla discesa di sabbia.
Varcarono il perimetro della civiltà dopo pochi attimi, sincerandosi che la Mufàs in cui si trovavano non fosse un mero frutto di un'illusione data dal sole cocente.
Un gruppo di persone, intente a parlare tra di loro e avvolte in tuniche bianche e marrone chiaro, smise di chiacchierare per voltarsi verso gli stranieri appena arrivati.
«Chi siete?», domandò uno di loro.
«Hanno tutt'altro che toni bonari, eh?», bofonchiò Viktor.
«Per loro è insolito ricevere visite», illuminò la ragazza.
«Parlo con voi, laggiù. Chi siete?», ripeté un uomo.
«Siamo avventurieri, non siamo nemici», urlò Amir.
«Armati fino ai denti?», chiese con sempre più scetticismo uno del manipolo di uomini.
«Abbiamo attraversato terre selvagge per giungere fin qui e il deserto non è uno dei luoghi più ospitali di Mirthya.»
«Troppi viandanti a ficcare il naso in zone morte, ultimamente. Il deserto non può offrire molto, tornate indietro.»
«Troppi avventurieri?», ripeté Amir.
«Un gruppo di persone è passato di qui giorni fa dicendo di essere in missione esplorativa con esploratori, ma era una bugia. Hanno ferito degli abitanti del villaggio facendo domande su un certo ragazzo dai capelli scuri... aspetta!», s'interruppe l'uomo sgranando gli occhi.
Viktor trasalì.
«Sei tu il ragazzo che cercavano, non è vero? I nostri abitanti sono stati attaccati per uno sciocco giovincello?», domandò a gran voce, gli occhi paonazzi e l'animo pieno di collera.
«Non so chi siano queste persone, non ho nulla a che fare con questa storia!», esclamò Viktor.
«Il mio compagno di viaggio è un apprendista, l'ho portato in terre pericolose per permettergli di raggiungere risultati soddisfacenti in breve termine: imparerà in fretta, in questo modo», spiegò Amir, improvvisando.
Senza rispondere, l'uomo corse verso Viktor estraendo una lunga scimitarra che teneva fissata dietro la tunica.
Senza scomporsi, l'eletto rimase impassibile mentre l'altro caricava contro di lui.
Prima che questi potesse arrivare a colpirlo, Viktor scattò rapidamente. La punta metallica di Siride pizzicò poco sotto la nuca dell'uomo tanto inerme quanto spaesato. Guardò la sciabola ferma sopra di lui, levata per colpire dove prima c'era lui.
L'uomo la lasciò cadere disarmandosi. «Un avventuriero, eh?», chiese indispettito.
Viktor era fermo dietro di lui, il braccio destro teso e la spada ferma sul bersaglio.
Amir si avvicinò all'uomo e si tolse il cappuccio della tunica cremisi.
«Non volevo destare troppa curiosità, ma a questo punto non ho scelta che dichiararmi come colei che conoscete. Avete memoria di me, Sam?»
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Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)
FantasiRegno di Mirthya, Ciclo dell'Oblio. Le otto divinità, detentrici del potere degli elementi, crearono il mondo e le razze per condividere con loro la vita. Il tradimento di una di queste peró, scatena una guerra che coinvolge ogni essere vivente. È u...