Cap. 29 - Carovana

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CAROVANA








Gabriel e First tornarono dai campi col­tivati al limitare del villaggio alle prime luci del tramonto.

Mentre si spogliavano, nessuno dei due parlava, stanchi e affranti sia dal lavoro che dalla mancanza di Viktor.

«Va tutto bene, papà?», domandò il giovane.

«Sì... sì...», rispose con un filo di voce, distogliendo lo sguardo.

«Manca a entrambi, non preoccuparti. Tornerà», lo rincuorò Ga­briel.

In quel momento, qualcuno bussò alla porta.

«Deve essere Trust, apro io», intuì First, avvicinandosi ver­so la por­ta.

Trust aveva un'aria insolitamente riposata e gli occhi vispi sotto le folte sopracciglia disordinate. «Ho portato del vino per cena e delle car­te», esordì a gran voce.

«Beh, avremo qualcosa da fare, almeno», realizzò First mantenendo la sua espressione cupa.

«Stanchi?», domandò il fabbro.

«Siamo tornati ora dai campi! Tu, invece... sei stranamente eufori­co», rispose Gabriel.

«Sono solo riuscito a recuperare del sonno arretrato. Inoltre, il lavo­ro va a gonfie vele.»

«Vado a lavarmi», avvisò First ignorando l'ospite.

Quando il padre di famiglia si dileguò, il fabbro entrò e richiamò l'attenzione del ragazzo. Gabriel gli si avvicinò.

«So che sta in pensiero per i ragazzi, soprattutto per Viktor, ma al­meno tu devi cercare di essere allegro, distrarlo, non so... qual­siasi cosa. Basta che tu lo faccia.»

Gabriel lo guardò annuendo. «A volte è difficile anche per me finge­re e trovare la forza di andare avanti...»

«Tuo padre sta invecchiando, non è più come una volta. Ora che Viktor non è qui, devi essere tu a prendere le redini della baracca. Tu e tuo fratello siete ciò che lui ha di più a cuore. Sii forte e cerca di sorri­dere. Così facendo, forse, regalerai un sorriso anche a lui.»

Gabriel lo abbracciò e Trust gli diede una pacca, facendolo indietreg­giare.

«Non appena finisce tuo padre, fila a lavarti. Non credo che riuscirò a starti vicino ancora per molto.»

Gabriel rise.

Quando sia First che Gabriel furono pronti, con l'aiuto di Trust co­minciarono a cucinare, intonando una vecchia canzone popola­re.

Fu Gabriel a iniziare, quasi a far comprendere al fabbro che il suo messaggio era andato a segno; poi lo seguì l'amico e presto si unì anche First.

Dopo cena, Trust tornò a casa e Gabriel se ne andò a letto; First andò a prendere ampie boccate d'aria.

Osservò la luna a Nord e rimase a contemplarla fin quando le palpe­bre non si fecero pesanti.

Un sorriso, accompagnato da un leggero soffio di vento, affio­rò sul suo viso.

«Torneranno», disse agli astri.

E s'intravide una stella cadente lasciare il cielo plumbeo.

******

«Qui è tutto pronto, ho controllato più volte», riferì Selene a De­vanorth.

«Hai controllato anche i rifornimenti di cibo?», chiese lui.

«Sì, penso bastino fino a Placym... non credo impiegheremo trop­po.»

«L'importante è averne più del necessario. Dobbiamo essere previ­denti, nel caso ci siano intoppi. Viktor dov'è?»

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora