Cap. 25 - Un sentiero conosciuto

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UN SENTIERO CONOSCIUTO








Il sole nascente irradiò i prati di Lez­hen cosparsi di rugiada. Alcune farfalle mattiniere danzavano sul vasto letto di steli giovani e forti.

Un leggero soffio di vento fece oscillare l'insegna in legno della nuo­va locanda del villaggio.

Il cartello cigolò un paio di volte, poi si fermò. Un piccolo uc­cello turchese planò sul cordolo della locanda.

Improvvisamente si udì un leggero chiacchiericcio provenire dal­l'interno.

Selene era seduta a uno dei tavoli di quercia e picchiettando l'indice con fare lento e indeciso.

La partenza con Viktor la spaventava, ma era infastidita dal fatto che lui la trattasse come una bambina da proteggere. Non avrebbe permes­so che il suo amico arrivasse da solo in capo al continente per affrontare chissà quali pericoli.

«Tara, ho bisogno di un favore», s'avvicinò al bancone.

La locandiera esplose in urla euforiche. «Non sapevo fossi tornata! Credevo fossi in viaggio con quel ragazzo... Gabriel...»

«Beh... ero con lui, ma sono tornata.»

«Fuga d'amore fallita?», scherzò la donna.

«Tara, Gabriel ha quattro anni in meno di me!»

«L'amore non ha età, cara... soprattutto quando è un numero a fare da ostacolo e, diciamocela tutta, un numero tanto piccolo!»

Selene tacque, poi cambiò discorso.

«Non sono qui per questo... ho bisogno di un favore.»

«Ossia?», chiese la locandiera.

«Niente di particolare. Sto partendo per un altro viaggio e non so per quanto starò fuori. Mi chiedevo se tu potessi conservare le chiavi di casa fino al mio ritorno.»

«Strana una richiesta simile da parte tua.»

«Perché mai?»

«Hai un paio di persone più intime a cui avresti potuto chiede­re!»

«Loro hanno già abbastanza grattacapi e di te mi fido...»

«Va bene, allora... ma, toglimi una curiosità, dove andrai stavol­ta? Ci diamo alla pazza gioia, eh?»

«Ho delle commissioni da sbrigare... nessun viaggio di piacere!» ri­spose Selene sorridendo alla curiosi­tà della signora e porgendole le chiavi.

«A presto, allora. Spero di rivederti da queste parti!»

«Lo spero anch'io!», rimandò Selene, congedandosi.

Si trovava in prossimità dell'uscio quando sentì due uo­mini parlare a un tavolo non poco distante e, incuriosita da alcune loro parole, prese posto dietro alle loro spalle.

«Ormai si vociferano queste cose da giorni. Creature delle Monta­gne marciano verso la civiltà e sono tutt'altro che pacifiche...», rivelò uno dei due.

«Ho giurato di sentire proprio qualche tempo fa la storia di un con­tadino a Est privato della sua mandria di pecore... dico­no che i goblin siano già scesi a valle e si muovano in branco. Se così fosse, dovremmo stare attenti», rispose l'altro.

«Tempi bui, amico mio... tempi bui!»

Selene si alzò lentamente dal proprio posto e uscì dalla locanda.

Si diresse verso la casa di Viktor.

Riconobbe subito First seguito da Gabriel, diretti verso i campi per lavorare; li chiamò a gran voce.

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora