Cap. 32 - Troppo da imparare

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TROPPO DA IMPARARE








L'alba non tardò a mostrarsi.

Dispiaciuto per come Selene aveva preso la discussione tenutasi sul­la carovana, Viktor non aveva fatto al­tro che agitarsi per tutta la notte.

Tuttavia, non si sentiva stanco. Non ancora.

Si preparò rapidamente e scese le scale; fece colazio­ne e si inoltrò tra le vie di Placym, dove la gente iniziava a sgusciare oltre le soglie del­le case.

Il cielo era irradiato da luce celeste, rossa e rosa.

Arrivato al confine del villaggio, proseguì sulla passerella di legno che ven­ne calata sulla terraferma dalle guardie.

Seguì la riva del lago, l'acqua lambiva gli sti­vali.

Un leggero vento proveniente da Sud gli sfiorò il viso e, subito dopo, una luce alla sinistra catturò la sua attenzione. Si voltò.

Un turbinio di luci dalle diverse tonalità di rosso danzava sullo spec­chio del lago, riflettendo la luce del sole.

In riva al lago vi erano Vroel, De­vanorth e, in elegante anticipo, Se­lene.

«Buongiorno, Viktor», disse il lanciere con un cenno della mano.

Vroel salutò chinando appena il capo, le braccia conserte in at­tesa di un segno da parte di Devanorth.

Quando il compagno gli diede il via libera, fu lui ad aprire il discor­so: «Ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare. Premettendo che la ra­gazza rappresenta un'eccezione, Viktor, alleg­geriremo il senso di re­sponsabilità che avverti verso di lei: si vede da lontano quanto ti preoc­cupi per lei», sorrise il mezzo vampiro.

Alle parole di Vroel, Viktor e Selene si guardarono per un istante; lei si ritrasse subito per riversare l'attenzione sull'interlocutore.

«Parlando con Selene poco prima, ci è stato detto che una sua parti­colare attitudine riguarda la magia bianca e le arti mediche. Per cui ci concentreremo su quest'aspetto», propose Vroel.

Selene era entusiasta all'idea di migliorare la passione di una vita.

«Per quanto riguarda te, Viktor», continuò il mentore, «verrai pri­ma d'ogni cosa addestrato nell'arte della spada e della magia. Nello stesso tempo, la­voreremo ad affinare i sensi e a risvegliare quelli asso­piti: sono curioso di scoprire le abilità latenti che ha visto la stella pro­fetica in te. Quando ti riterremo pronto torneremo al Covo, dove il Maestro ti dirà dove proseguire gli allenamenti.»

Viktor studiò ogni singola parola di Vroel sotto lo sguardo attento di Devanorth e l'impazienza di Selene.

«Vroel, non vorrei peccare di vanità, ma credo di poterti colpire in un duello anche nelle attua­li condizioni. Insomma, non vorrai sottova­lutarmi tanto, no?»

Vroel lo osservò intensamente: «Sentito, Dev? Ha ragione, non do­vremmo sottovalutarlo tan­to. Lanciaci Eren e Delir

Devanorth sorrise e lanciò le armi in alto in modo che sia Vik­tor che Vroel potessero afferrarle al volo, poi l'eletto sciolse il cin­turone di Siri­de facendolo cadere sull'erba.

«Pronto a farmi rimangiare la parola, ragazzo?», chiese con sarca­smo Vroel.

«Non era a questo che volevo arrivare, ma... anche questo è allena­mento... no?»

«Ovviamente. Coraggio, a te la prima mossa», esortò il mezzo­sangue.

Viktor assunse la posizione di guardia che Galaeth gli aveva mostra­to durante la sua prima e unica lezione al Covo, poi si scagliò contro Vroel.

Viktor (Il Ciclo della Rinascita, Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora