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Capitolo ventitreesimo.

Improvvisamente sentii qualcuno toccarmi il fianco seguito da un profumo fin troppo familiare. Non mi girai, volevo continuare a godermi il concerto e sapevo per certo che se avessi incontrato il suo sguardo mi sarei sentita più vulnerabile.

Mi abbracciò da dietro appoggiando le sue mani sulla mia pancia. Sentii il solito brivido attraverso la schiena. Non volevo sentirmi debole, dovevo essere forte ma la sua presenza mi rendeva completamente impotente.

"Tutto bene?" Mi chiese avvicinandosi al mio orecchio.

"Sì, tu?" Finalmente mi girai sorridendo come se nulla fosse, in realtà avevo ancora la visione di lui con Lily-Rose in testa, era il caso di tirarlo fuori in quel momento durante una serata così importante? Probabilmente no.

"Non sembra, hai una faccia strana." Mi disse. Purtroppo non ero molto brava a nascondere i miei sentimenti, me lo si legge in faccia se c'è qualcosa che mi turba.

Rimasi in silenzio fissandolo intensamente negli occhi, cercando di comunicare con i suoi, come facevamo sempre, ma purtroppo la mia mente in quel momento era bloccata da ciò che avevo visto poco prima.

"Che succede?" Mi chiese notando che ero completamente in silenzio.

"Niente, godiamoci la serata." Decisi di non dire nulla, non era il momento.

"Invece ora mi dici cosa c'è che non va." Insistette, perché doveva rendere tutto più difficile?

"È per Lily vero?" Rimasi sorpresa dalla sua affermazione.

"No." Risposi secca, lentamente si formò un piccolo sorriso sul suo viso.

"Abbiamo semplicemente parlato un attimo, siamo rimasti in buoni rapporti ma non c'è assolutamente nulla tra di noi, solo rispetto reciproco."

"Non sembrava in bagno quando mi ha fissato come se volesse uccidermi." Sgranò gli occhi.

"Davvero?" Mi chiese ancora sorpreso, annuii lentamente.

"Immagina come mi sono sentita a disagio."

"È fatta così, è imprevedibile. Infatti è una cosa che non ho mai sopportato." Abbassò lo sguardo, imbarazzato.

Mi girai verso Pauline quando mi accorsi che il mini concerto di Justin era terminato. Mi guardò sorridendo, era incredibile come fosse in grado di capire tutto soltanto con uno sguardo. Si avvicinò a me.

"Andiamocene, tra poco comincia l'after party." Mi disse, annuii. In quel momento avevo soltanto bisogno di bere e ballare.

"Andiamo." Le dissi.

Mi girai verso Timothée.

"Noi andiamo, ci vediamo lì." Gli dissi, si avvicinò, prese il mio viso tra le mani, mi fissò intensamente e mi stampò un bacio a stampo.

"Lo sai che voglio solo te." Mi sussurrò sull'orecchio. Ed eccolo lì, il solito brivido. Gli sorrisi e me ne andai.

Seguii Pauline e Deva verso l'uscita dell'edificio. Ormai avevo completamente perso la cognizione del tempo e quando mi accorsi che erano le 2 di notte rimasi scioccata, il tempo era volato nonostante qualche episodio poco piacevole. All'uscita trovammo Emma Chamberlain seguita da alcune persone che non avevo mai visto, stava tenendo la mano ad un ragazzo, probabilmente il suo ragazzo. Appena si accorse di me mi sorrise.

From strangers to friends, friends into lovers and strangers again. - t.c.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora