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Capitolo ventiquattresimo.

La mattina seguente aprii gli occhi di colpo dopo aver sentito il rumore assordante di un ambulanza in lontananza. Mi accorsi subito di non essere a casa mia, bensì mi trovavo nell'appartamento di Timmy che stava ancora dormendo profondamente di fianco a me. Alzai le coperte per vedere che ero in pigiama, mi girai verso di lui e notai che era completamente nudo. Okay ieri sera eravamo entrambi parecchio ubriachi e fatti, ma sono sicura che mi sarei in qualche modo ricordata di aver fatto sesso con lui.

La testa mi scoppiava, così mi appoggiai alla testiera del letto massaggiandomi le tempie. Lentamente mi tornarono in mente i flashback della sera precedente.

Dopo una certa ora, tutto aveva cominciato a essere più sfocato. Stavo ballando con Pauline quando improvvisamente qualcuno mi afferrò la mano. Era l'ultima persona che avrei voluto vedere. Lily-Rose fucking Depp.

"Vieni." Mi disse soltanto portandomi verso un area più riservata dove non c'era quasi nessuno.

"Si può sapere cosa vuoi da me?" Le chiesi, cercando di sembrare il più sobria possibile.

"Voglio solo mettere in chiaro alcune cose."

"Sono tutta orecchie." Non la conoscevo nemmeno, volevo soltanto godermi la serata e invece no, lei doveva per forza rovinare tutto.

"Non ho nulla contro di te, anche se può sembrare. La mia è soltanto gelosia perché sono ancora innamorata di lui." A quelle parole sgranai gli occhi scioccata.

"A lui non frega più niente di me e vederlo con una nuova ragazza mi distrugge." Ero completamente paralizzata, non potevo credere alle mie orecchie.

"E quindi io cosa dovrei fare?" È l'unica cosa che riuscii a tirare fuori.

"Nulla, lui è innamorato di te e si vede da lontano un miglio. L'unica cosa che posso fare è accettare la cosa." Sentii un improvviso senso di nausea come se potessi vomitare da lì a poco.

"Prometto che non mi metterò in mezzo in alcun modo." Annuii senza aggiungere altro, volevo solo andare via da quella conversazione scomoda.

"Spero solo che ti tratti bene, tutto qua."

"Perché non dovrebbe?" Le chiesi incuriosita.

"Perché all'inizio lui ti dà tutto e poi lentamente si allontana, sopratutto perché per lui prima di tutto viene il lavoro. Voglio solo avvertirti." Tutto ciò che diceva mi sembravano solo una marea di cazzate, Timothée mi aveva raccontato del suo essere imprevedibile quindi le sue parole non mi toccarono minimamente.

"Possiamo tornare di là? Non voglio rovinarmi la serata." Le dissi.

"Sì, andiamo."

Quando tornammo in pista non la salutai nemmeno e tornai da Pauline ancora abbastanza scossa dalla conversazione.

"Che cazzo ti ha detto?" Mi chiese Pauline abbastanza incazzata.

"Nulla, ne parliamo un altra volta. Ora divertiamoci."

"Deva mi ha mandato un messaggio, mi ha chiesto se andiamo da lei e Pete e altre persona che stanno fumando."

From strangers to friends, friends into lovers and strangers again. - t.c.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora