Capitolo ventiseiesimo.
Laura's pov:
"Non ci posso credere che sei qui." Esclamò Timothée una volta staccato dalla mia bocca.
"Come potevo perdermi questo giorno?" Dissi sorridendo con tutta me stessa. Avevo fatto i salti mortali per essere lì, ma ci tenevo più di qualsiasi altra cosa al mondo e avevo bisogno della sua vicinanza.
"Ero abbastanza depresso stasera, infatti ero qui che stavo cercando di rilassarmi." Mi indicò la canna appoggiata al davanzale.
"Perché eri depresso? È il tuo compleanno!"
"Perché non c'eri tu e sei l'unica persona di cui ho bisogno per festeggiare il mio compleanno." A quell'affermazione mi sentii mancare il respiro, mi aveva preso alla sprovvista. Gli presi il viso tra le mani e prima di baciarlo lo fissai intensamente.
"Ti amo." Sussurrai. Avvicinò la sua bocca alla mia e cominciammo a far danzare le nostre lingue come se quello fosse l'ultimo bacio che ci saremmo mai dati. Mi tenne stretta, come non aveva mai fatto. Ci staccammo, lo osservai e gli accarezzai il viso con dolcezza. I nostri visi illuminati soltanto dal chiaro di luna.
"So che non te l'ho mai chiesto ufficialmente, ma vuoi essere la mia ragazza?" Rimasi a bocca aperta e sentii la solita scossa attraversarmi tutto il corpo. Non riuscii a tirare fuori nemmeno una parola, annuii soltanto e mi rifondai su di lui baciandolo con tutta la forza che avevo in corpo.
"Sono senza parole." Fu l'unica cosa che uscì dalla mia bocca. Ridacchiammo.
Riaccese la canna e me la passò. La presi senza esitazione, avevo troppe emozioni da processare.
La finimmo in fretta e finalmente ritornammo dentro visto che fuori l'aria era gelata.
No, non ero tornata da sola a New York, con me era venuta anche Sofia. In questo momento era in braccio a Jack. Il suo piano era rimanere qui per un po', ma il suo obbiettivo principale era riuscire a trasferirsi qui. La cosa mi rendeva la persona più felice del mondo, avere qui la mia migliore amica mi avrebbe fatto davvero bene.
Timmy appena la vide le andò incontro e la abbracciò. Sorrisi a quella scena.
Improvvisamente sentii qualcuno prendermi la mano, era Pauline.
"Non sai quanto mi sei mancata, anche se non sei stata via per molto." Ci abbracciammo.
"Anche tu mi sei mancata troppo Pauly." Le sorrisi.
"Non hai idea di quanto rompi palle è stato mio fratello questi giorni, era costantemente di mal umore cioè dimmi che razza di incantesimo gli hai fatto? Guardalo ora sembra felice come una Pasqua." Me lo indicò, era piegato dalle risate con un mano una birra mentre parlava con Giullian.
"Ora è ufficiale." Le dissi senza esitazione, mi guardò confusa non capendo cosa intendessi.
"Mi ha chiesto di essere la sua ragazza." Urlò e infatti tutti si girarono.
"Ma è fantastico cazzo." Mi abbracciò ancora più forte di prima.
"Bisogna festeggiare cazzo, andiamo a bere." Mi prese il braccio e mi trascinò verso la cucina dov'erano tutti i superalcolici, la vidi preparare alcuni shottini.
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From strangers to friends, friends into lovers and strangers again. - t.c.
RomanceLaura è una ragazza italiana catapultata nella Grande Mela in cui scoprirà il bello e il brutto di quel mondo così lontano da ciò a cui lei era sempre stata abituata. Un racconto nudo e crudo di ciò che è l'amore con una celebrità mondiale, tutti i...