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Capitolo nono.

Quella settimana fu davvero molto impegnata per tutti. Cercai di concentrarmi al massimo sul lavoro. Io e Timothée ogni tanto ci chiamavamo su FaceTime, lui era a Los Angeles questa settimana per un film a cui stava lavorando con Jennifer Lawrence.

"Sabato sera faccio una cosa a casa mia con alcuni amici, prometti che vieni." Mi disse, lo guardai attraverso lo schermo del telefono.

"Va bene garçon, prometto di esserci." Si illuminò, mi mandò un bacio all'aria.

"Vado, ci sentiamo più tardi. Ciao bella." Quel "ciao bella" cercò di dirlo in italiano e devo dire che mi fece uno strano effetto e non era per niente male.

"Ciao brutto." Gli risposi in italiano, sembrava confuso da ciò.

"Cosa vuol dire?" Mi chiese ridacchiando.

"Te lo dirò appena ci vediamo." Gli feci l'occhiolino. Lo salutai con la mano e lui ricambiò. Chiusi la chiamata.

Era bello parlare con lui, fin troppo bello. Ma provavo ancora troppa paura, avevo cominciato a provare qualcosa per lui questo era innegabile ma non riuscivo a lasciarmi andare al 100%. In passato avevo sofferto molto per amore dopo una relazione di 6 anni con il mio ex fidanzato. Troppe domande mi scorrevano in testa, ero spaventata, mi ero promessa di non soffrire mai più per nessuno. Nella mia vita ero abituata ad aspettare sempre la fregatura quando le cose andavano troppo bene e in questo momento tutto era spaventosamente bello. Nonostante ciò, sentivo comunque che in fin dei conti mi meritavo di essere felice veramente, avevo lavorato sodo per essere dove mi trovavo e tutto il resto è successo per caso, senza che cercassi nulla.

Arrivò finalmente sabato. Mi preparai nel migliore dei modi, non sapevo esattamente come vestirmi quindi optai per dei jeans, una camicia e Dr.Martens. Uscii di casa e presi un taxi. Quando arrivai davanti all'edificio mi tornò in mente la serata di una settimana fa, quanto mi ero sentita davvero viva dopo molto tempo. Presi l'ascensore e arrivai al suo piano. Portai il mio vino rosso preferito, da fuori si sentiva la musica, suonai il campanello e mi aprì subito la porta:

"Eccoti qua, pensavo non arrivassi più." Mi diede un bacio a stampo, rimasi scioccata, i suoi amici non si erano accorti fortunatamente, notò la bottiglia che avevo in mano. Gliela porsi.

"Ah vino italiano, fantastico, non vedo l'ora di berlo!" Entrai e venni subito accolta da 4 amici.

"Piacere, sono Giullian. Timmy mi ha parlato un sacco di te." Ci sorridemmo a vicenda.

"Ciao Laura, io sono Julie." Mi diede un abbracciò, ricambiai senza esitazione.

Notai Ansel Elgort, non ci potevo credere, avevo visto un sacco di film suoi. Venne verso di me con la sua ragazza, Violetta.

"Finalmente vediamo la ragazza italiana." Mi vennero incontro e ci scambiammo un abbraccio. Vidi Timmy arrossire, mi fece tenerezza.

"Ha persino portato del vino italiano, potrebbe andare meglio di così?" Disse Timmy, gli feci una smorfia per scacciare via l'imbarazzo.

"Sei ancora più bella dal vivo! Timmy ci ha fatto vedere un sacco di foto tue." Mi disse Violetta, avvinicinando una mano al mio fianco. Era davvero una ragazza carinissima e molto gentile.

Mi sedetti sul divano con Violetta e Julie, parlammo di un sacco di cose. Violetta era una ballerina professionista nata e cresciuta a New York, era insieme ad Ansel dai tempi di scuola, Julie veniva dal Canada e lavorava come make up artist per alcune persone famose. Io gli raccontai un po' di me e mi fecero un sacco di domande.

"Pazzesco, la tua vita è proprio interessante. Devi assolutamente portarmi in Italia un giorno, non ci sono mai stata e sogno di andarci da anni." Mi disse Violetta

"Molto volentieri. Con me andate sul sicuro nei posti giusti." Dissi verso le ragazze con un sorriso.

Nottammo che i ragazzi cantavano a squarciagola Kanye West, Frank Ocean, Kid Cudi e addirittura Prince. Osservai Timmy per un pò fino a quando non si accorse che lo stavo fissando, mi mandò un bacio all'aria. Ed eccolo lì, il solito brivido attraversarmi la schiena. Anche le ragazze si accorsero e cominciarono a ridacchiare.

"Ah, sono proprio cotti." Disse Julie, accarezzandomi il braccio. Ed ecco che ero completamente arrossita di nuovo.

Ad un certo punto cominciammo a giocare a Poker alcolico, io e Timmy giocammo in coppia. Mi sedetti sopra di lui mentre lui appoggiò entrambe le sue mani sulle mie cosce. Stavamo giocando davvero bene anche se comunque l'effetto dell'alcol cominciava a farsi sentire. Ansel improvvisamente tirò fuori dalle tasche una canna, i ragazzi sembrarono molto entusiasti della cosa ma vidi Violetta abbastanza infastidita.

Andammo sul terrazzo, Giullian e Ansel cominciarono a fumarsela e poi si aggiunse anche Timmy. Devo dire che vederlo fumare gli dava un aria ancora più sexy di quanto non ce l'avesse già. Timmy me la porse:

"Vuoi fare un tiro?" Gli presi la canna dalla mano e feci un bel tiro profondo. Avevo già fumato qualche volta con alcuni amici, ma non ero mai stata una grande appassionata.

"Notevole la ragazza devo dire." Esclamò Ansel con voce farfugliante dall'effetto dell'alcol e ora della canna. Ridacchiai. Anche Julia fumò un pochino.

Tornammo dentro, Giullian riaccese la musica e cominciò a ballare seguito dagli altri. Ormai erano tutti completamente persi. Timmy mi prese per mano e ci sedemmo sul divano. Mi accarezzò il viso illuminato ormai soltanto dalla luce esterna.

"Non riesco più a starti lontano." Mi sussurrò sull'orecchio. Cominciò a baciarmi lentamente, aggiunsi la lingua e ci staccammo soltanto quando sentimmo qualcosa cadere a terra.

Ansel aveva fatto cadere un bicchiere, quindi ora era pieno di pezzi in giro. Timmy si alzò di colpo.

"Scusami Timmy, ora sistemo." Ormai era palese fosse davvero ubriaco.

"Ansel, sei marcio cazzo, è meglio se andiamo a casa." Violetta ormai era abbastanza infastidita dal suo comportamento, mi avvicinai a lei.

"Tutto okay?" Le chiesi, mi fece un leggero sorriso e annuì.

"Sì, è solo che ogni tanto perde il controllo e fa cazzate."

Riuscimmo a pulire tutto senza che nessuno si facesse male in qualche modo. Ormai erano le 2.

"Timmy grazie di tutto, noi andiamo! Laura è stato un vero piacere." Violetta mi abbracciò seguita da Ansel. Anche Julia e Giullian andarono a casa e rimanemmo io e Timmy.

"Ti aiuto a sistemare un po' e poi torno pure io." Lo vidi cambiare espressione, si rattristì.

"Pensi che ti lascio tornare da sola nel cuore della notte? Puoi rimanere qui stanotte." Mi fece gli occhi dolci "Per favore?" Accettai e vidi la sua faccia trasformarsi in un sorriso.

"Allora? Come ti sembrano?" Si riferì a suoi amici. Intanto stavamo sistemando tutto.

"Sono pazzeschi tutti, Violetta mi è entrata nel cuoricino." Dissi ridacchiando.

"Lei è dolcissima, lo so. Ansel è un po' un coglione però." Lo guardai perplessa.

"L'ha tradita due volte." Sgranai gli occhi.

"E perché continua a starci insieme?"

"Perché alla fine sono entrambi veramente molto innamorati." Ora ero ancora più perplessa.

"Spero solo che ora si sia messo la testa apposto." Gli dissi senza aggiungere altro.

"Facciamo un gioco?" Mi chiese con la faccia maliziosa.

"Che gioco?" Ridacchiai nervosa, chissà cosa stava per chiedermi.

"100 domande per conoscersi meglio." Scoppiai letteralmente a ridere.

"Come i 16enni ahah, va bene ci sto, sono curiosa di sapere tutto su di te." Gli risposi, mi prese la mano e ci buttammo sul divano come se fossimo una coppia. Trovò su internet un sito e cominciammo a farci le domande a vicenda.

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Eccomi qui, questo è un capitolo abbastanza lungo, ho avuto un piccolo blocco in questi giorni ma ora mentre ero in treno per andare all'università sono riuscita a completarlo. Fatemi sapere cosa ne pensate :)

From strangers to friends, friends into lovers and strangers again. - t.c.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora