T H R E E

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«Fra! Mi aiuti a cucinare?» Mattia, che si era presentato a lei poco prima, le corse in contro quando tornò in cucina con le compagne di stanza

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«Fra! Mi aiuti a cucinare?» Mattia, che si era presentato a lei poco prima, le corse in contro quando tornò in cucina con le compagne di stanza. Sorrise a quel turbine che era il ballerino, annuendo. «certo che facciamo?» si avvicinò con lui al ripiano di lavoro, dove Christian e Dario, che completavano il trio, li stavano aspettando. «carbonara!» urlò il ballerino della Peparini, alzando le braccia in aria. Risero, Christian gli lasciò uno scappellotto sul retro della nuca. «e carbonara sia» sorrise dolce la castana, avvicinandosi al frigo per prendere tutti gli ingredienti. Intanto, gli uomini misero con difficoltà l'acqua nella pentola, e poi tutto sul fuoco. Lei si occupava della parte più difficile, il sugo, mentre gli insensibili la distraevano con mille domande.

«e hai detto di aver studiato anche classico? Sei brava?» curioso, Dario appoggiò il mento sulla mano, sorretta dal braccio che stava sul tavolo. «certamente. Beh non sono carola ma me la cavo» rise, gli altri con lei. Intanto la sua amica, poco lontana da loro, le urlò di smetterla di essere modesta. Le risate aumentarono, mentre continuavano a chiacchierare animatamente. «come ti trovi con la Peparini?» indagò, rivolgendosi al suo compagno di squadra. Questo si affrettò a drizzare la schiena, iniziando a straparlare. Le descrisse le lezioni, la maestra, le coreografie. Alla fine sentiva la testa scoppiare quasi, ma si stava sbellicando dalle risate. Dario era simpatico, davvero, per non parlare dei due ballerini di Todaro che con le loro battute e scenette la stavano facendo morire. «e niente, penso ti troverai molto bene» sorrise timido, finendo. Causò due sospiri di felicità agli altri due, che inginocchiandosi lo presero in giro, fingendo di ringraziare Dio. In poco avevano finito di preparare da mangiare, e mentre i ballerini chiamavano gli altri, le sue sue amiche apparecchiarono. Si sedette fra le due, Alex davanti a lei. Ai lati del ballerino, maledisse Dio, c'era Luigi, dall' altro lato LDA, con cui ancora non aveva avuto il piacere di parlare.

La bionda al suo fianco le tirò un leggero calcio sullo stinco, risvegliandola. Stava fissando insistentemente Luigi, che stava facendo lo stesso. C'era un'aria strada tra di loro, sembrava fossero soli, in silenzio, nonostante intorno a loro ci fosse una massa di gente che urlava e faceva casino. «perché c'è tutta questa tensione tra voi?» interrogò, un misto fra il curioso e il confuso. Parlò a bassa voce, così nessuno oltre a Francesca percepì la domanda che le aveva fatto. Scosse la testa, sorridendo. Finì il boccone di quella buonissima pasta che aveva cucinato, e ora stava mangiando con gusto. «dopo vi spiego» la liquidò semplicemente, riportato l'attenzione su Luca che si stava presentando.

Nuovamente la riempirono di domande e nuovamente venne fuori l'argomento Jorge, ma lei cercò di chiuderlo subito. Amava parlare di lui, ma era lì per la danza non perché suo fratello è campione d'Europa. «pulite con me?» si rivolse alle sue amiche, così ne avrebbero approfittato per parlare di Luigi. Annuirono, iniziando a sparecchiare con noia. «quindi?» bisbigliò la bionda, sporgendosi con il capo più verso di lei. L'altra fece lo stesso, si ritrovò schiacciata tra le spalle appuntite delle sue ballerine, che premevano per una risposta. Sospirò, con il panno si concentrò sul piatto, asciugandolo. Strinse la porcellana tra le dita esili, la carnagione olivastra risaltava sul bianco pallido.

«stavamo insieme» si lasciò sfuggire, le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi. Pensando a ciò che era successo tra di loro, sentiva proprio la pressione sul cuore che la schiacciava dall'alto. Le due spalancarono la bocca, sorprese. Si scambiarono uno sguardo complici, pronte a pressarla per sapere tutto riguardo al suo passato con Luigi. La verità è che a lei non piaceva parlarne, perché per lei il passato era passato e tale doveva rimanere. E poi, come aveva detto il suo migliore amico, era lì per la danza. Certo, era chiaramente ancora innamorata di Luigi, ma non era andata lì per parlarne. Le due si accorsero dell'espressione cupa e desolata della terza del nuovo trio creatosi, così rimandarono le domande a più tardi. Pulirono e asciugarono tutte le stoviglie, sistemandole al loro posto. Fu allora che poterono andare in bagno a lavarsi a turno, parlavano ma nessuno tirava fuori l'argomento cantante moro.

«ma tu e lui non avete una specie di relazione?» sussurrò verso carola. La verità è che nelle settimane precedenti aveva visto tutti i daytime e le puntate, concentrandosi su Luigi. L'aveva visto vicino a lei, si capivano, c'era feeling tra di loro. Quasi a capirlo, la sua home Instagram e TikTok si era riempita di loro video edit, tanto che aveva sbattuto il telefono sul muro, rompendo il vetro in mille pezzi. Scosse le spalle, tornando alla realtà. Dove la mora, divertita, rideva a crepapelle, come serena al suo fianco. «ne sono convinti tutti, ma non c'è nulla» la rassicurò, posando una mano sul suo avambraccio. Francesca le sorrise incerta, pettinando i capelli leggermente umidi, seduta sul suo letto rosso.

«magari lo pensando tutti perché è vero» propose, tagliente. Non voleva essere così con lei, ma non poteva evitare di essere gelosa di quel ragazzo che per lei significava ancora tanto. Scossero la testa in sintonia le altre due. Una provò a parlare, ma l'altra la precedette ridendo beffarda. «alla gallina piace un altro» la prese in giro. Carola arrossì, insultandola imbarazzata. Serena si beccò una scarpa dritta in fronte, lanciata dall'altra, ormai paonazza dalla vergogna. La nuova arrivata rimase sorpresa, guarendole come avessero in testa delle rane.

«a me piace Luca» sussurrò, timida e incerta. Francesca le sorrise, slanciandosi dal letto per alzarsi e sedersi sul materasso della mora. La strinse tra le sue braccia, dolcemente. Anche l'altra le raggiunse aggiungendosi poco dopo. «mi state davvero tanto simpatiche, vorrei diventare vostra amica, starei male se per un ragazzo ci dividessimo» abbassò gli occhi imbarazzata, grattandosi il retro della nuca con le unghie. Lo faceva sempre quando si trovava a disagio, o quando aveva lo sguardo di tutti addosso.

«ora puoi spiegarci meglio?» tentò nuovamente serena, la mano posata con dolcezza sulla sua spalla, coperta dalla felpa della scuola. Annuì, anche se non del tutto sicura. Dovette prendere un respiro profondo, preparandosi a raccontare tutto. Non si era mai sfogata con nessuno che non fosse Guido, non spiegava quello che era successo da quando ne aveva parlato con lui, un anno prima. «andavamo nella stessa scuola, lui è un anno più grande di me. Ci siamo conosciuti ad un assemblea, le nostre classi erano capitate vicini e noi due eravamo seduti accanto. Come in un film mi sono addormentata sulla sua spalla, mi scattò una foto e la mise sulle storie. Io ero in terzo e lui in quarto, per me sembrava irraggiungibile. Era il ragazzo perfetto, bello, simpatico, dolce, pieno di amici, media perfetta, tutto ciò a cui io non potevo aspirare. Da quella storia iniziammo a parlare, dapprima su Instagram poi scambiandoci anche i numeri. Mi veniva a parlare davanti scuola e a ricreazione, camminavamo insieme fino alla stazione. Eravamo sulla bocca di tutti, ci fissavano continuamente, sparlavano, eravamo al centro dell'attenzione. Un giorno finalmente mi chiese di uscire solo noi due in un posto che non fosse la scuola, andammo fuori nel periodo di natale, mi portò a pattinare ed era tutto meraviglioso. Io non ero capace, lui sapeva fare il minimo, cademmo l'uno sopra l'altro. Era la perfetta scena da film, e per renderla ancora più cinematografica mi baciò. Iniziammo a frequentarci ufficialmente, vi giuro mi faceva sentire la ragazza più felice al mondo. Lo amavo, anzi lo amo, ero convinta di volerlo sposare, che avremmo costruito un futuro, una famiglia. Ma lui mi tradì dopo un anno e mezzo, aveva appena finito le superiori, io ero all'ultimo anno. Finì tutto come in un incubo, il giorno prima ero in cima al mondo, quello dopo pensavo mi stesse schiacciando. Non ci siamo più visto dopo quel giorno» cercò di spiegare tutto nei minimi dettagli. Mille lacrime le rigavano le guance, oramai presa dall'emozione. Le sue amiche l'abbracciarono, consolandola.

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Ciao! Oggi meme di luigino che rappresenta me quando quella di greco fissa la versione il giorno del mio compleanno cioè DOMANI 27 novembre esattamente fra 2 ore e mezzo yuppi yeah. Che ne dite della storia tra fra e Gigino?

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora