T W E N T Y F O U R

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L'orologio segnava l'una e tredici del mattino, ma a Luigi non interessò, nel momento esatto in cui concluse la lettura della sua lettera, si alzò e scappò via dalla sua stanza. Passi leggeri, nel tentativo di non svegliare nessuno, mentre si dirigeva nella stanza delle tre ballerine. Quando giunse lì, le trovò ancora abbracciate, chiacchieravano tra di loro con estrema tranquillità, come se non fosse notte fonda e loro stessero ridacchiando come delle stupide. «fra» sussurrò il cantante, bussando un paio di volte sul legno della porta. Restò fermo sullo stipite, aspettando una risposta dalla mora. Questa, come replica, si limitò a fargli un cenno per indicargli di proseguire a parlare. «puoi venire un attimo?» domandò, timido. Francesca annuì, si scusò con le sue amiche e si alzò con la spinta delle braccia.

Lo seguì in salone, fino alla cucina, dove si sedette. Osservò Luigi viaggiare da una parte all'altra del ripiano, mentre cucinava una tisana per entrambi. «ho letto la tua lettera, sai?» le sorrise, sinceramente. «è bellissima» le sussurrò e si allontanò dai fornelli per avvicinarsi a lei. Vicini, si strinsero tra di loro, lui le posò le mani sui fianchi, mentre lei girò le braccia intorno al suo collo. Si aggrapparono, chiudendosi in una morsa stretta e affettuosa. «ti amo, tantissimo» si baciarono, dolcemente. «ti amo anch'io, Luì» ricambiò a sua volta. «ho un altro regalo» si allontanò da lei, tirando fuori una scatolina dalla tasca della felpa.

«ancora? Hai già fatto abbastanza» gli massaggiò dolcemente la spalla, con dolcezza. «per te nulla sarà mai abbastanza» la prese in giro, mentre lei apriva la scatola, tirando fuori l'anello al suo interno. «È meraviglioso, Luì» mormorò, osservandolo alla luce della luna. «ti piace?» annuì, lui glielo prese dalle mani e lo infilò sul suo dito, lungo e affilato. «ne sono felice» sorrise e poi la baciò ancora. Non servivano molte grandi fra di loro tra di loro, in generale è in quel momento soprattutto, erano sempre stati bravi a capirsi con lo sguardo. Comunicavano con gli occhi, le diceva sempre Carola, e si scambiavano più di chiunque altro a parole. «ci proviamo?» ruppe lui il silenzio con una domanda che la lasciò spiazzata. Provare, ma a fare cosa? Forse voleva cucinare, o parlava di una canzone, non capiva. O meglio, non voleva farlo. Perché se avesse dato libero sfogo alla sua mente, si sarebbe illusa. E lei odiava farla, anzi, odiava la delusione che era la diretta conseguenza di quello stupido comportamento. Era bravo, luigi, a deluderla, seppur non volesse farlo. Al contrario, era l'ultima cosa che desiderava dentro di se, ma come diceva Clare, a volte i ragazzi sono davvero molto stupidi. «eh?» si limitò a sputare fuori, una finta confusione, era brava a recitare, a mentire. Ma con lui non funzionava. «non fingere con me» la prese in giro. «so che hai capito che intendo, vuoi riprovarci a stare con me?» le si illuminarono gli occhi, per la gioia e per la consapevolezza che fosse tutto reale. Gli cinse il collo con le braccia e azzerò la distanza fra i loro volti, e corpi. Ancora una volta, non era servito un 'si' perché Luigi capisse che anche lei lo desiderava tanto quanto lui, forse pure di più.

Era un bacio più dolce degli altri che si erano scambiati quella sera. Pieno di tutte le parole che non si erano ancora detti, delle scuse che si sarebbero voluti rivolgere, dei ringraziamenti che entrambi meritavano, di promesse troppo difficili da pronunciare, ma che avrebbero sempre mantenuto. Le lacrime salate di Francesca si unirono al loro bacio, al contatto con l'acqua freddo il moro si staccò e una piccola risata scappò le sue labbra. «spero siano di felicità» ridacchiò, posando la fronte sulla sua e racchiudendole il busto in un dolce abbraccio. «si... cioè, non lo so» sbuffò, e il sorrisetto furbo di Luigi lasciò posto ad un'espressione spaventata. «sono così felice» si racchiuse ancora di più nelle sue braccia. «queste lacrime sono tutta la frustrazione di queste ultime settimane che fugge via da me, anche se non sono io a volerlo» spiegò e in risposta lui le lasciò un bacio sulla fronte. «non devi vergognarti per questo, sono stato uno stronzo, ammetto, ma anche tu non sei stato da meno» la provocò. Lei gli lasciò un buffetto sulla spalla, imbronciandosi. «un po'» concesse, e lui si lasciò sfuggire un sorrisetto soddisfatto. «ma tu di più!» lo riprese subito. «andiamo sul divano? Domani abbiamo lo speciale di Natale» le propose, ma senza attendere una sua risposta le aveva già afferrato il polso e trascinata verso il divano. Qui, si erano sdraiati l'uno sopra l'altro, l'aveva stretta in una forte, ma delicata, morsa. Si sentiva al sicuro, più che mai, così si lasciò andare al sonno, e lui fece lo stesso.

Il giorno dopo, come aveva detto Luigi, registrarono lo speciale di Natale. Francesca si esibì ben cinque volte, di cui una volta insieme a Luigi. Aprì la terna con serena e Carola, insieme alle quali aveva eseguito una coreografia. Le fecero una sola domanda. 'Ciao fra! Sono una tua grandissima fan, ti volevo chiedere: Cosa provi per Luigi? Un saluto e buon natale a tutti, da Sara' diceva il messaggio. Prima di tutto, si premurò di ringraziare con dovere il mittente del messaggio, con tanto di auguri di buon natale. Dopo, si limitò a rispondere con un franco 'sono innamorata di lui' seguito dagli applausi dei loro compagni e qualche battuta di Cristiano, che fece impazzire tutti dalle risate.

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora