T W E N T Y F I V E

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«ragazzi venite sulle gradinate?» li chiamò Maria, e tutti fecero come aveva richiesto. Seppur di malavoglia, si sedettero sui gradini colorati, sparpagliandosi, in attesa che la donna iniziasse a parlare.

Erano stati bei giorni, ma poi sfortunatamente era arrivato lunedì 3 gennaio. E con lui, anche le sfide, le assegnazioni, e le lezioni stancanti. Erano tutti felici di tornare a fare quello per cui erano lì, Francesca soprattutto non aveva mai smesso di allenarsi, ma era stato bello staccare per un po'.

Maria si lasciò andare ad una strigliata per tutti i cantanti, dovuta ai compiti delle vacanze. Francesca non ascoltò molto le sue parole, era più concentrata sulle mani tremanti di Luigi. Le aveva afferrate e strette tra le sue, nascondendole, per poi carezzarle leggermente. Aveva cercato di calmarlo e, in parte, ci era anche riuscito. A spezzare quel momento fu una notizia, che non saprei definire se fosse bella o brutta.

«Luigi vai a prendere la busta fuori» invogliò la conduttrice, e lui si sentì il mondo cadere addosso. Non voleva finire in sfida solo per i compiti delle vacanze, si era sempre comportato bene, sbagliare era umano, si diceva. «è un'assegnazione, puoi stare tranquillo» ridacchiò lei, smorzando un po' l'atmosfera, mentre lui camminava giù, scendendo le scale a due a due. «leggo io?» domandò dopo che si fu riseduto al suo posto, con la busta stretta tra le mani. Francesca gli posò la testa sulla spalla, rilassando i nervi alle parole di Maria.

«ciao Luigi, questa non è una vera e proprio assegnazione. Tu mi piaci molto, non ho bisogno di grandi conferme. Sono molto interessata anche ai ballerini, essendo la mia ex cattedra, e mi capita di sbirciare le assegnazioni dei ragazzi. Per caso, ieri ho visto che Francesca ha appena iniziato a lavorare ad una coreografia su no time to die veramente bellissima. Non è una canzone fatta a stampino su di te, al contrario, è una sfida molto grande. Spero te la caverai, in quel caso avrai confermato le mie ipotesi su di te. Buon anno, lorella cuccarini» concluse, lasciando tutti un po' confusi. «non ho ben capito, quindi io ballo e lui canta? Insieme?» domandò la ballerina, per chiarirsi le idee. «esatto, proverete normalmente e tra qualche giorno vi faranno lavorare insieme in sala» spiegò la bionda dalla voce metallica. Annuirono, ancora un po' sorpresi.

«che ve ne pare?» interrogò curiosa. La prima a parlare fu lei. «sono un po' incerta, anche perché ho qualche difficoltà con la coreografia, però credo sarà una bella esperienza» si spiegò. «amo la voce di Luì, credo che se la porterà a casa con molta facilità... ma ho una domanda» tentò, l'interrogatorio riguardava se stessa e non il cantante. «spara» invogliò e per scherzo la ballerina puntò le mani a pistola verso l'auto parlante 'bang bang' cantilenò, facendo ridere tutti, Maria compresa. «ma varrà per la riconferma della maglia?» la domanda era principalmente per se stessa, ma riguardava anche il moro. «per te sicuramente, per Luigi dipende dalla scelta che farà rudy, a seconda di come ci lavorerà questa settimana» annuirono. «io non vedo l'ora di iniziare» prese finalmente parola lui, che non aveva ancora aperto bocca. «sia perché voglio mettermi in discussione e lavorare su questo pezzo, sia perché non vedo l'ora di lavorare con fra» spiegò le sue parole. La conversazione durò ancora qualche minuto, poi la donna salutò tutti e se ne andò.

«scappo, ho lezione. Ci vediamo a cena?» domandò lei, lasciando un bacio a fior di labbra al suo ragazzo. «mmh» mugugnò annuendo lui, steso sul letto con la faccia spiaccicata sul cuscino. La ballerina ridacchiò e gli scompigliò i capelli, ci lasciò poi un bacio in mezzo, e fuggì via con il suo borsone in spalla.

«sentita la notizia?» la accolse la sua maestra, quando entrò in sala. «si! Sono un sacco eccitata!» assecondò Francesca, iniziando a spogliarsi dei vestiti. «menomale, appena lorella me ne ha parlato sono subito stata felicissima di quest'idea» le spiegò Veronica, prendendo posto vicino a Giulia dall'altra parte del plexiglas. «forza, proviamola, questa deve essere perfetta» invogliò, premendo poi play sulla musica.

Dopo la decima prova, Veronica diede lo stop e Francesca si spalmò, stanca, sul pavimento. «che ti succede?» interrogò l'insegnante, vedendola giù di corda. «faceva tanto schifo?» alzò di poco il capo dalla lastra fredda, il giusto per guardare le due in faccia. «n-no cioè-» tentò la professionista, ma fu subito fermata dalla più grande. «terribile, una peggio dell'altra» ammise dura, senza peli sulla lingua. «dove hai la testa?» domandò ancora, non si spiegava come una ballerina talentuosa come lei, sbagliasse così. «riesco solo a pensare a quanto sia inutile tutto questo provare» sbuffò, sospirando, e le due aggrottarono la fronte confuse. «Mi spacco le ossa, mangio poco e sano, faccio più palestra di tutti i miei compagni messi insieme, ho più lezioni di chiunque. Eppure in puntata la maestra Celentano avrà sicuramente qualcosa da ridire, su me, sulla mia danza, su qualsiasi cosa.» si lamentò.

«alzati» le ordinò freddamente Veronica. Lei, come un soldatino, obbedì, scattando veloce su due piedi. «nel mondo non si può piacere a tutti, se vuoi essere una ballerina dovrai accettarlo. Io credo in te più di quanto faccia tu, e questo non va bene. Sei una delle ballerine migliori che abbia visto una testo programma, preparata e versatile come pochi. Non devi pensare ai se, ai ma o alle conseguenze, tu pensa solo a ballare» consigliò, incrinando dolcemente la voce. «ora riproviamo, svuota la testa»

È così fece, si liberò di ogni problema o interrogativo, e si concentrò solo sulla danza. Ritornò ad essere il solito soffio di vento, elegante e delicato, eseguendo una prova perfetta, così come tutte le altre dopo di quelle.

Poche sale più in là, anche Luigi aveva iniziato a preparare il pezzo. «non viene tanto male eh» rassicurò la vocal coach, ma il moro non era molto convinto. «dico sul serio, non è una cosa tua eppure te la porti a casa con molta dignità, ed è solo la prima prova» cercò di convincerlo, con scarsi risultati.

Fortunatamente, con il passare dei giorni, la situazione migliorò per entrambi. Quando so ritrovarono a provare insieme per la prima volta, in sala, fecero scintille. Così sicuri e convinti, la piccola stanza quasi esplose, i professionisti rimasero estasiati. Insieme, erano chimica pura.

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora