F O U R

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Intanto Luigi, seduto sul divano, era fuori intento a parlare con albe, Alex e Luca. I tre erano i suoi più fidati amici dentro la casetta. Stavano fumando e parlando, durante la settimana c'erano pochi momenti di tranquillità. I momenti dopo la puntata, è il giorno dopo, erano parte di quelli; e lui amava passarli con le persone con cui aveva legato di più. Stravaccati sui cuscini rossi si confrontavano tra di loro, sulla sfida delle cover assegnate dagli altri professori. Luca era molto deluso, avevano parlato e ognuno di loro aveva espresso la sua opinione sul non classificato della pettinelli. Luigi pensava che quella fosse una cazzata, aveva amato l'esibizione del suo compagno. L'aveva visto impegnarsi durante tutta la settimana e meritava un voto più alto di quello che aveva ricevuto. Sicuramente, non meritava di finire in sfida. Però loro quattro si fidavano l'uno dell'altro, sapevano come sarebbe finita quella storia.

«amico» lo chiamò Alex. Si girò a guardare il suo amico, il suo migliore amico. Era in assoluto quello con cui aveva il rapporto migliore, più stretto. «conosci la ragazza nuova?» era chiaro che lui l'avrebbe capito al volo. Ma l'avrebbe capito anche un cieco, la tensione fra loro due, gli sguardi, erano inconfondibili. Anche gli altri due si risvegliarono, puntando gli sguardi curiosi su di lui, in attesa di una risposta. Sospirò, il dito sbatteva morbosamente sulla coscia che a sua volta traballava, scossa dal nervoso ticchettio del piede sul pavimento freddo. «si» non aggiunse altro, tanto che rimasero a osservarlo in modo che continuasse la frase. Si passò le mani tra i lunghi capelli scuri, ricordava quando Francesca era solita accarezzarli, la testa di lui poggiata con dolcezza sulle sue gambe incrociate.

«amore» girò il capo verso l'alto, il sorriso smagliante della sua ragazza che lo guardava dall'alto. Gli carezzava i ciuffi mori, e poi scorreva sulla fronte rilassata. «ti amo» sussurrò, imbarazzata, le guance colorate di un tenue color pesca. Ridacchiò a quella dolce vista, allungando la mano verso il suo viso, ne accarezzò un lato con delicatezza. «ti amo anch'io» trasferì il peso sul proprio avambraccio, sollevandosi verso di lei. Così riuscì a baciarla, dolcemente e lentamente, assaporando ogni secondo, come fosse l'ultima volta.

«terra chiama Gigi» lo prese in giro albe, gli schiaffeggiò il retro della nuca. Tutti risero, Luigi compreso, mentre massaggiava la parte colpita, dolorante. «si, è la mia ex» sbuffò scocciato, anche lui poi prese a raccontare la loro storia, come stava facendo lei nell'altra stanza con le ragazze. «ci conoscemmo a scuola, ci misi pochissimo a innamorarmi di lei. Feci di tutto per conquistarla ma inizialmente cercò in tutti i modi di resistermi. Poi finalmente ha ceduto, è stato l'anno e mezzo più bello della mia vita. Una sera uscii e andai ad un compleanno, bevvi poco, non feci nulla di male. Il giorno dopo le inviarono una foto in cui baciavo una ragazza, era di due anni prima, ma ero vestito completamente di nero come la sera prima, così le fecero credere che l'avessi tradita. Provai a parlarne in ogni modo, ma lei non mi credette. L'ho persa per una cazzata, ma ho continuato a sperarci. Quando l'ho vista nel video della sfidante di Guido, mi si è bloccato il cuore. Quando è entrata nello studio mi sembrava una visione celestiale.» sorrise, terminò così il racconto, gli occhi dei tre accanto a lui erano spalancati. Le bocche toccavano quasi il pavimento, le sopracciglia inarcate per lo stupore. «wow amico, sei stato uno sfigato» sospirò Alex, al suo fianco, gli lasciò una pacca amichevole sulla spalla.

Si unì Luca, che era rimasto in silenzio per un po', cosa non da lui. «non può fuggire da te per sempre, vivete nella stessa casa, prova a parlarci» propose, le spalle posate sulla stoffa scura della poltrona. Gli altri annuirono, Luigi lasciò che l'ennesimo sospiro sconsolato scappasse dalla presa ferrea della sua bocca. «penso che lo farò, se solo non mi evitasse ogni secondo» confessò, aveva già provato a placcarla qualche momento prima. Ma lei era fuggita da Guido, come faceva sempre. Anche quando stavano insieme, Luigi restava a dormire da lei, o viceversa, e prima di andare a dormire chiamavano il suo migliore amico per salutarlo. A Gigi faceva molto ridere questa cosa, si sentiva come se fossero una coppia sposata e L'altro fosse il loro figlio uscito da poco dall'adolescenza, andato via di casa per studiare. E allora si fermava a fantasticare, pensava a come sarebbe stato il loro matrimonio, la cerimonia. La immaginava in bianco e le venivano gli occhi lucidi, a pensarla poi con un piccoletto, o piccoletta, accoccolato fra le braccia. Ed era allora che lei lo risvegliava con un dolce bacio, e si dimenticava del futuro e del passato, perché in quel momento l'importante era il presente. Doveva goderselo, perché da lì a poco sarebbe finito tutto, troppo presto.

Si era fatto tardi, la mattina dopo non c'erano lezioni ma ciò non cambiava che non li avrebbero certo fatti dormire fino alle quattro di pomeriggio, nonostante loro lo desiderassero. Luca fu il primo a sbadigliare, seguito poi dagli altri tre, a canone. Vedendo la scena Luigi immaginò Francesca ridere, sussurrandogli nell'orecchio nessun sociopatico tra di noi, non ancora come era solita fare. Era sempre stata ossessionata con quelle serie tv sul crimine, sulla psicologia criminale, sulla legge. Era strana forte, ma la amava così. Una volta aveva visto una puntata di bull in cui venivano spiegati vari meccanismi con cui avrebbero potuto riconoscere un sociopatico. Secondo lo psicologo, sbadigliare quando vediamo qualcuno farlo è un riflesso involontario, segno di empatia. Chi non sbadiglia, ci sono probabilità che possa essere un sociopatico, anche se non era un test certo. Ridacchiò fra se e se, sorprendendosi di come ricordasse ancora ogni parola detta da lei.

Andarono a dormire, la giornata era stata pesante e piena di emozioni. Ma lui sapeva, che da lì a poco sarebbero state tutte cosi. Un miscuglio di emozioni incontrollabili e parole che sarebbero uscite a fiumi dalla sua bocca, nessuno avrebbe potuto fermarle.

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Non. Picchiatemi. Ero convinta di averlo già pubblicato super lol!

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora