S I X

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«buongiorno!» salutò Veronica, accorrendo nella stanza dove Francesca la stava già aspettando, pronta a preparare la coreografia. Sorrise, ricambiando il saluto con calorosità. «pronta?» saltò in aria, balzando in piedi, annuendo. «prontissima!» acconsentì, levando le scarpe e riscaldandosi brevemente, mentre venivano raggiunte da un'altra professionista. «dai iniziamo» le invogliò la maestra, facendo partire la musica. Era una coreografia di contemporaneo-jazz, in cui Francesca si trovava molto a suo agio. Era davvero bella, la voce di James Arthur le entrò nelle orecchie, rilassandola. Aveva una fantastica memoria, e in poco l'ebbe imparata. Dopo un oretta la maestra le salutò lasciandole sole a provare per un'altra ora restò lì con Giulia, per poi concludere la lezione.

«allora, come sta andando?» la interrogò la professionista, si sedettero stanche sul pavimento. «benissimo! Amo stare qui» sorrise, i palmi schiacciati sul parquet freddo a sostenere il suo peso. L'altra ridacchiò, continuando a farle domande per una mezz'oretta circa. Non c'erano altre lezioni, se ne andarono all'una circa, per recarsi ognuna a pranzo per conto suo. «è stato un piacere! Ci vediamo domani» la salutò, uscendo dalla sala. Sulla strada verso la casetta incontrò Mattia e Christian, anche loro avevano appena terminato una lezione insieme.

«frello!» rise il latino, abbracciandola, il braccio posato sulle sue spalle. «ehi! Com'è andata?» indagò, i due sembravano contenti, nonostante Mattia non fosse in gran forma. Avevano un rapporto davvero bello e speciale, quando lei li vedeva insieme la sua giornata si rallegrava. Traspiravano felicità, dolcezza, erano come due piccoli raggi di sole in mezzo a ogni cosa. «molto bene, tu? La coreografa com'è?» chiese Christian al suo fianco, lei girò il suo sguardo verso di lui, mentre apriva il cancello freddo. Rabbrividì a contatto con il metallo delle sbarre. «bellissima! È contemporaneo, mi ci sento proprio dentro» iniziò a spiegare con energia.

Le parole le morirono in gola, quando le si parò davanti la faccia di Luigi, intento a parlare con Sissi e Alex, sui divanetti fuori dalla casetta. Cercò di evitare il contatto fra di loro, procedendo a dritto verso la porta d'entrata. «Fra!» la chiamò la riccia, allargando le braccia per ricevere un abbraccio. Ridacchiò indecisa, e la strinse. Il ginocchio di Luigi le sfiorò la coscia mentre si sporgeva, rabbrividì. Una scossa partì dal punto di contatto, fino a finire al cervello. La prese per il polso Mattia, portandola dentro la casetta, fuori da quella scena imbarazzante. «non so perché, e non voglio immischiarmi, ma ho notato la tensione tra te e Luigi e ho pensato di intervenire.» sorrise timido, posando la borsa vicino al suo letto. Lei ricambiò con una smorfia di gratitudine. «grazie matti, mangiamo?» l'altro annuì, camminarono in silenzio fuori da quella stanza. «come sei brutto così» prese in giro Dario, i capelli spettinati e gli occhi semi chiusi, appena risvegliato da un sonnellino pomeridiano. Lui rise alla sua battuta, mettendo il broncio offeso, così la mora lo strinse in un abbraccio di consolazione. «scusa, scusa» scherzò, fingendosi dispiaciuta.

«cibo!» urlò Christian, alle sue spalle LDA, che si lanciarono su lei e Mattia. Il cantante le circondò le spalle. «che si mangia?» domandò stringendola, lo stomaco che brontolava dalla fame. Ridacchiò, massaggiandogli la pancia. «c'è la pasta, l'hanno fatta Dario e Sissi» spiegò. L'altro ricambiò con un sorriso furbo, il sopracciglio destro inarcato. «sissi eh?!» prese in giro il suo amico. Per farlo si allontanò dalla ballerina, dirigendosi verso l'altro, così iniziò a punzecchiarlo. Il gomito che spingeva piano verso il suo fianco, provocandolo. «finitela di fare i bambini, ho fame» gli schiaffeggiò il retro della nuca lei, ridendo con loro. Si sedettero tutti a tavola, quelli presenti. Dopo pranzo Maria chiamò i ballerini sulle scalinate, così si sedette vicino a Carola.

«gara ballo racconta un'emozione, giudica Marcello» iniziò, si guardarono tutti fra di loro, sorpresi. «in sala relax troverete la lista con le canzoni e le emozioni, avrete tre minuti per sceglierle e poi mezz'ora per montare le coreografie» Carola saltò in aria contenta, battendo le mani, e Francesca con lei. Scapparono di fretta verso lo studio, tutti emozionati e eccitati per quell'esperienza. Cercarono di non pensare che l'ultimo classificato sarebbe finito in sfida, lei e le sue amiche erano piene di gioia, si muovevano svelte nella stanzetta, pensando a cosa ballare.

«Mattia» il biondo dovette lasciare la stanza, non potendo partecipare alla sfida. Una volta uscito, Maria spiegò loro che Todaro aveva sospeso la sua maglia, così non avrebbe potuto partecipare. «sta a te, fra» la chiamò la conduttrice, dopo che un paio dei suoi compagni erano già andati. Corse da Marcello, con un sorriso sul volto. Era felice, era appena entrata e già aveva la possibilità di mettersi alla prova, era sempre stata contenta di cose del genere. Sospirò, appoggiando la mascherina sul primo banco. Trattenne il respiro mentre scendeva le scale, l'ansia e l'emozione che iniziavano ad attanagliargli lo stomaco.

«ciao!» salutò con un sorriso, venne ricambiata dal ballerino, attualmente giudice, che sorrise a sua volta. «che emozione hai scelto?» interrogò curioso, lei drizzò la schiena sull'attenti. «delusione» sospirò. «va bene, ne parliamo dopo, intanto balla» la incoraggiò, lei annuì prontamente e tolse l'archetto per posizionarsi al centro del palco. Le note di lovely di billie eilish le entrarono nelle orecchie, indicandole di partire. Cercò di concentrarsi sui passi, ma ancora di più sulle emozioni che doveva trasmettere.

Delusione, l'aveva provata non appena l'aveva lasciata. Delusione, la provava da mesi ogni volta che pensava al suo nome. Delusione, l'aveva provata una volta entrata quando lui non si era complimentato, ne l'aveva baciata davanti a tutti. Era una scena irreale, ma lei ci sperava davvero, sentendosi anche un po' stupida. Durante la coreografia, una lacrima scese sul suo volto. Inciampò, cadde, si rialzò prontamente, continuando al meglio la coreografia. Ma sapeva di aver sbagliato, sapeva che sarebbe finita male.

«prendi fiato, intanto, grazie e complimenti» sorrise. «perché quest'emozione?» domandò curioso. «è un'emozione che sento mia, anche troppo, seppur non vorrei» lo guardò malinconica, lo sguardo centrato su un punto indefinito dietro di lui. «capisco, grazie ancora, puoi andare» la lasciò libera, ma il peso che sentiva sul petto non se ne andò

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora