F I F T H E E N

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«ti calmi e ci spieghi?» la voce di Guido era sicura e tranquilla, rispetto a quella traballante di Francesca. Camminava nervosamente avanti e indietro nella sua stanza, tenendo il telefono tra le mani tremanti. Le sue due amiche la fissavano dai propri letti, mentre dall'altra parte della cornetta i volti del ballerino, Jorge e Clare spiccavano dalla videochiamata di gruppo. «fra!» stavolta era suo fratello, il tono di voce era lo stesso che usava quando la più piccola tornava ubriaca alle due di notte. Tutti e tre erano abbastanza confusi, perché lei non aveva ancora spiegato niente di ciò che era successo. Se ne stava lì, con la faccia rigata dalle lacrime e sul volto un'espressione corrucciata, rabbiosa.

«baby, calm down» sussurrò clare, il suo solito sorriso rassicurante. «tell us what happened» incitò. Il tono confortevole della sua amica cercava di non pressarla, ma allo stesso tempo premeva per una risposta. Francesca sospirò e successivamente prese posto sul materasso, accuratamente coperto dal lenzuolo pesante. «niente di grave» sminuì lei, tanto che gli altri due la guardarono male. «niente di così grave e ci chiami piangendo, a entrambi contemporaneamente per di più?» la prese in giro il fratello, cercando di smorzare un minimo la tensione creatasi. Ridacchiò, con il palmo della mano andò ad asciugare le gocce incrostate sul suo viso. «oggi Luigi ha presentato il suo nuovo pezzo, parla di me e non positivamente» spiegò in breve, l'espressione sconsolata lasciva poco all'immaginazione. «era tutto sul fatto che sta andando avanti o che comunque ci sta provando e che sono io la cattiva, sono io ad avergli fatto male e mille cazzate del genere» il tono divenne rabbioso, e la delusione lasciò presto posto alla rabbia che da ore le ribolliva nelle vene. Ancora si chiedeva come aveva potuto lui farle una cosa del genere. A lei che gli aveva dato tutto. A lei che non aveva mai smesso di amarlo, anche se questo lui non lo sapeva di certo.

«piece of shit!» l'imprecazione della sua amica fece scoppiare tutti in una risata, anche le due ballerine che erano rimaste in silenzio, attendendo il loro momento. «è fortunato che vivo a migliaia di chilometri da lui, brutto pezzo di-» Jorge era pronto a riportare la tensione nell'aria, con lo sguardo corrucciato e la voce che tremava dall'ira che stava provando. Ma per fortuna, fu interrotto da Clare che gli rifilò una pacca sul collo, rimproverandolo. Persino Francesca scoppiò a ridere a quel teatrino, quei due si amavano di certo. Li guardava e sognava di trovare un giorno qualcuno con cui essere come loro. Per un tempo indefinito aveva visto in Luigi quella persona, e anche in quel momento continuava a farlo.

«non voglio fare l'avvocato del diavolo» si introdusse così Guido, che aveva aspettato il giusto momento per parlare. «ma conosco bene Luigi, era quello fon cui avevo più rapporto dentro il programma. È un bravo ragazzo, con te ha sbagliato ma sono sicuro che ha ancora qualcosa da dirti. So che è difficile, anch'io in prima persona non sono riuscito ad ascoltare le sue scuse. Quando mi ha riconosciuto voleva subito parlare di te e spiegarmi, ma io non gliel'ho lasciato fare. Sei stato un argomento tabù per mio volere, perché anch'io ero e sono arrabbiato con lui per il male che ti ha fatto. Ma se metti da parte quella storia, sai bene quanto me che è il migliore amico che si possa desiderare, dentro e fuori dal programma. Quindi, ti prego per l'ultima volta, dagli un'ultima possibilità di spiegare. Anzi, prova a spiegare tu per prima, ora è arrabbiato perché sono mesi che ci prova, allora provaci tu stavolta a risolvere.»azzardò.

«risolvere? Chi ha mai detto di volerlo fare» sbuffò e roteò gli occhi al cielo, indispettita. «sei qui a piangere perché ha scritto una canzone in cui dice di volerti dimenticare, hai ammesso di amarlo ancora e ora vorresti farci credere di non voler chiarire? Come Guido, conosco bene Luigi. Parlaci» incoraggiò anche Carola, serena la appoggiò con un cenno del capo. «just hear me out, I know that sometimes boys can be really, but REALLY dumb» ironizzò Clare, lo sguardo rivolto al fidanzato al suo fianco. «but Luigi is not a bad guy. He loved you with all his heart and personally I believe he still does. So please, listen to him.» mentre lei e Jorge avevano ben afferrato il discorso della castana, gli altri erano piuttosto confusi. Ma non importava, Francesca aveva sentito e capito tutto. Le vennero in mente i primi mesi di conoscenza fra Clare e Jorge e tutti i vari problemi che si affrontano quando una relazione diventa seri. Si convinse solo così, pensando che se si vuole che una cosa così importante accada si deve sudare, e soffrire.

L'amore era un po' come la danza, da questo punto di vista. E lei, come nella danza dava il meglio di se stessa, sempre, e non si faceva mai buttare giù da nulla. Così anche in amore, quindi con Luigi, si sarebbe impegnata al massimo per cercare di farla funzionare.

Ma sarebbe stato lui, a renderle le cose difficili, stavolta.

Occhio per occhio, dente per dente. Era il suo turno a faticare, era il suo turno a soffrire e spaccarsi le nocche per la frustrazione. Lui sarebbe rimasto lì a guardarla impazzire, fino a soddisfarsi. 

O almeno la pensava così.

La verità era che Luigi la amava troppo per farla soffrire e vederla in quel modo l'avrebbe convinto in ben poco, complice il suo debole cuore.

Dancing with wind | Luigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora