Diabete

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Sono passati solo dieci minuti dal mio arrivo, ma il mio sistema nervoso ne ha risentito già irrimediabilmente.
Armando mi aveva preparata all'arrivo di un nuovo operaio che lo avrebbe aiutato per la piattaforma e-commerce ma la mia immaginazione era volata in alto sognando un professionista gentiluomo.

Non nego che ho addirittura pensato che il fatto che venisse da una grande nazione, avrebbe potuto portare una ventata di novità anche alla mia vita, e invece rimango allibita da quando la realtà sia così lontano dalle aspettative.
Potrei impazzire se continuo a pensare e guardare il retro bottega dove Armando e quel tipo si sono chiusi, per fortuna ad allietare la mia giornata è l'arrivo di un cliente.

"Buongiorno mi dica come posso aiutarla?"

" Non c'è lui?"

" Puoi dire a me la stessa cosa."

"Dammi una di questa"

"Purtroppo così non riusciamo a fare nulla mi dispiace.
Deve portare la targhetta dell'apparecchio, che può trovare o sul libretto o direttamente sull'elettrodomestico."

"Senti chiama  a lui, che di sicuro è più preparato di te."

"Signore purtroppo il datore di lavoro  non può venire in questo momento ma le direbbe la stessa cosa che sto dicendo io"

"Che capisci tu di ricambi dovresti stare a casa a cucinare."

Se volevo essere distratta qualcuno ha ascoltato la mia richiesta, perché ora i miei pensieri sono concentrati a non prendere il martello e ad aprire la testa a questo cliente.
Il motivo e che la mia filosofia di vita  è che il cliente ha sempre ragione anche quando è uno sporco maschilista provinciale con un cervello minuscolo atrofizzato dalle stesse stupide sue parole.

"La signorina le ha già detto cosa serve per avere il ricambio m'ha visto la sua stupidità preferiamo non averla come cliente arrivederci e non metta più piede in questo negozio."

Qualcuno che qui affianco a me  prende le mie difese, che dice esattamente le parole che avrei voluto gridare a questo cretino, che non si concentra sulla vendita di pochi euro ma sulla dignità che stavo facendo calpestare.
Mi giro per focalizzare l'attenzione su questa figura che è ancora sfocata ai miei occhi concentrati sullo sguardo incredulo del cliente fastidioso.

E mi accorgo che quel tono così deciso non è altro che il nuovo operaio.
Ma la mia attenzione si concentra sui pugni chiusi che tiene appoggiati sullo scorrere del suo corpo.
È teso e li tiene così stretti che la circolazione sanguigna si è praticamente fermata.
Il cliente non ribatte nulla andando via, ma tra i due quella più scioccata sono io.

" Stai bene?"

Adesso riconosco il suo tono di voce che sembra essere ritornato fastidioso come al solito
Vorrei rispondere che sto bene e che lo ringrazio per il gesto che ha fatto, ma farlo significherebbe che io non posso cavarmela da sola.
Crede di essere il principe azzurro che salva la fanciulla da un drago, senza rendersi conto che in modo diverso sta dicendo la stessa cosa di quell'uomo.
Si è sentito in diritto di intromettersi senza prendersi il tempo di vedere che so gestire queste situazioni dovute agli eccessi e alle cattive abitudini di alcuni.
Ma è meglio chiarire subito la situazione quindi gli dico chiaramente ciò che penso.

"Devi starmi ad una distanza percorribile in modo che non  scavalchi le competenze acquisite durante anni di lavoro dietro questo bancone.
Non ho bisogno del tuo cliché, risparmialo per le fanciulle indifese che vuoi portarti nel tuo letto."

"Davvero stai dicendo?"

" Mai stata più seria, qui me la vedo io, il tuo posto e nel retro bottega e non interferire più quando sto parlando io."

" Tu sei matta, anzi questo paese è folle."

" Chi ti tiene legato perché non vai via?
Oh hai fatto arrabbiare il paparino ricco ed ora sei in punizione?"

"Ma chi ti credi di essere piccola smorfiosa?
Tu non sai nulla della vita, ti erigi sul tuo piedistallo di stupidità giudicando chiunque, anche coloro che vorrebbero semplicemente aiutarti.
Ti do un consiglio in confidenza miss brutto carattere, inizia ad imparare l'umiltà se non vuoi rimanere da sola."

"Meglio sola che uno come te."

Vorrei dirgli ancora tanto, ma il mio corpo non me lo permette evidentemente il diabete è salito a  mille per la rabbia.

Mi appoggio al bancone per non cadere, ma la mia presa non è così forte come pensavo e in un attimo di esitazione sento accasciarmi a terra.

" Danica, Danica cosa succede? "
Sento la sua voce chiamarmi e le sue mani toccarmi il viso, ma il mio corpo non è cosciente.

Per fortuna Armando attirato dalle urla di Noah misura immediatamente il mio diabete e accorgendosi che è molto alto mi fa un insulina che teniamo sempre di scorta.
Lui è un Angelo, che veglia su di me, senza che io possa negarglielo, ha preteso che al negozio ci fosse una macchinetta del diabete e dosi di insulina, se come oggi dovessi averne bisogno.
Dopo una decina di minuti inizio a riappropriarmi del mio corpo, ma sono ancora sotto sopra.

Armando vuole mandarmi a casa, e forse ne avrei davvero bisogno ma sono già molto imbarazzata che questo tipo abbia saputo una cosa mia così personale preferivo che mi pensasse fuori di testa alcolizzata e non una malata cronica, e se ora mi assento anche dal lavoro potrà continuare a pensare che io sia una ragazzina vulnerabile.

"Non preoccupatevi sto bene ora è passato"

Ho un tono di voce duro per evitare di essere giudicata, anche se in questo momento lo vedo pietrificato, probabilmente è scosso dalla mia malattia.

Mi disturba vedere gli occhi della pietà quindi lo prendo in giro.

"Non essere in ansia per ora non ti libererai di me"

Un sorriso torna sul suo viso, ed è come se si fosse svegliato da una sensazione di transazione tra il volermi aggredire e il volermi aiutare.

" Inizio a pensarlo seriamente anch'io, sono stato spedito a Cerignola per soccorrere miss brutto carattere."

Non riesco a non ridere alla sua battuta e al suo tono rassegnato di voce, e con me Armando che notando il mio miglioramento si tranquillizza ridendo a crepa pelle per le nostre battute.
Devo ammettere che paradossalmente  il suo sorriso è davvero molto bello ma non farò un errore di valutazione basato solo su un momentaneo desiderio di rimanere ancora un po' assieme, quindi mi alzo e li spedisco ad entrambi nel retrobottega.

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