Abbraccio

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Non voglio pensare a Noah, e con tutta la mia forza cerco di distogliere il mio pensiero  da tutto quello che mi ha detto stasera.

Me ne vado in giro in questa stanza cosi silenziosa, facendo finta di non pensare che questo posto non è altro che la sua camera da letto.

La notte è scesa già da un pò, eppure non riesco a sopportare questo pensiero innaturale, che mi vede dormire abbracciata con Noah.

Chi sa se riesce a dormire in una camera che non è la sua ?

Mi rispondo da sola, sapendo di aver fatto una domanda assurda questo è solo un albergo, e non credo gli faccia tanto la differenza.

Spengo tutte le luci per cercare di spegnere anche il rumore delle mie insicurezze ma tutto ciò non serve a nulla, perchè il buio si insinua nel mio corpo, facendomi presagire che entro pochi attimi un attacco di panico si sarebbe manifestato sul mio corpo

Non posso correre questo rischio, l'ultima volta il diabete è schizzato a 400 e sono finita in ospedale.

Mi alzo e nonostante ho solo una sua maglietta addosso, esco dalla stanza e mi dirigo su in terrazza, non ci sono mai stata prima, ma ogni volta che passavo davanti all'albergo alzavo gli occhi per vedere quel magnifico terrazzo che si affaccia sulla città.

Un brivido sfiora la mia schiena, ma solo dopo il mio corpo si accorge che prima di me qualcun'altro aveva cercato riparo su questo terrazzo.

"Che ci fai qui?"

"Vuoi la verità  o m'invento una stupidaggine?"

"Preferirei la verità."

"Avevo pensieri strani, dopo anni ho parlato di mio padre e lo fatto con una ragazza che conosco da venti giorni.

Sembrava che le crepe che mi porto dietro venissero raccontate da uno che non sono io.

Danica il suono delle tue domande, non mi dava fastidio, ma volevo condividere con te ciò che non conosce nessuno,  con te sono stato sincero mi sono lasciato andare come non mi  è mai successo prima.

Ma questa rivoluzione mi sta lasciando senza difese ed ora non so cosa fare."

C'è una parte di me che vorrebbe abbracciarlo, in fondo nella mia testa non l'ho mai invitato, ma ormai il mio cuore sembra aver già deciso.

Dovrei essere più elastica, pensare che ciò che sta succedendo non significa non vedere le problematiche che ci sono tra noi, ma questo non cambia la voglia matta di baciarlo.

Non conosco marchi importanti, e non ho un albergo a disposizione, il mio mezzo di trasporto è un monopattino rotto rispetto alla sua auto navicella, per non parlare che la mia malattia non mi permetterebbe mai di vivere una relazione normale, a confronto la sua vita dorata è fatta di festini e scappatelle.

 Ma in questo momento non voglio pensare a come ci relazioneremo in una relazione futura, perché conosco i limiti invalicabili che non posso oltrepassare, ma Il mio unico desiderio lo sento forte come se avessi le cuffie nell'orecchio a tutto volume con la mia canzone preferita, che  mi ripete da un po':
" l'attimo perfetto  nasce nel presente mentre il passato  serve solo per imparare a coglierlo.

Questa volta non voglio avere paura e mi avvicino  stringendolo a me, in un abbraccio desiderato e sperato da entrambi.


Non mi faccio domande e lui non chiede risposte di questo improvviso mio gesto, perché un desiderio non può essere contestualizzato ne analizzato ma solo vissuto.

Non ci spingiamo oltre ma rimaniamo l'uno nelle braccia dell'altro per molto tempo.

Solo dopo qualche minuto durato un eternità sento la sua voce.

"Dobbiamo rientrare prima che ti prendi l'influenza, sei uscita solo con una maglietta"

Aveva pienamente ragione, ma la mia gita notturna doveva durare solo una manciata di secondi, non potevo immaginare che il destino mi regalasse te.

Naturalmente evito di dare voce ai miei pensieri e gli dico che ha ragione.

Come un cavaliere mi accompagna alla porta della mia stanza e con un bacio sulla guancia mi ridà la buona notte.

"Ti va di entrare?"

Le mie orecchie stendono a credere che io abbia pronunciato queste parole, ma un istinto ha preso il sopravvento sulla mia razionalità, per la seconda volta questa sera.

"Si mi va."

E adesso cosa si fa?

Che mi è preso?
Invito un ragazzo a dormire con me, quando non so nemmeno ancora baciare bene, essendo lui il primo a cui ho dato le mie labbra.

Per fortuna a togliermi dall'imbarazzo ci pensa lui che mi dice sinceramente:

"Non avevo voglia di lasciarti andare, l'abbraccio di prima mi ha fatto sentire vivo, e vorrei dormire con te per provare quella sensazione ancora per un pò."

Ci stendiamo analizzando ogni nostro movimento, ma i suoi occhi  mi trasmettono la sensazione che il mondo ora è fermo in modo che possa godermi ogni istante di questo momento.

CI è bastato solo un minuto per ritrovare la scossa che avevamo percepito sul terrazzo, non c'è distanza tra i nostri corpi, ma non esiste un vincitore e un perdente perché entrambi non chiediamo nulla di più di quella vicinanza.

L'ansia, il buio, l'insonnia  di prima sembrano evolversi facendo posto ai sogni che ci cullano.

Il mio cellulare con la canzone di Baby k come suoneria mi fa saltare dal letto.

Mi guardo in giro e quello che ho appena finito di sognare, è esattamente ciò che è accaduto io e Noah abbiamo dormito assieme e il suo braccio ancora mi tiene saldamente al suo corpo.

Mi svincolo imbarazzata perché la felicità spaventa più della rassegnazione, e prendo il cellulare per non farlo svegliare.

Ma il suo braccio mi afferra, ritirandomi a lui, e con una voce dolcemente sexy mi chiede chi è.

"Se mi lasci andare vedo, sarà qualche mio fans"

Non so  perché sento il bisogno di dirlo, nonostante io sappia benissimo che quella è la suoneria che si è scelta Telia per il suo numero, ma voglio disperatamente capire cosa significa per lui stanotte.

"Mi dispiace per loro, ma dopo che mi hai invitato nel tuo letto, non puoi più avere fans perché ora hai un ragazzo molto geloso."

Sorrido come forse non dovrei fare, ma è più forte di qualsiasi mio tentativo di sembrare scostante.

"Tranquillo sei illibato, abbiamo solo dormito."

"Non ho sfiorato il tuo corpo ma hai rapito la mia anima, e credo che entrambi ci meritiamo una possibilità, saltiamo queste paure insieme mentre ci stringiamo le mani ti va?"

"Che stai provando a dire Noah?"

"Ho capito vuoi una dichiarazione tradizionale aspetta che ci penso io."

Lo vedo saltare giù dal letto con un aria bizzarra, e tirarmi con le mani per farmi sedere con i piedi penzolanti dal letto.

"Odio le  cicatrici del mio passato perché mi fanno sentire diverso, ma finora potevo nasconderle a tutti, ma non sono riuscito a farlo con te.

Tu puoi guardarmi dentro, vedere cosa provo e sentire ciò che desidero e non mi era mai capitato di provare un alchimia cosi forte per qualcuno.

Se questo sia amore non lo sò, ma credimi credo che valga la pena scoprirlo, non conta dove ci porterà questa scelta, ma ora voglio concentrarmi sul tragitto e non sulla destinazione, voglio vivere questi momenti senza pensare al perché.

Voglio stare con te Danica."

Scappa finché sei in tempo, fai emergere la tua corazza, lui è tutto ciò che non hai mai voluto, ti farai del male........A che serve se ho già detto:

"Proviamoci"







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