ISTRUZIONI PER LA FELICITÀ

Istinto primordiale

Sono una stupida, ho lasciato che accadesse quello che non doveva succedere e per di più non riesco a togliermelo dalla testa.
Ho ancora la pelle che vibra mentre immagino le sue labbra che si poggiano alle mie, avevo così tanta paura del mio primo bacio e alla fine mi accorgo che ho più paura di non baciarlo di nuovo
Devo smettere di pensarlo, e devo cancellare questo ricordo dalla mia mente, in fondo ho la testa svampita avrò dovuto cambiare duecento volte la password all'email per non parlare di quante volte mi dimentico ciò che mi dicono i miei genitori di fare, quindi mi rassicuro da sola convincendomi che quello che è appena successo in camera mia non è qualcosa che conserverò a lungo nella mia mente.
Manca ancora un oretta prima che vada al negozio dove incontrerò il ragazzo che non ricordo di aver baciato, ma per alleviare l'ansia accumulata per colpa di Noah decido di scrivere.
Il sistema che uso di solito per farmi venire l'ispirazione e mettere le cuffiette a tutto volume con la musica che amo, e lasciar vagare la mia mente, che a volte si protrae verso i sogni altre volte sui desideri o sul dolore di esperienze vissute nella mia vita.
Ma mentre LDA canta la mia canzone preferita, i miei pensieri si affollano ancora su quel bacio e senza rendermene conto ho scritto delle frasi dedicate a lui.

"Se dovessi scegliere tu saresti improponibile...
Se dovessi ammettere il tuo sarebbe un bacio impossibile...
Ma ciò che è improponibile a volte diventa magicamente possibile
Ed eccomi a vivere l'inevitabile.
La vita è dura quando cedi qualcosa..
Ma in cambio la delusione è meno dolorosa...
L'amore non è compensazione
Per il vuoto di una madre assente
E una mallattia troppo presente
Ma è un noi che si compensa con una carezza..
Che in fondo non è nemmeno una certezza.
Le tue labbra sfiorano prati inesplorati,
Ma il percorso è pieno di fiori colorati.."

Riguardo le righe che ho scritto non hanno un significato logico, ma era ciò che la mia testa mi suggeriva di mettere per iscritto.
Mi sento ancora molto scossa per il bacio e per il fatto che tra qualche minuto lo dovrò vedere.
Rimango sulla decisione presa, farò finta che non sia successo nulla e presto dimenticherò l'accaduto.

Come al solito sono in ritardo, purtroppo parlare e confrontarmi con me stessa richiede tempo ed è questa la causa dei miei ritardi.
Quando arrivo è inevitabile non ricordare, sul bancone del negozio c' un adorabile scatola con dei fiori e il biglietto non lascia interpretazione

"Scusa Principessa"

Scusa per cosa, in fondo ero io che dovevo dimenticare, è sempre io ho detto che non dovevamo continuare Ed ora respinto mi chiede scusa come se stesse ammettendo di aver commesso un errore.
So che può sembrare un controsenso, ma sono profondamente offesa dal suo modo di comportarsi.
Quindi prendo lo scatolo con i fiori e anche se è un pensiero davvero bello lo getto nel cestino, insieme alla pagina di diario che strappo immediatamente.
Se lui chiede scusa io non ho bisogno di dimenticare ciò che non ha avuto senso.
Il mio modo di vedere le cose può sembrare precipitoso, ma sfido chiunque a ricevere il suo primo bacio da qualcuno a cui non hai chiesto nulla e dopo avertelo dato si scusa come si fa per un errore.
Questa cosa la dovrà pagare, e mentre aspetto la mia vendetta, faccio tutte le riparazioni del negozio.
A volte credo che  io abbia scelto questo lavoro perché riparare piccoli elettrodomestici rotti è molto più facile che riparare percorsi della propria vita che hanno difetti di fabbricazione molto evidenti.

" Non ci posso credere, hai finito tutte le riparazioni?"

La voce di Armando mi fa sussultare dalla paura, ero così concentrata a maledire Noah che mi ero trasferita in un mondo parallelo dove escogitavo la mia vendetta.
Ma la voce di Armando non è l'unica cosa che mi fa sussultare perché qualcun'altro attira la mia attenzione.

"Vedo che non hai apprezzato le mie scuse."

"Non ho bisogno di apprezzare nulla perché non c'è stato nulla di cui devi scusarti."

"Oh sì che c'è.. e non credo che tu non lo ricorda sembravi abbastanza scossa."

"Tranquillo non era il tuo bacio ma la rabbia che mi assaliva per aver dato il primo bacio ad uno come te... comunque potevi risparmiarti le scuse so che era solo una scommessa con te stesso che saresti riuscito a baciarmi."

"Principessa le scuse erano perché sono andato via, mentre avevo una voglia tremenda di baciarti.
Ma  a questo possiamo rimediare ci vediamo stasera, ti passo a prendere."

Perché il mio corpo continua a ridere senza che io possa fermarlo, è un arrogante e non basta dire qualche frase ad effetto per farmi cadere ai sui piedi.

"Ma davvero credi a quello che dici?
Cioè tu davvero pensi che io questa sera esca con te?
E che magari sempre nei tuoi pensieri io posso ancora baciarti?"

"Sì
Sì
Sì"

"Che vuol dire sì sì sì....?"

"Vuol dire che credo ad ogni singola parola che ti ho appena detto, che davvero io penso che tu stasera uscirai con me, e che soprattutto quello di oggi pomeriggio non sarà l'unico bacio perché questa sera te ne darò tantissimi."

"Tu sei folle, vedi e percepisci cose che non esistono nella realtà."
"Probabilmente hai ragione sono folle ma tra i due quello che ha deciso di buttare via la maschera sono io, quindi principessa ora tocca a te farlo se non hai troppa paura."

"Io non ho paura di te."
"Allora vieni a cena con me e spiegami chiaramente questa cosa che esiste tra noi.
E non dire frasi fatte sul fatto che non senti questa attrazione che ci contraddistingue per mantenere quell'equilibrio che ti sei creata, perché ricorda che lo scompiglio è molto più interessante è eccitante."

Quanta verità in queste parole, una forza un desiderio un legame che nemmeno so spiegare mi attira a lui con un impeto primordiale.
Ma non posso cedere alle sue avance, e nemmeno posso dire un no perché capirebbe che sono delle bugie, quindi mi gioco una carta Jolly per cercare di evitare questi occhi che non aspettano altro che un mio consenso.

"Io esco con te se davvero abbassi la maschera e ti fai conoscere per quello che sei, iniziando dal rapporto che hai con tuo padre.
Ora sta a te decidere se vuoi l'equilibrio o l'eccitazione?"