Duplice verità

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Amare a volte vuol dire annientarsi per dare qualcosa di più a colui che amiamo.
Non ho paura di essere per sempre infelice senza lui, ma il mio terrore e che lui non trovi la forza di essere felice.
Ciò che conta per me, e che lui riconosca di potercela fare senza cercarmi negli sguardi delle altre o in illusori calmanti come l'alcool.
Quanti sogni ad occhi aperti che mi prospettano deserti fioriti, che purtroppo nella mia reale vita sono rimasti sempre aridi, ma non voglio questo per lui.
Non è la vita che avrei voluto vivere, non è ciò che avrei voluto per noi.
Due cuori distrutti da un istante durato un eternità, che ha giudicato colpevole il nostro amore, urlando un verdetto che non cambierà.

Devo convincermi che tutto ciò passerà e che entrambi rimarremmo a galla nonostante il naufragio emotivo che abbiamo subito.
Ma vederlo così inerme, mi spiazza rendendo le mie insicurezze profonde lagune,in cui potrei perdermi.

" E se andassimo lontano dove nessuno ci conosce e vivessimo il nostro amore?"
Le mie emozioni hanno troppa voce e non mi aiutano a riflettere.
Ora l' importante è portare Noah in un posto tranquillo e fallo riprendere.
Cerco di svegliarlo ma dopo aver vomitato decilitri di alcool non ne vuole sapere sembra aver perso conoscenza.
Devo chiedere aiuto ma non voglio che i miei lo vedano in questa situazione, e l'unica che può aiutarmi e Lana.
Mi risponde subito e quando le dico di aver trovato Noah la sento notevolmente sollevata.
Continua a ripetermi che sapeva esattamente che il mio cuore lo avrebbe trovato perché per lei, noi siamo legati da quel filo rosso invisibile che tiene unite le anime destinate a stare assieme.
Devo fare fatica per poterla bloccare, e solo alzando la voce riesco a farmi ascoltare.
" Lana ho bisogno di aiuto, Noah è ubriaco e non riesco a riportarlo a casa."
Dopo qualche istante di silenzio, mi chiede dove mi trovo e si catapulta da me in pochissimo tempo.
Ma il sollievo di vederla per poter portare il mio Noah in un posto tranquillo dura davvero poco.
Si è fatta accompagnare da mister Colton non avendo l' auto, visto che Noah si era presa la sua.
Sono arrabbiata con lei, ma vedere come si prende cura di Noah mi fa stringere l'anima.
Lo ama profondamente e lo si vede da ogni gesto che fa, continua ad accarezzarlo, e a rassicurarlo che ora c'era lei con lui e che tutto si sarebbe sistemato.
Cerchiamo entrambe di sollevarlo per metterlo nella mia macchina ma mister Colton obbietta sostenendo che avevo fatto fin troppo riducendo suo figlio in quelle condizioni.
Una rabbia incondizionata pervade il mio corpo, come posso condividere lo stesso sangue con quest'anima gelida.
Ma sono troppo fragile nutrendomi ormai solo di lacrime, per poterci discutere come il cuore mi comanda.
Per me l' importante è che Noah stia bene e sono tranquilla se Lana starà con lui.
Ma la mia abitudine alla continuità di Lana si stravolge quando la sento gridare.

" Adesso Basta, tu devi stare lontano da noi Peter"

"Lana non ti conviene usare questo tono con me."

" È finita Peter, questo teatrino ha fatto fin troppo male a colui che volevo proteggere."

"Cosa succede?"
Chiedo rivolgendomi a Lana.

"Piccola mia, il tuo Noah non è suo figlio, ma mio."

"Cosa significa Lana è vostro figlio?"

"No Danica è solo mio figlio"

"Stupida donna hai rovinato per sempre la vita di tuo figlio, ora è di nuovo un pezzente come te."

" Meglio povero, che avere un padre come te, la tua ricchezza ha portato solo dolore e sofferenza.
La vita ti aveva dato un altra possibilità,per poter diventare un buon padre, ma hai sprecato anche questa chance."

Con uno sguardo deciso e fiero la vedo avvicinarsi a noi, e mi aiuta a sorreggere Noah ancora del tutto inconscio di come la sua vita stava prendendo un vento inaspettato che lo spingeva in territori da esplorare.
Lo carichiamo in macchina in religioso silenzio anche se nella mia testa rimbombano mille domande.
Ma l'atmosfera è carica di tensione e non voglio far precipitare lo stato emotivo di Lana che è visibilmente provata.
Provo a spezzare la tensione chiedendo come sta Noah visto che lei era rimasta nel sedile posteriore per controllare che non si sentisse di nuovo male.
E solo in quell'istante i suoi occhi incrociano i miei, per un attimo quello sguardo mi intimorisce, ma poi ricordo che esattamente lo stesso sguardo che la mamma di Nadya mi fece nel chiedermi aiuto.
Lana mi stava chiedendo qualcosa che io non riuscivo ancora a capire, ma che ben presto avrebbe cambiato radicalmente la mia esistenza.

" Noah fisicamente sta bene ma ho distrutto la sua esistenza piccola Danica"
"Lana non dare la colpa a te, di ciò che quell'uomo ha rovinato.
Anche mia mamma si era innamorata di quel miserabile e ha concepito me.
Purtroppo l' amore è cieco, ma pensa a ciò che di bello ha portato, hai il tuo adorato Noah."
" Piccola mia la storia non è proprio questa, io ero sposata con un uomo che amavo profondamente e con cui avevo deciso di creare una famiglia.
Ma un giorno tornando da lavoro ebbe un incidente mortale, non si è mai saputo chi fosse stato.
Io lo aspettavo a casa, per dargli la bella notizia che aspettavamo un bel maschietto, ma purtroppo quella notizia lui non l'ha mai saputa.
Aspettai per ore il suo arrivo finché non venne mister Colton ad avvisarmi essendo suoi dipendenti vivevamo nella sua tenuta e la polizia aveva avvisato lui.
Ero distrutta avevo perso l' uomo che amavo, la mia unica ragione di vita ma non potevo lasciarmi andare perché avevo un figlio da crescere.
E fu proprio per questo motivo che sotto shock accettai il patto con il diavolo.
Mister Colton mi propose che avrebbe adottato Noah facendolo diventare a tutti gli effetti suo figlio, ma io avrei dovuto rinunciare ad essere sua madre accontentandomi di essere solo la sua badante."

"Quindi il mio Noah non è mio fratello?"

So di essere irrispettosa facendo questa domanda, ma la notizia che ho appena sentito ha ridato un nuovo battito al mio cuore.

" Si Danica non siete fratelli, lui è solo mio figlio."
La sua risposta mi penetra come una spada affilata non siamo fratelli ma Noah soffrirà moltissimo sapendo la realtà di tutto.
Per anni ha creduto che sua madre fosse morta mentre lei lo accudiva di nascosto come un angelo custode.
Come la prenderà?
Quale reazione avrà nei confronti di sua madre e di colui che non è suo padre?
Il mio silenzio e percepito da Lana che sospirando sembra abbia capito le mie domande e mi dice decisa una frase che mi tranquillizza.
" Tu sei il suo destino piccola Danica, non importa quanto noi adulti lo abbiamo fatto soffrire,tu sarai la donna che riuscirà a fare emergere il vero Noah.
Non arrenderti davanti alla sua rabbia e alla sua delusione, tu continua a combattere per il vostro amore che è l'unico antidoto al suo dolore."

" Lana lui ha bisogno di te ora, deve ritrovare sua mamma e capire che il gesto che hai fatto è stato dettato dalla disperazione e dall'amore per lui."
" Noah non conosce il perdono e la misericordia perché è cresciuto con il demone in persona ma tu piccola mia gli hai insegnato ad amare e confido in te che lo aiuterai ad essere felice."
Arriviamo all'albergo e insieme lo facciamo scendere portandolo nella sua camera.



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