La jeep blindata che ci accoglie all'uscita dell'aereo ci accompagna per strade devastate dalla guerra.
"Guerra" una parola che ho sentito decine di volte nell'ultimo periodo ma che non percepivo come reale finché non mi sono trovata di fronte all'orrore delle sue conseguenze.
I bombardamenti che mi dicono vanno avanti da più settimane hanno devastato strade e palazzi, ciò che ci circonda e che riesco a vedere in maniera ridotta per colpa di questa autovettura blindata, sono solo macerie e distruzione.
Palazzi sventrati, veicoli bruciati e strade invase da macerie sono la normalità nell'inverosimile.
Uno scossone dell'auto mi fa sbalzare dal sediolino, ma non ho il tempo di sentire il dolore per la caduta perché la paura prende il sopravvento." Tranquilla principessa lo scoppio di una bomba non lontano da noi"
Alzo lo sguardo e mi rendo conto di essere in ginocchio di fronte a Davide cerco di darmi contegno, ma il mio viso delude le mie aspettative, mi sento bruciare dalla vergogna.
Mi sono data l'area da dura e poi mi nascondo e tremo al primo bombardamento avvenuto lontano da noi.
Cerco di riprendere la mia posizione facendo finta di nulla e i miei occhi si proiettano ancora di più sul finestrino per evitare lo sguardo di derisione di questo anonimo soccorritore.
Il mio viaggio prosegue tra barricate di sabbia e controlli militari, che stranamente ci lasciano passare senza intoppi.
Credevo che la sicurezza fosse più severa e che dovessi mostrare il mio pass più spesso, invece lo tengo tra le mani come se fosse un oggetto scaramantico, a cui nessuno da importanza tranne io.
Ad un tratto qualcosa attira la mia attenzione, un parco giochi intatto pieno di giostrine e scivoli colorati sono un pugno in pieno stomaco.
Fino a qualche mese fa in questo luogo c'era la serenità delle risate e la speranza di piccoli uomini e donne che credevano di avere il tempo di poter crescere.
Ora invece in questo luogo regna un silenzio sepolcrale che devasta la confusione che circonda questa città.
Sono qui da meno di un ora e nulla di ciò che pensavo fosse la realtà sta capitando, tutto e freneticamente enfatizzato dal dolore e dalle brutalità della guerra.
Il flusso dei miei pensieri tristi viene interrotto da Davide che mi avvisa che siamo arrivati al punto d'incontro della Croce Rossa.
Avevo visto in foto il campo, ma viverlo di persona e tutt'altro che rassicurante è un insieme di tende e container circondati da decine di soldati a presidiare ogni angolo.
Scendo dalla macchina e chiedo a un ragazzino che si o no avrà la mia età dove posso trovare il responsabile.
Accenno a un discreto Inglese ma il ragazzo mi guarda per qualche secondo interdetto, se non fossimo in guerra e se lui non indossasse una divisa di due taglie più grande e un fucile che nemmeno sa reggere, penserei che è rimasto interdetto dal mio aspetto o dal mio pessimo inglese.
All'improvviso lo vedo mettersi sull' attenti e irrigidire la mascella, mi giro di scatto pensando di aver trovato un suo superiore che magari possa indicarmi qualcosa, ma quando mi giro la sorpresa è doppia." Quindi sei conosciuto, sei un militare?"
" Si principessa sono un militare e il mio compito e proteggervi."
" Perché non me lo hai detto subito?"
" Vediamo prima il ragazzo che hai trafitto, poi ti sei persa in aeroporto poi hai deciso che non volevi sapere il mio nome..poi...."
Mentre lui continua il suo giusto discorso la mia mente si è bloccata sulla prima frase che ha pronunciato.
Per tutto il viaggio mi ero soffermata sul dolore altrui e non mi ero concentrata sul mio, ed ora Davide con una schiettezza allarmante me lo stava servendo come portata principale."Bella addormentata sei di nuovo tra le nuvole se continui così dovrò farti da guardia del corpo per non rischiare che ti metta nei casini."
Lo schiocco delle dita sul mio naso mi riporta al presente." Tranquillo soldatino vai ad imbracciare il tuo fucile, che io mi difendo da sola."
Mi giro consapevole di avergli mancato di rispetto, ma i suoi modi sono arroganti e non li sopporto.
E poi ora è fondamentale trovare la mia squadra, avrò modo di farmi perdonare.Dopo innumerevoli giri, tra ambulanze e camion pieni di beni di prima necessità finalmente vedo il mio caposquadra, indaffarato a scaricare i nostri mini bagagli dal pulmino che avrebbe dovuto portarmi qui.
" Potevate aspettarmi, mi avete abbandonato in aeroporto."
La mia voce acida e scontrosa si intenerisce immediatamente quando Luca mi ammonisce teneramente con lo sguardo.
" Danica ti abbiamo rimasto sotto la supervisione dei militari, perché nel pulmino non c'era spazio per tutti, e visto che il generale doveva venire qui si è offerto volontario nell'accompagnarti.
Inoltre non credevo fosse un problema sembravate conoscervi."" Di che parli Luca io non conosco nessun generale e nessuno mi ha aspettato sono qui per miracolo."
Una voce alle mie spalle mi blocca mentre iscenavo la vittima della situazione.
" Per molti sono generale per alcuni Davide per altri signore, ma mai nessuno mi aveva definito miracolo.
Grazie Bella addormentata."Mi giro consapevole che in questo momento davvero ci vorrebbe una fatina che mi aiutasse a diventare invisibile, ma come al solito le favole sono piene di mezze verità e non esistono persone che ti salvano con una bacchetta magica.
Una voce dentro me riecheggia:
"Forza Danica sei tu la bacchetta magica per aiutare te stessa."Così trovo il coraggio e rispondo, con una calma non mia: " Mi scusi Generale non essendosi presentato, credevo .."
" Che fossi un soldatino.."
Finisce la frase al mio posto con un tono sarcastico ma non accusatorio.
Non mi resta che sorridere e minimizzare l'accaduto quindi con un cenno della testa dico semplicemente:
" Chapeau. "
" Tranquilla bella addormentata ti ho già perdonato."
Credevo di metterlo in imbarazzo chiedendo scusa in modo ironico, invece ancora una volta quella imbarazzata sono io.
Davanti al mio caposquadra mi chiama con il nome della principessa che più odio.
Con un grado di confidenza che io non gli ho dato, ma che da quando ho conosciuto si sta prendendo, senza il mio consenso." Davvero non gli e lo hai concesso?
Hai accettato che fosse il tuo finto fidanzato..
Hai accettato che ti portasse in salvo..
Sei stata in ginocchio da lui, rifugiandoti tra le sue braccia...
Lo hai offeso chiamandolo soldatino...
Ed ora ti meravigli che lui ti chiami come la più stupida delle principesse...
Quella che per farsi salvare ha dormito tutta la storia.""Chapeau "
Stavolta la mia coscienza non ha tutti i torti quella che ha torto in questa storia sono io.
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ISTRUZIONI PER LA FELICITÀ
RomantizmLa verità è l'opposto delle bugie e il nero è nettamente lontano dal bianco, ma se tutto fosse così classificabile non esisterebbero le meravigliose eccezioni della vita. Un soffitto di nuvole fa da contorno perfetto a dei muri fatti di alberi, e se...