Quando le luci del sole si sparsero per l'intera stanza, un colpo di tosse smosse immediatamente le due figure che intravedevo nella stanza.
Luca era accanto a me e mi accarezzava dolcemente il braccio, pronunciò dolcemente il mio nome sorridendo come se nulla fosse più importante di quell'istante.
L'altra figura che riconobbi subito era quella di mia madre che corse verso di me tra le lacrime e venne a stringermi forte come per accertarsi che tutto ciò che stava capitando non era frutto della sua immaginazione.
La sua piccola guerriera ce l'aveva fatta continuava a ripetere senza sosta, attirando l'attenzione di medici e infermieri corsi per le sue urla.
Ma il mio risveglio non era solo dovuto alla piacevole sensazione che quella bellissima giornata di estate mi stava regalando, mi ero svegliata per la mia determinazione a non rimanere ancorata in una realtà fatta di inganni e bugie.
Il mio risveglio era avvenuto soprattutto nel mio inconscio, in quella parte segreta che custodivo gelosamente da anni e che per qualche ragione che nemmeno io sapevo spiegarmi, d'un tratto avevo abbassato i muri di cinta che lo circondavano per far entrare un perfetto sconosciuto.
Rimasi a fissare i loro volti ancora per un istante non riuscivo a percepire la loro irrefrenabile felicità, sì è vero ero tornata alla vita ma non ero la stessa persona di prima, i miei ragionamenti i miei pensieri i miei sentimenti non sarebbero mai più stati gli stessi. Accade spesso che quando ti svegli non sai chi sei, ma non è il mio caso perché so esattamente chi sono diventata, e non ho bisogno di tempo per riformulare la mia vita perché ciò che affiora nel mio cuore detta senza un briciolo di rimorso un'unica verità, quella che non ho bisogno più di Noah per completare il puzzle della mia.
vita.
Nel frattempo le urla di gioia di mia madre continua un ad attirare persone in camera, ma con loro vedo entrare dalla porta l'uomo che negli ultimi mesi ha devastato la mia esistenza.
Il primo pensiero è stato quello di aver avuto una visione, Noah non poteva avere il coraggio di varcare quella soglia, probabilmente tutto ciò che stavo vedendo era solo una finzione dettata dallo stordimento nel coma che mi aveva tenuto prigioniera per tanto tempo.
Quello stesso coma bugiardo che per settimane mi faceva sentire e percepire la vicinanza di Noah, mentre mi accarezzava il viso e mi parlava di un futuro assieme, proprio come se i problemi irrisolti non fossero Everest invalicabili.
Solo la sua voce che intimava Luca di starmi lontano mi riporta a comprendere che ciò che sto vedendo non è frutto della mia fantasia.
Noah era lì a pochi passi da me, deciso più che mai a risolvere le distanze che ci avevano catapultato lontani l'uno dall'altro.
Non ero pronta a guardarlo negli occhi e mi concentrai a fissare un angolo remoto alle sue spalle, questo mi permetteva di guardarlo senza che si accorgesse di nulla.
I suoi capelli gli ricadevano indefiniti sulle spalle e quel corpo tonico che tante volte avevo abbracciato era ancora più desiderabile con quella camicia che gli fasciava un addome scolpito probabilmente dal miglior artista al mondo ma ciò che più di tutto distraeva i miei pensieri era il suo viso dolce in contrasto con tutto ciò che di desiderabile c'era nel suo corpo.
Immediatamente pensai che la mia lucidità stava svanendo e che soprattutto il mio silenzio poteva essere considerato per un consenso implicito.
Con un filo di voce e stringendo a me le mani di Luca gli dico con una freddezza pari alla indifferenza che il mio amico doveva rimanere esattamente dov'era.
Ad un tratto Mi sentii i suoi occhi puntati addosso anche se in quella camera c'erano tante persone sentivo senza interferenze esterne i suoi pensieri chiaramente.
Mi stava bruciando letteralmente l'anima prendendosi il tempo di non tralasciare nulla.
Dopo un lungo sospiro in cui lessi tanta amarezza si fece avanti, ebbi così modo di constatare che il suo viso per quanto bello sembrava provato dal dolore del rimorso.
Una voce misteriosa dentro di me sperava che il rimorso lo stesse facendo provare in parte il dolore che quel giorno Lana e suo padre inconsapevolmente avevano dato a me.
Ma la mia razionalità prese il sopravvento riportandomi sulla strada maestra, non dovevo mostrare importanza per ciò che provava, non dovevo meditare per fargliela pagare, non dovevo cercare un pretesto per vendicarmi, ma semplicemente mi sarei dovuta concentrare sul dimenticare tutto ciò che riguardava Noah Colton.
Era una parentesi della mia vita che dovevo eliminare, proprio come si fa con i traumi dolorosi del passato quando la mente per non far soffrire il cuore nasconde ciò che si è subito.
Ed è esattamente ciò che avevo deciso di fare, nascondere al mio cuore che mi sono innamorata di una persona anaffettiva ed egoista che aveva solo giocato con me.
Meglio soli che male accompagnati un proverbio vecchio come il mondo ma che nascondeva una verità assoluta, Danica senza Noah sarebbe stata meglio.
A prescindere da chi diceva che eravamo perfetti assieme o chi ci vedeva custodi del vero amore, ormai ero arrivata alla consapevolezza che non mi importava più di cosa pensasse la gente perché nessuno poteva conoscere meglio di me ciò che mi era stato fatto."Come ti senti?"
Quella semplice domanda scosse il mio mondo interiore che sapeva fin troppo bene cosa rispondere."La consapevolezza ti aiuta a stare meglio"
Quegli attimi durarono un tempo infinito in cui i suoi occhi color miele incrociarono prepotentemente i miei, ma entrambi non riuscimmo a fronteggiare il loro appartenersi e distogliemmo lo sguardo.
Provai anche a seguire ciò che i dottori stavano dicendo a mia madre, ma la mia attenzione era canalizzata da tutt'altra parte, i miei pensieri sembravano proiettarsi esattamente Su ciò che Noah stava facendo.
Anche se mi ero prefissata di tenerlo alla larga il legame che mi teneva unità lui non si era ancora spezzato e questo mi spaventava enormemente.
La strada da percorrere era tutta in salita, ma mai come adesso ero decisa a proseguire senza voltarmi indietro.
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ISTRUZIONI PER LA FELICITÀ
RomansaLa verità è l'opposto delle bugie e il nero è nettamente lontano dal bianco, ma se tutto fosse così classificabile non esisterebbero le meravigliose eccezioni della vita. Un soffitto di nuvole fa da contorno perfetto a dei muri fatti di alberi, e se...