Assegno in bianco

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Dopo la discussione con Lana, ho ritenuto opportuno allontanarmi da questo albergo per non rischiare che il cuore della mia tata ceda al senso di giustizia che domina predominante nel suo spirito.

Inoltre una casa tutta mia, e una convivenza con Danica, rientra perfettamente nei miei piani.
Mio padre darà di matto quando tutto ciò gli verrà riportato delle sue fidate spie che non si lasciano scappare un occasione per seguirmi.
Ormai la loro presenza, diventa ogni giorno più ingombrante per la mia voglia di libertà e indipendenza, ma non è arrivato ancora il momento della vendetta.

Un giorno riuscirò a fargli provare il dolore che ho provato, crescendo in una casa senza sentimenti, in una casa dove solo pronunciare il nome di mia madre era vietato, distruggerò i suoi progetti che continua egoisticamente a fare sulla mia vita, non realizzerò nessuno dei suoi desideri, a costo di essere per sempre infelice, non mi vedrà mai seduto sulla sua poltrona, per dirigere il suo amato impero economico.

Per Lana sono uguale a mio padre, e forse lo sono davvero, in fin dei conti sto usando Danica, per i miei scopi, ma se si analizza la situazione non può essere sovrapposta, lei ha scelto volontariamente di cedere alle mie avance, io non ho potuto scegliere cosa decidere di fare, inoltre per Danica da tutto ciò ne ricaverà anche degli aspetti positivi, insieme ci potremmo divertire un bel pò in quest'anno se solo decide di lasciarsi andare.

Dopo averle fatto l'ennesima attenzione romantica, vado in ufficio da Armando per definire il nuovo approccio aziendale che prenderà il via a breve, ma quando ritorno nel negozio la trovo a parlare a telefono con un certo Luca, con la complicità di due persone che non sono semplici amici.

Naturalmente la mia reazione non è dettata da gelosia, ma dallo stupore che una ragazzina possa fare il doppio gioco con me, un graffio ben assestato al mio orgoglio.

Chiedo spiegazioni, ma la troppa fretta nel rispondere non mi dá la certezza che mi stia dicendo la verità, allora con un gesto dettato da uno strano sentimento di possesso che è nato all'improvviso nel mio stomaco, cerco di baciarla.

La sua reazione rasenta l'assurdo si preoccupa di non far aspettare questo Luca, invece di approfittare delle mie attenzioni.
Ma non passerò sopra questo affronto, gli darò la lezione che merita, nessuno può mettermi in un angolo.

La guerra sono abituato a farla in trincea, e un semplice ragazzo non può competere con le mie abilità, ne può mandare in frantumi il mio piano.

Arrivati nel luogo in cui dovrei vedere questa casa, rimango quasi scioccato, quando vedo una villa in pessime condizioni, che tra un pò cadrà a pezzi, ma sembra che per Danica questo sia solo un dettaglio insignificante, evidentemente le deve piacere davvero molto.

Sono li che guardo il suo sorriso, mentre mi spiega nei dettagli quanto sia bella e comoda questa casa, percepisco dai suoi occhi che questo posto deve sentirlo con il cuore, e tutto ciò mi rende meno in colpa.

Quando andrò via le rimarrò anche questa casa, per farmi perdonare di averla usata.
Sapere che è un dono che le piace mi fa star bene, ma questo stato di felicità dura fino a quando il mio dolore allo stomaco riprende più forte di prima.

Un ragazzo dai capelli e occhi molto scuri, viene sparato da noi, con la sicurezza di chi sà esattamente cosa vuole, stringe la mia ragazza in un abbraccio esageratamente inopportuno.

Per un attimo ho addirittura pensato di essermi sbagliato, e che la vista mi stava facendo uno scherzo non piacevole, ma quelle mani così lontane dalle mie la stringevano davvero in maniera troppo confidenziale, ma ciò che era assurdo e che lei si lasciava abbracciare come se io non esistevo nemmeno, come se quel corpo non fosse mio almeno per un anno, ma sopratutto gli sorrideva nel modo speciale che finora avevo visto fare solo con me.

Io non sono uno che tace, e si lascia togliere ciò che desidero, quindi con una totale carenza di tatto riporto l'attenzione su me

Mi presento immediatamente come il fidanzamento della ragazza che ha appena abbracciato, e tra mille sorrisi finti e strette di mano che si vorrebbero tramutare in pugni ben assestati su quel viso, troppo curato per un uomo, gli chiedo di entrare nella villa per finire al più presto questa inutile e falsa conversazione.

Ma l'inesperto e indesiderato Luca, continua a volermi stuzzicare, non conoscendo affatto chi gli sta di fronte, addirittura cerca di sminuire la mia figura considerandomi uno che gli faceva perdere tempo non potendo permettermi quella catapecchia di casa.

Dovrei sorridere a queste insensate parole, avendo decine di case sparse nel mondo molto più grandi e prestigiose di questa, eppure mille pensieri feriscono contemporaneamente ogni parte del mio cuore, e a questo davvero non riesco a dare una motivazione logica, facendomi agire d'impulso per la prima volta nella mia vita.

Nonostante lei mi abbia già detto che non verrà a vivere con me in questa villa, sento il desiderio di fargli capire a quel burattino, che Danica ha già scelto me.
Gli dò con tutto il mio disprezzo un assegno compilato a metà avendo volutamente lasciato vuoto la parte dell' importo, per far capire a quel morto di fame che non deve sfidare Noah Colton.

"I soldi non sono un problema, la mia Danica vuole questa casa ed io la prendo."

Ma la mia innocente e perfida ragazza si concentra immediatamente a smentire le mie bugie e il genio ne approfitta per dare il suo contributo non richiesto.

E surreale ciò che sta capitando, sembra rivivere il racconto del libro di Gulliver dove in un piccolo villaggio di Lilliput, piccoli esseri imprigionano il gigante, ma tutto ciò dura davvero molto poco, perché per il resto della sera ho messo ben in chiaro, che finché io sarò a Cerignola, nessuno può avvicinarsi alla mia donna.
So di non essere coerente, ma ora voglio solo per me Danica.





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