La mia ossessione

59 cap 1 parte

Stefano

5 giorni dopo

Sono trascorsi 5 giorni da quando è scomparsa Asia e ancora non sono riuscito a ritrovarla. Ogni singolo giorno setaccio la città per capire dove si trovi, mio fratello e Milagros cercano di aiutarmi ma è tutto inutile. Dopo la chiamata ricevuta a casa di Esteban sono corso da mia nonna, ero sicuro che dietro a tutto ci fosse lei. Ma mi ha giurato di non sapere nulla e io le credo. Ho imparato molto su lei, capisco quando è sincera, sono certo che questa volta non mi ha mentito. 
Sono sdraiato sul letto di Asia, da quando è scomparsa non riesco a separarmi da questa stanza, non riesco nemmeno a guardare negli occhi mia figlia. Cosa dovrei dirle? Che forse è colpa mia se sua madre non è con lei? Mentre rivivo quello che abbiamo passato insieme, Ines piomba in camera.

<Stefano devi reagire, tua figlia ha bisogno di te.> dice
<Come posso guardare negli occhi mia figlia sapendo che mi chiederà di sua madre?> dico sincero, Ines abbassa lo sguardo 
<La mia bambina non vorrebbe questo.> dice mentre esce dalla stanza, e io non oso fiatare. All'improvviso sento il telefono squillare, è un numero che non conosco, rispondo subito.
<Finalmente hai risposto.> è Esteban
<Cosa vuoi?> dico irritato 
<Voglio aiutarti a ritrovare mia nipote. Se è me che vogliono sono pronto.> dice 
<È pericoloso, se ti succedesse qualcosa Asia non mi perdonerebbe> affermo
<Esteban.> sento la voce di sua moglie che lo chiama
<Stefano non una parola a mia moglie, sono stato chiaro?> mi minaccia, tutto suo fratello, mi scappa un sorriso, sto per rispondere ma sento il suono del bip del cellulare. Prendo la mia giacca di corsa, nel frattempo chiamo mio fratello che al primo squillo mi risponde 
<Tra cinque minuti ci troviamo da te. Frà non devi dire nulla a Milagros, ancora non sappiamo chi siano.> dico deciso 
<Non ti preoccupare.> risponde e chiude la telefonata.
Scendo al piano di sotto dove trovo mia figlia sul divano che guarda la TV, mi avvicino.

<Principessa, amore di papà.> dico mentre la stringo sul mio petto 
<Papà non devi essere triste, la mamma sta bene.> afferma serafica e io spalanco gli occhi dallo stupore, è così forte e coraggiosa proprio come sua madre. La bacio sulla fronte 
<Adesso devo andare ma ti prometto che tornerò con la mamma.>
<Lo so papà, la mamma diceva sempre che eri il nostro eroe.> e il mio cuore salta un battito dall’emozione.  Amore mio sto arrivando! Sono in macchina con mio fratello, stiamo andando da Esteban.
<Perché dovremmo fidarci di lui?> chiede mio fratello
<Nemmeno io mi fido completamente ma è pur sempre suo zio.> mio fratello annuisce. 
Arriviamo da Esteban che ci sta aspettando sotto casa, poi sale in macchina con noi.
<Forse so dove si trova Asia.> dice di colpo e salto sul sedile
<E tu adesso lo dici?> chiedo urlando 
<Calmati. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto chi mi seguiva, all'inizio ho pensato che fosse tua nonna. Ma mi ero sbagliato> dice. Fa una pausa e poi continua 
<Solo una persona può aver rapito Asia. Lui mi ha sempre odiato fin da quando ero piccolo.> dice 
<Chi?> chiedo
<L'uomo che crede di avermi ucciso e rubato la vita. Damiano, il padre di Milagros.> dice io e mio fratello ci fissiamo increduli. Cazzo è vero. Perché non ci ho pensato prima? 

Nel tragitto Esteban ci indica la strada dove secondo le sue ricerche si trova Asia, o almeno lo spera. Nessuno  osa fiatare, mio fratello è ancora sconvolto per le cose che stanno accadendo. Come dargli torto, il padre della donna che ama ha rapito Asia, con quale esiste un forte legame, in principio ero maledettamente geloso di loro due ma poi ho capito il loro legame, Francesco voleva solo proteggere Asia dalle cattiverie della nonna e soprattutto da me. Arriviamo in un grande casolare, sembra non abitato, scendiamo dalla macchina. 
<Che razza di posto è questo?> chiede mio fratello 
<Fai meno domande.> risponde Esteban 
<Dobbiamo dividerci, ma dovete stare attenti, sono molto pericolosi.> dice 
<Invece penso che dovremmo stare tutti insieme.> affermo 
<Questa è la mia guerra.> risponde piccato mentre si allontana