20 cap

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Stefano

5 giorni dopo 

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5 giorni dopo 

Mi sveglio di colpo, accanto a me dorme la mia bellissima bambina. Mi alzo di fretta, chiudo la porta e vado a vedere chi ha disturbato il mio sonno.
<Dov'è?> entra Asia come una furia
<Sta dormendo.> rispondo. Cinque giorni fa sono andato a prendere mia figlia, volevo trascorrere del tempo con lei, per conoscerla. Ho trovato Carlos e Asia in atteggiamenti confidenziali, avevo espresso chiaramente di non voler che nessun uomo si avvicinasse a mia figlia ma lei non mi ha dato ascolto, così senza troppi giri di parole ho portato con me Aria nel mio nuovo appartamento.
<Ti avevo detto che sarei venuto io da te. Spiegami, come hai fatto a trovarmi?> chiedo irritato 
<Come ti ho trovato sono affari miei, sono cinque giorni che non vedo mia figlia.> dice disperata 
<E allora?? Sono suo padre, ho tutto il diritto di stare con lei.> dico 

<Sei solo un fotutto stronzo, ti stai vendicando perché mi hai visto con Carlos

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<Sei solo un fotutto stronzo, ti stai vendicando perché mi hai visto con Carlos.> risponde, io stringo i denti dalla rabbia e mi scaglio contro di lei, non ho nessuna intenzione di essere delicato. La intrappolo tra le mie braccia, lei cerca di liberarsi. 
<Lo sai che mi piace quando ti opponi.> dico beffardo 

Asia tenta si spingermi ma io sono più forte, le blocco i polsi sopra la testa e finalmente premo la mia bocca sulla sua, lei all’inizio mi resiste, poi piano piano si lascia andare, adesso si che sono eccitato. Dio quanto la desidero, quel sapore che avevo tanto agognato  finalmente posso riaverlo. Baciarla è una condanna divina, non le do il tempo di riflettere e mi avvento su di lei, il mio amichetto inizia a farmi male, stringendo nei pantaloni stretti. Asia riesce a divincolarsi e mi spinge via, con le labbra ancora rosse e tumide dei baci che ci siamo dati
<Non ti lascerò giocare con i miei sentimenti. No! Questa volta non te lo lascerò fare.> dice arrabbiata 
<Lo sai che prima o poi sarai di nuovo mia> affermò sicuro, so che sarà così 
<Voglio mia figlia.> dice, e io sorrido 
<Aria resterà ancora per qualche giorno con me, se vuoi vederla dovrai prima chiamare, sono stato chiaro?> dico divertito 
<Perché mi stai facendo questo? Aria ha bisogno di me.> esala tristemente 
<Mia figlia sta bene con me. Adesso vattene.> le intimo, guardo i suoi occhi lucidi, poi mi volto per evitare il suo sguardo 
<Conosci la strada.> la esorto a uscire, e solo quando sento la serratura chiudersi capisco che è andata via.

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