Pensa Uma
I minuti passavano, e niente.
Camminavo avanti indietro da ormai mezz'ora e niente.
Le ragazze cercavano di tranquillizzarmi ma niente.
Provai a sedermi e respirare ma niente.
Continuavo a chiedermi perché, come mai, cosa avevano fatto di male, cosa sarebbe successo.
Volevo risposte, volevo capirci di più, ma nessuno mi diceva nulla.
Ero , intrappolata in un incubo, che sarebbe diventato sempre più doloroso.
Ma hey! Torniamo indietro di qualche ora.
Flashback di qualche ora fa
Nicky:" Uma sei sbiancata, chi è al telefono?"
Io:" mia madre, dice di correre in ospedale, stanno operando Samuel e papà "
Nel giro di pochi secondi mi ritrovai in macchina della mamma di Nicky, dirette verso l'ospedale dove ci sono finita io stessa diverse volte a causa di svenimenti causati da altre persone, vi ricorderete voi.
Io:" mamma!" Riuscii a gridare appena la vidi, prima di scoppiare in lacrime tra le sue braccia.
Io:" cosa è successo?"
Mamma:" hanno avuto un incidente, ma non so niente nemmeno io, dobbiamo aspettare il dottore"
Annuii debolmente e mi sedetti per evitare di cadere per terra. Mi sentivo la testa scoppiare, le lacrime non cessavano di uscire e penso di essere entrata in panico perché avevo il petto che si alzava e abbassava in interrottamente.
Dopo, che a parer mio , furono passate ore, il dottore uscì dalla porta dove, penso che ci fossero all'interno mio padre e il mio amore.
Dott. :" si sieda"mi disse.
Io:" la prego, mi dica cosa è successo"
Dico io con le lacrime agli occhi.
Dott. :"l'intervento è andato bene, sono vivi , solo che.."
Io:" che cosa?!" Grido quasi senza voce.
Dott.:" sono in coma, e non si sa quando sì sveglieranno, potrebbero passare giorni o mesi... mi dispiace."
In quel momento ho smesso di respirare , mi sono accasciata per terra con le mani al petto perché sentivo un dolore assurdo. Ho rincominciato a singhiozzare in un modo pazzesco, mi sentivo svenire, mi sentivo morire e ho desiderato di morire. Continuavo a pensare " adesso mi butto giù, adesso mi butto giù, non ha più senso vivere."
Poi ho urlato, per esprimere tutto il dolore che stavo provando, mentre Nicky era accasciata a terra pure lei abbracciata a me mentre cercava di consolarmi.
Non credo di essermi mai sentita così male come in quel momento.
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Era passata una settimana da quando mio padre e il mio ragazzo erano in coma, una settimana in cui non facevo altro che piangere .
Ho apprezzato tantissimo però tutto l'appoggio che ho ricevuto dai miei amici in particolare da Nicky e Diana .
Adesso sono in metro che sto andando a trovare di nuovo Samu e mio padre.
Nicky:" Uma hai mangiato?"
Io:" no"
Nicky:" hai almeno dormito?"
Io:" no"
Nicky:" Uma, basta, ti devi riprendere. Fallo almeno per i bambini. La situazione è uno schifo lo so, ma non è stando così che si risolverà. Concentrati su di te i gemelli , almeno ti distrai."
Io:" hai ragione ma è davvero tanto tanto difficile."
Nicky:" lo so, è per questo che sono qui ad aiutarti."
Io:" abbracciami ti prego " mi abbraccia e scoppio a piangere.
Poi una volta in ospedale siamo andate nella camera dove ci sono loro e mi sono seduta di fianco prima a papà e poi a Samu.
Nicky:" il dottore ha detto che ci sentono, vuoi che ti lascio un attimo da sola per dire qualcosa?"
Io:" si grazie "
Nicky:" va bene amore allora vado al bar."
Nicky esce e io vado a sedermi vicino a papà.
Io:" papà... ti prego, ho bisogno che ti svegli, ho bisogno di te , i gemelli hanno bisogno di un nonno. Ho già perso un papà... ti prego... non.. non posso perdere anche te, ti prego, svegliati !" Gli do un bacio su una guancia e poi vado da Samu.
Io:" Samu , amore mio, non ho mai amato nessuno come amo te, tu ti devi svegliare, devi farlo per me e per i tuoi figli, Emily e Yuri hanno bisogno di te, io ho bisogno di te, non mi puoi lasciare sola. Ti prego."
Mi accascio su di lui e continuo a singhiozzare fin che non mi addormento.
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Spazio autrice
Ci ho messo un po' a creare un altro capitolo, spero vi piaccia.
Ciaooooo
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Incinta del mio fratellastro
FantasyMi chiamo Uma , ho perso mio papà qualche anno fa, ora vivo con il compagno di mia mamma e il mio "fratellastro". Questa è la nostra storia.