Capitolo 10

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Finalmente sono uscita dall'ospedale, la mia vita più o meno è ritornata come quella di prima, cioè che Bradley, zio Hugh e Chris stanno ricominciando a venire a casa mia e io vado tranquillamente a casa loro, ormai papà mi lascia andare, mi manca solo sto benedetgo diploma e sarò libera, almeno spero.

Alle 14 esco da scuola e noto la macchina di Bradley, vado di corsa verso la macchina ed entro, gli do un bacio sulla guancia e partiamo verso casa sua, strada facendo, metto un mano sulla sua coscia e piano e piano la faccio salire verso il cavallo dei pantaloni, inizio a strofinare la mano sul suo membro, "Cazzo Victoria!" esclama eccitato, quando lo sento bello duro tolgo la mano.

Appena entriamo, butto lo zaino sotto l'appendi cappotto, mi prende dal polso e mi blocca tra lui e il muro, ci guardiamo negli occhi, "Quanto cazzo ti vorrei sbattere contro il mio letto" dice a un centimetro dal mio viso, "Che aspetti?" chiedo, mi prende in braccio, portandomi in camera sua.

Mi butta nel letto, allargo le gambe e lui si infila in mezzo, ci baciamo con una voglia pazzesca, mi inzia a levare la divisa della scuola e l'intimo, rimango nuda, "Sei troppo vestito" dico, in due secondi è nudo, ci mettiamo sotto le lenzuola, si posiziona sopra di me tenendosi con i gomiti, ci guardiamo negli occhi, aspetta il mio consenso, glielo do, entra in me lentamente, inizia a muoversi piano, lasciandomi qualche bacio sul seno.

Gemo quando da una spinta più forte e mi acchiappo alla sua schiena, mentre lego le gambe intorno ai suoi fianchi, sposta le mani sopra la mia testa, bloccandomi entrambi i polsi.

Mi sorride mentre spinge sempre più forte, facendomi inarcare la schiena. Gli vado incontro alle sue spinte e stringo più che posso le gambe attorno alla sua vita.

"T-ti prego, liberami le mani..." ansimo. Fa come dico e ritorno a toccargli il petto, la schiena, gli prendo i capelli tirandoli all'indietro e lo sento gemere, inizio a sentire una strana sensazione nel mio basso ventre e inarco nuovamente la schiena, vengo urlando il suo nome, dopo qualche secondo sento il suo seme caldo riempirmi, germe forte, esce da me e si sdraia al mio fianco, attirandomi a lui, mi fa appoggiare la testa al suo petto.

Restiamo in silenzio per qualche minuto, il tempo che i nostri battiti e i nostri respiri ritornano alla normalità

*Bradley
Gli accarezzo i capelli, si rilassa, "Non mi sentivo così bene da mesi" dice, sorrido, "Ti dovrei dire una cosa" dico prendendomi di coraggio, "Dimmi" dice, "Sono nel giro della droga e dell'alcool" dico, mi guarda, "Da quando?" chiede, "Da gennaio" dico, "Ma perché?" chiede, "Ho preferito così, che soddisfare il dolore in un'altro modo" dico, "Ma almeno stai provando ad uscire dal giro?" chiede, "Ho promesso a tuo padre di uscirne" dico, "Direttamente a mio padre" dice, "Se voglio stare con te si" dico, restiamo in silenzio, "Brad..." susurra, "Dimmi" dico, "Facciamo un'altra volta l'amore, ti prego" mi supplica, "Se è questo che desideri, subito" dico ritornando fra le sue gambe.

Mi sveglio sentendo la porta della mia camera aprirsi, "Bambolini sono le 7 di sera" dice Hugh, "Alzatevi forza" dice Patrick, "Papà dai" dice Victoria prendendosi quasi tutto il lenzuolo, "Ragazzi fuori" dico lanciando il cuscino contro di loro, escono ridendo, guardo a Victoria, è rossa in viso, "Ma come l'hanno le chiavi?" chiede imbarazzata, "Abbiamo la copia delle chiavi di ogni nostro appartamento" dico, "Bene" dice, ci rivestiamo e scendiamo, "Spero che ti sia messo il preservativo, perchè nonno a 35 anni non ci voglio diventare" dice Patrick, "Primo o poi ci diventerai nonno" dico, "Speraci" dice Patrick, in tutto ciò Victoria è andata da Hugh, è bello essere ritorati più o meno come prima, "Non me la fare più soffrire" dice Patrick, "Non ci tengo a farla soffrire" dico, "Sarà meglio per te, se no, ti rovino la vita" dice Patrick, "Papà lasciolo stare" dice Victoria venendomi a salvare, "Una volta era il principe a salvare la sua regina, no viceversa" dice Hugh, "Spiritoso lui" dico.

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