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Con la vicina chiusura del semestre e le vacanze alle porte, il carico di lavoro diventava sempre più pesante ed esteso conforme passava il periodo. Jimin si trovava completamente concentrato sullo spettacolo a cui avrebbe partecipato a breve, per questo continuava a sparire costantemente a causa delle prove, e Hoseok si assentava per via del lavoro che era riuscito ad ottenere. Jungkook sapeva che avrebbe dovuto approfittare del tempo da solo e senza distrazioni per portarsi avanti con i suoi stessi compiti, ma semplicemente non ci riusciva.

Diversamente da prima, rimanere solo nella fase in cui si trovava destava in lui diversi pensieri sui quali evitava di meditare a tutti i costi, e proprio lì cadeva nelle trappole della sua mentre innamorata e si distraeva facilmente. Tutto quello che riusciva a mantenerlo concentrato, nel frattempo, era continuare a dipingere il quadro che non era mai riuscito a terminare. Si sentiva stranamente ispirato, tuttavia, solo per quello. Ad ogni modo, il giovane stava già cominciando a sospettare il motivo di ciò.

Tale ispirazione veniva sempre accompagnata da altre emozioni, e Jeon doveva solo fare due più due per ottenere quattro. Ammettere a sé stesso che gli stava piacendo Minji dava una specie di sfogo alla sua mente, permettendo che da essa fuoriuscissero cascate di riflessioni e sentimenti, e le immagini di quel giorno, di quel benedetto giorno in cui aveva sentito le labbra di Choi sulle sue, si ripetevano nella sua memoria come un loop infinito. Non riusciva a smettere di pensare di voler sentire nuovamente tutto quello che il bacio gli aveva apportato nei secondi in cui era durato. Se solo la sua psiche si fermasse semplicemente a quel punto.

Oltre a baciarla, aveva voglia di abbracciarla, toccarla, tenerle la mano, osservare il suo sorriso, udire e vedere la sua voce, guardare i suoi occhi e perdersi in galassie, nei suoi colori.

Jungkook sospirò, portandosi la punta del pennello che stava utilizzando alle labbra, premendo le stesse e mantenendo l'oggetto intrappolato in quel punto mentre si passava le mani sui capelli -recentemente tinti di nero- nel tentativo automatico di sistemarsi le ciocche, avendo comunque la certezza di aver ottenuto il risultato opposto. Durante tutto il processo pittorico si era sentito costantemente osservato. Il corvino lasciò il pennello di lato e si alzò, evitando di far cadere l'occhio sulla tempera ancora fresca sulla tela per non frustrarsi con il risultato, altra cosa che accadeva parecchio. Filamente si voltò, scoprendo lo sguardo felino su di sé, a giudicarlo quasi come se sapesse di quello che passava per la mentre del ragazzo. Jeon rise e si avvicinò al proprio letto, dove il gatto era disteso. Lo prese in braccio e occupò il posto dal quale aveva appena rimosso l'animale, mettendolo sul suo busto. Il micio non tardò a camminare due volte in cerchio e subito si accomodò sullo stomaco del padrone.

-Vuoi un consiglio, Signor Stark?- guardò il cucciolo mentre gli accarezzava la testa con le dita.
-Non innamorarti mai. È una merda. Voglio dire, è bello... ma anche una merda.

Il felino chiuse gli occhi in risposta, ciononostante Jeon decise di ignorare questo fatto.

-Sto parlando seriamente! Sembra che il tuo cervello non ti appartenga più, nemmeno il tuo cuore... E un'ansia ridicola si impossessa di tutto il tuo essere, e quello che più desideri è vedere quella persona, ma allo stesso tempo sei sicuro che potresti fare una sciocchezza se questo dovesse accadere...- fece un piccolo broncio e punzecchiò il pancino peloso del piccolo, che miagolò in protesta, facendo rilasciare una risata al ragazzo.
-Sei un rubacuori tu, non è vero? Hai tutte le gattine ai tuoi piedi.

Il Signor Stark, non amando avere il suo sonno disturbato, non stette lì per molto e si alzò, facendo un balzo sul pavimento e zampettando verso il letto vuoto di Hoseok, cosa che portò Jungkook a guardarlo con incredulità.

Lack Of Color · jjk [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora