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Una leggera brezza mite aleggiava per il campus. La grande movimentazione indicava l'ora di pranzo, molte persone camminavano per il locale, focalizzati nelle proprie vite, alcuni seduti sul prato chiacchierando con gli amici, ascoltando la musica nelle loro cuffiette o anche solo leggendo e attendendo l'orario delle prossime lezioni.
Jungkook osservava da lontano tali scene, nello stesso posto in cui sempre stava quando le sue lezioni mattutine erano ormai già giunte al termine.

Si appoggiò con la schiena al grande muro, incrociando le braccia al petto e direzionando lo sguardo verso le porte dell'edificio un po' più avanti. Non poteva negare che a volte si sentiva un idiota con tutta questa storia d'amore platonico, ma non voleva lasciare di alimentare la sua mente con la visone della ragazza. Infondo, lui non oltrepassava i limiti, si metteva solamente ad osservare da lontano, non era come se stesse facendo qualcosa di sbagliato. Si era già stancato di sentire i suoi amici incoraggiarlo a parlare con Eunji, tuttavia lui era troppo timido per quello, sapeva che avrebbe finito per bloccarsi, e solo ad immaginarsi questa possibilità, il suo interiore si contorceva in una morsa di vergogna, ansia e paura. Pensava nei peggiori scenari possibili, poteva immaginare la ragazza ridergli in faccia, chiamandolo di strano e codardo o, nella migliore delle ipotesi, appena ignorarlo.

Ma lui non si lamentava, si sentiva a suo agio anche così, nel modo in cui stava, semplicemente ammirando. Inoltre, il ragazzo credeva che nulla succedeva per caso, gli piaceva lasciar fluire le cose naturalmente, senza interferire. Se un giorno sarebbe dovuto accadere, sarebbe accaduto. Chiaro, credeva anche che si doveva correre dietro alle cose che realmente si vogliono, ma in questo caso, la persona avrebbe saputo cosa fare, qualcosa l'avrebbe spinta a farlo, allora alla fine, non sarebbe dovuto accadere per via del caso.

Qualche minuto dopo, finalmente poté vedere Lee Eunji attraversare le grandi porte, questa volta si trovava da sola e, agli occhi del ragazzo, bella come sempre.

Sperava con ansia affinché qualche amica apparisse o anche solo che il suo telefono squillasse in modo tale da poter avere la possibilità di contemplare quel rosso così piacevole ai suoi occhi. Nel mentre, allo stesso modo in cui la ragazza era comparsa, in quel momento scomparve, mescolandosi alla marea di alunni afrettati andando per quel campus. Jungkook la osservò, finché quest'ultima non sparì completamente dal suo campo visivo, e solo allora decise di andare in mensa.

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Minji osservava i propri piedi mentre si trovava distesa sul suo letto, le gambe in posizione retta appoggiate al muro, in modo che il suo corpo ricordasse la forma della lettera L.
Era parecchio annoiata e voleva smetterla di sentirsi così, ma allo stesso tempo era fin troppo pigra per avere la forza di fare qualcosa. Già erano quasi le sette di sera e non aveva fatto nulla, esattamente nulla.

Nulla. Una parola che di tanto in tanto la accompagnava.
Yonju era a lezione, così, Choi era da sola. Le piaceva stare da sola, ma a volte era pericoloso per la sua mente, la faceva pensare a tante cose e le faceva ricordare di ciò che non voleva. Per questo cercava sempre di distrarsi, tuttavia, non aveva la minima idea di cosa potesse fare in quel momento.

Se almeno avessi il mio cellulare...

Sospirò e diede una spinta alle gambe nella direzione opposta alla parete, in modo che facesse una piccola capriola all'indietro e finisse con i piedi per terra. Beh, quasi in piedi, visto che appena quest'ultimi entrarono in contatto con il pavimento gelido, perse un po' l'equilibrio, ma prima che potesse cadere completamente, si appoggiò al letto e cominciò a ridere da sola di sé stessa.

Lack Of Color · jjk [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora